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PROVINCIA AUTONOMA TRENTO * LAVORO AGRICOLTURA – LA REPLICA A CGIL/CISL/UIL: « NESSUNA SCORCIATOIA, PREVALE IL SENSO DI RESPONSABILITÀ PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI TRENTINI »

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19.26 - giovedì 6 agosto 2020

Nessuna scorciatoia, prevale il senso di responsabilità per la sicurezza e la salute dei trentini. Lavoro in agricoltura: la replica dell’amministrazione provinciale.

“Le parole pronunciate oggi dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil non corrispondono alla realtà dei fatti. Spiace infatti che non venga minimamente citato il grande lavoro che ormai da mesi la Provincia ha messo in atto assieme a sindacati agricoli, mondo produttivo, Ebta, parte sanitaria e Agenzia del Lavoro, a partire dall’attivazione di una lista dedicata al lavoro in agricoltura istituita presso l’Agenzia del Lavoro, di cui è stata data ampia comunicazione”. Inizia così la replica dell’assessore provinciale all’agricoltura alle posizioni espresse dai sindacati in merito ai lavoratori provenienti dall’estero in agricoltura. L’assessore informa inoltre che a breve sarà attivata un’ulteriore iniziativa comunicativa rivolta, in particolare, ai giovani, ai cassa-integrati e ai disoccupati, in linea con l’art. 94 del Decreto Legge n. 34/2020. Inoltre si sta lavorando su ulteriori strumenti quali i contratti di rete, a partire da un progetto pilota attivato dalla Federazione trentina della Cooperazione e su un progetto che punta a un maggior coinvolgimento dei giovani nell’attività agricola.

“Tra l’altro giova ricordare che siamo in una situazione delicata dal punto di vista epidemiologico – prosegue l’assessore -, vista anche la situazione nell’Est Europa, in particolare Romania e spiace constatare che siano proprio i sindacati a non mostrare attenzione sufficiente verso questo aspetto.

Fondamentale risulta poi rispettare i Protocolli e, da questo punto di vista, le affermazioni a non volerli rispettare sono gravi e testimoniano una strumentalizzazione del tema da parte delle tre sigle sindacali – aggiunge l’assessore -. L’impegno, forte e convinto, nel senso di dare in primo luogo agli italiani o comunque a chi è già presente regolarmente nel nostro Paese, la possibilità di lavorare, ‘per lo più disoccupati, cassa-integrati e giovani studenti’, non può essere considerato uno ‘“strumento iniquo’, ma costituisce un segnale di attenzione verso il mondo del lavoro trentino, verso le esigenze di disporre di manodopera espresse dal mondo agricolo, con grande attenzione alla parte sanitaria che, in particolare nella fase che stiamo attraversando, non può in alcun modo essere sottovalutata.

Si tratta di percorsi di innovazione non facili, che si innestano su una situazione che si è determinata nel corso degli anni, rispetto alla quale la pandemia da Covid 19 sta causando cambiamenti radicali. Per questo le soluzioni devono esprimere la capacità di contemperare le diverse esigenze, quelle economiche, quelle sociali e quelle preminenti della salute pubblica, il tutto nel pieno rispetto del quadro normativo vigente.

Parlare di scorciatoie a fronte di questo quadro – conclude l’assessore – denota una visione parziale e non corretta del problema”.

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