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LANCIO D'AGENZIA

QUESTURA DI TRENTO * TENTATA RAPINA AI DANNI DI UNA DONNA IN CRISTO RE: ARRESTATO 49ENNE

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12.03 - venerdì 29 giugno 2018

Martedì 26 giugno la Squadra Mobile della Questura di Trento ha arrestato M P., di 49 anni, residente a Trento, responsabile della tentata rapina ai danni di una donna in Cristo Re, lunedì 18 giugno.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, la sera del 18, in via Cardinal Morone, dopo essersi avvicinato ad una donna che aveva da poco appoggiato la propria borsetta all’interno dell’autovettura parcheggiata negli stalli collocati sul lato est della chiesa di Cristo Re. M.P., da dietro, tentava di stapparle di mano la borsetta. La donna, benché spaventata, reagiva al tentativo del malvivente opponendosi con forza.

A fronte della reazione della signora il malvivente la colpiva con una bottiglia al volto, mandandola in frantumi a causa dell’impatto con la faccia della donna. A causa del colpo riportava lesioni guaribili in 10 giorni. Ciò malgrado, l’uomo non riusciva ad impossessarsi della borsetta.

Sul posto intervenivano immediatamente le Volanti e la Squadra Mobile e dopo aver soccorso la signora, raccoglievano, grazie alle testimonianze di alcuni cittadini ed ai filmati delle telecamere, una serie di elementi che permettevano agli investigatori della Squadra Mobile di rintracciare già nella serata il probabile autore del delitto.

Durante le indagini emergeva, inoltre, che M.P., poco prima della tentata rapina era stato ripreso dalle telecamere mentre rubava, anche, uno zaino da un hotel in Cristo Re.
I giorni successivi il quadro investigativo si arricchiva di ulteriori elementi che permettevano al Sost. Procuratore della Repubblica dott. Pasquale Profiti di richiedere ed ottenere dal GIP dott.ssa Miori, la misura della custodia cautelare in carcere, eseguita il 26 dalla Squadra Mobile.

“Appare estremamente importante, commenta il capo della squadra Mobile Salvatore Ascione, la celerità dell’intervento da parte di tutti gli attori della sicurezza e la collaborazione dei cittadini, che sono il primo presidio della sicurezza partecipata. L’ episodio rappresenta, pur nella sua gravità, l’ottimo rapporto della cittadinanza con la Polizia di Stato, elemento questo che ha permesso agli investigatori di individuare e fermare in brevissimo tempo l’autore di un così grave delitto, restituendo alla collettività la giusta sicurezza.

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