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LANCIO D'AGENZIA

QUESTURA DI TRENTO * CODICE ROSSO: « COLPISCE LA MOGLIE CON UNO SCHIAFFO, ALLONTANATO DALLA CASA FAMILIARE IL MARITO VIOLENTO »

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13.19 - martedì 20 aprile 2021

Nel pomeriggio di ieri la Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, ha ordinato ad un cinquantanovenne residente a Trento di lasciare la propria abitazione, in quanto autore di violenze e minacce, sfociate in veri e propri maltrattamenti nei confronti della coniuge nonché madre del figlio disabile.

Dal racconto della vittima, una donna cinquantaquattrenne nata in provincia di Treviso ma residente a Trento, gli investigatori della Squadra Mobile hanno potuto delineare un quadro di soprusi e violenze, fisiche e verbali, protrattisi per circa sette mesi, da settembre 2020 fino a pochi gironi orsono.

Nella serata del sette settembre 2020, l’uomo in preda ad uno scatto d’ira ha dapprima colpito la moglie con uno schiaffo per poi spingerla, facendola cadere in terra e prenderla a calci sulla schiena.

Sebbene fortemente contusa, in particolare nella zone dorsale, torace ed addominale, la vittima non ha voluto andare in ospedale, perché impaurita dalla reazione del marito, qualora le avessero chiesto come si fosse provocata le lesioni.

Due settimane dopo, ovvero il 20 settembre 2020, il cinquantanovenne, in preda nuovamente ad un’ira incontrollata, ha insultato pesantemente la coniuge e poi l’ha minacciata con un coltello, dicendole che avrebbe potuto ucciderla in qualunque momento.

Ulteriori episodi si sono verificati nel corso dell’anno seguente, ovvero il 2021. Il 17 gennaio la donna è stata di nuovo apostrofata con epiteti offensivi dal marito. L’epilogo dell’escalation di violenza, tale da determinare per l’uomo l’adozione di un provvedimento limitativo della liberà personale, è giunto nel corso dell’ultima settimana.

L’11 aprile la donna è stata presa a schiaffi, pugni e calci dal marito, senza alcun motivo e tre giorni dopo, il 14 aprile, nel corso di una discussione con il coniuge, impaurita dall’atteggiamento aggressivo dell’uomo, nonché dalla circostanza che potesse aggredirla nuovamente, si è diretta, per guadagnarsi una via di fuga, verso la finestra dell’appartamento al secondo piano di una palazzina di Cognola. Nel tentativo di scappare è caduta dal poggiolo, procurandosi la rottura della caviglia guaribile in trenta giorni.

Dall’inizio dell’anno sono state eseguite dalla Polizia di Stato 8 misure cautelari restrittive della libertà personale a carico di altrettanti soggetti, autori di reati in materia di codice rosso (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale e lesioni).

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