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PROVINCIA BOLZANO: AUTONOMIA, VIA LIBERA DEL GOVERNO A DUE NORME DI ATTUAZIONE: LE NORME DI ATTUAZIONE APPROVATE DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE KOMPATSCHER

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09.00 - sabato 23 dicembre 2017

Sotto l’albero di Natale, la Provincia di Bolzano trova due nuove norme di attuazione. Nel tardo pomeriggio di oggi (22 dicembre) il presidente Arno Kompatscher ha partecipato a Roma alla riunione del Consiglio dei ministri presieduta dal premier Paolo Gentiloni, nel corso della quale sono state approvate due norme che attuano lo Statuto di autonomia.

“Dall’inizio di questa legislatura – commenta Kompatscher – siamo giunti a quota 18 norme di attuazione approvate dal governo, a conferma che la collaborazione fra Bolzano e Roma funziona, e che a livello nazionale si stanno rispettando gli accordi presi nel 2015 per mettere in sicurezza l’autonomia dell’Alto Adige.

Ritengo che sia questa, ovvero quella dell’ampliamento delle competenze, la strada maestra da seguire per riuscire a garantire il massimo livello di autogoverno al nostro territorio e per dare risposte concrete alle richieste di maggiore autonomia”.

La prima norma di attuazione approvata dal governo riguarda l’attribuzione alle due province autonome di Bolzano e Trento della competenza primaria in materia di definizione degli standard urbanistici: si tratta in maniera particolare della possibilità di determinare a livello locale, dunque in autonomia, i limiti legati a distanze fra edifici, altezze, densità delle costruzioni e rapporti massini fra gli spazi destinati a insediamenti pubblici, privati, residenziali e produttivi, comprese aree verdi e parcheggi.

“Si tratta di uno strumento importante – commenta Kompatscher – che ci consentirà di pianificare al meglio, nel lungo periodo, la gestione di un territorio che presenta caratteristiche particolari in quanto situato all’interno di una zona sensibile come quella alpina”.

Via libera, inoltre, anche alla norma di attuazione che inserisce l’obbligo di bilinguismo per i notai. Negli anni scorsi, infatti, lo Stato aveva varato una serie di norme in materia di concorrenza che consentivano ai notai di aprire un ufficio secondario all’interno del territorio del distretto della Corte d’appello di competenza, che nel caso specifico comprende non solo l’Alto Adige, ma anche il Trentino.

“Sarebbe stato a rischio il rispetto del bilinguismo negli atti notarili – sottolinea Arno Kompatscher – uno dei principi che stanno alla base del diritto all’utilizzo della propria madrelingua nei rapporti con la pubblica amministrazione e nei procedimenti giudiziari.

Con questa norma d’attuazione inseriamo la conoscenza della lingua tedesca come presupposto necessario per lo svolgimento delle funzioni notarili in Provincia di Bolzano”.

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