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PROVINCIA AUTONOMA TRENTO * RIORGANIZZAZIONE APSS – INCONTRO A TRENTO: SEGNANA, « IL SANTA CHIARA SNODO CENTRALE DELLA RETE TERRITORIALE »

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08.09 - giovedì 17 febbraio 2022

L’assessore Segnana illustra i contenuti della riforma: “Il capoluogo con il Santa Chiara uno snodo centrale della rete territoriale per tutto il Trentino”.

 

Riorganizzazione Apss, l’incontro a Trento

I contenuti della nuova riforma dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, elaborata con l’obiettivo di mettere al centro i territori e avvicinare il più possibile i servizi ai cittadini, sono stati recentemente illustrati nella sede del Dipartimento salute a Trento ai rappresentanti del Comune di Trento, il sindaco Franco Ianeselli e l’assessore comunale alle politiche sociali, familiari e abitative Chiara Maule. “Questo è un momento importante all’interno del percorso di illustrazione del nuovo assetto per il sistema della salute trentina che sta toccando tutti gli ambiti del Trentino” ha detto l’assessore Segnana presentando gli aspetti della riorganizzazione assieme al direttore generale facente funzioni di Apss Antonio Ferro. Presenti anche il dirigente generale del Dipartimento Salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti, il direttore dell’Integrazione socio sanitaria e dell’Unità operativa cure palliative Gino Gobber, il direttore amministrativo Andrea Maria Anselmo.

“La riforma – ha aggiunto Segnana – è il frutto di un lavoro iniziato prima della pandemia, che si è sviluppato alla luce dell’esperienza del Covid e che è finalizzato a fornire servizi migliori a tutta la comunità. In questo nuovo assetto, che noi vogliamo condividere il più possibile con le tutte comunità del Trentino, il capoluogo rappresenta un nodo fondamentale. Sia considerando i servizi di prossimità rivolti a tutto l’ambito del comune, con la città e le frazioni, ma anche valorizzando l’importanza che i presidi presenti a Trento hanno nella rete territoriale. A partire dall’ospedale Santa Chiara, al quale la riforma assegna un ruolo centrale per tutte quelle prestazioni che devono servire tutto il Trentino, mentre gli ospedali di valle possono avere ciascuno una propria specialità, così da distribuire le competenze sul territorio nel disegno di ospedale ‘policentrico’ individuato dalla riforma”.

Il direttore generale Ferro ha spiegato come i principi di una risposta sanitaria maggiormente territoriale si traducono nel nuovo assetto organizzato di Apss, anche riguardo all’ambito del capoluogo.

L’impostazione basata sui tre distretti sanitari, con sei ambiti territoriali totali, vede Trento e la valle dei Laghi inserite nel distretto nord assieme a val di Non, val di Sole, Rotaliana, Paganella. I distretti, è stato sottolineato, non sono dei “confini” ma una soluzione organizzativa che permette di decentrare al meglio i servizi. A loro volta gli ambiti che formano ciascun distretto consentono di garantire un’interfaccia il più possibile vicina agli amministratori locali e alle rispettive comunità.

Nel disegno della riorganizzazione vengono poi ripristinati i dipartimenti ospedalieri e creati tre nuovi dipartimenti transmurali: pediatrico, ostetrico-ginecologico e “anziani e longevità”.

Centrale, ha continuato Ferro, il rapporto tra il nuovo assetto e il percorso di riforma della medicina di famiglia e territoriale. Una delle novità fondamentali della riorganizzazione è infatti la “rete professionale locale” per portare la sanità “a casa” del paziente, offrendo tutte quelle prestazioni domiciliari che costituiscono la quasi totalità del fabbisogno in termini di risposta sanitaria dei cittadini.
“Questa – ha detto il direttore generale Apss – è la chiave di volta per migliorare in modo importante la nostra sanità del presente e futuro, considerando l’invecchiamento, l’aumento delle malattie cronico-degenerative e permettendo anche di utilizzare i device per la telemedicina”.

Toccati altri importanti temi. Il ruolo della Scuola universitaria di medicina per valorizzare la rete ospedaliera provinciale e fornire un centro di eccellenza da spendere anche per arricchire le competenze dei presidi nelle valli. La prevenzione, per la quale si individua il ruolo delle amministrazioni locali nel promuovere le attività all’aria aperta e stili di vita e comportamenti salutari, l’attenzione della parte amministrativa nella riorganizzazione di Apss e all’interfaccia con le amministrazioni locali, la sinergia con i progetti del PNRR.

Affrontato infine il tema della disponibilità di risorse umane. La capacità del territorio di attrarre e far rimanere i giovani qualificati, non solo medici ma anche infermieri e operatori sanitari, rappresenterà una sfida almeno per i prossimi tre anni.

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