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QUESTURA DI TRENTO * OPERAZIONE “ PORTA A PORTA ”: « TRUFFE AGLI ANZIANI, CINQUE ARRESTI IN COLLABORAZIONE CON LE SQUADRE MOBILI DI BRESCIA E CROTONE »

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10.23 - mercoledì 17 marzo 2021

All’alba di questa mattina la Squadra Mobile di Trento, in collaborazione con le Squadre Mobili di Brescia e Crotone, al termine di indagini coordinate dal Servizio Centrale Operativo e dirette dalla Procura della Repubblica di Trento, ha eseguito 5 misure cautelari personali, di cui una in carcere e quattro ai domiciliari a carico di altrettanti soggetti, in quanto autori di circa 10 episodi di truffa in danno di anziani, tutti avvenuti a Trento ed in provincia, per un valore complessivo di circa 14.000 euro.

Il gruppo criminale disarticolato dalla Polizia di Stato è stato in grado di elaborare un ingegnoso raggiro nei confronti di persone ultrasettantenni, tale da far leva sul timore che nelle abitazioni di quest’ultimi vi potessero essere fughe di gas, non rilevate, e pertanto pericolose perché in grado di provocare esplosioni interne agli appartamenti.

A fronte di questo pericolo inventato, i truffatori hanno proposto alle vittime impaurite, la possibilità di prevenire eventuali disastri attraverso l’acquisto di un’apparecchiatura asseritamente in grado di rilevare all’istante e bloccare le fuoriuscite di combustibile. Strumentazione venduta “porta a porta” ad un prezzo di 299 euro dagli stessi autori della truffa, che si sono presentati alle vittime quali emissari di società specializzate nella sicurezza degli impianti domestici.

Nel corso delle indagini è emerso che dette compagini societarie non avessero alcuna abilitazione o professionalità in grado di poter garantire la sicurezza degli impianti di erogazione del gas per abitazioni. Piuttosto l’oggetto sociale fosse la vendita porta a porta di prodotti generici.

Una volta carpita la buona fede degli ultrasettantenni, sono stati stipulati contratti fittizi in cui in seguito all’acquisto dell’apparecchiatura si prevedevano anche fittizi controlli di manutenzione degli stessi impianti. Inoltre, la strumentazione venduta è risultata assolutamente non idonea per la rilevazione delle fughe di gas nonché non conforme ai prodotti importati al di fuori dell’Unione Europea, pertanto priva della marchiatura “CE”.

A fronte dei 299 euro richiesti alle vittime, l’organizzazione criminale ha acquistato nella rete internet, ad un prezzo variabile tra i 4 ed i 9 dollari, la strumentazione venduta porta a porta.

Le indagini hanno permesso di accertare che in due dei dieci episodi di truffa, le vittime abbiano acquistato più di un apparecchio. In una circostanza ne sono stati venduti 6 ad una coppia di ottantenni di Trento, per un valore di 1.800 euro; in un’altra 20 ad una signora vedova circa settacinque anni, anch’essa residente nel capoluogo trentino, per un totale di circa 6000 euro.

Il corrispettivo veniva pagato attraverso un POS portatile in dotazione ai truffatori ed il denaro transitava sui conti corrente delle società di cui gli stessi dicevano di essere emissari.

 

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