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PROGETTO “PIGOTTA”: COMUNE TRENTO, FRANCESCA DALLAPÈ LA TESTIMONIAL

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12.35 - venerdì 20 ottobre 2017

(Fonte: Ufficio stampa Comune Trento) – Progetto “Pigotta“ per ogni bambino nato, un bambino salvato. Francesca Dallapè testimonial di un percorso forte di oltre 30000 bambini aiutati a crescere.

La Pigotta è in dialetto lombardo la bambola di pezza del dopoguerra, fatta di stracci, un regalo che le nonne realizzavano con le proprie mani per darlo ai nipotini.

Nel 1999 è nata la Pigotta dell’Unicef, la bambola di pezza che vuole rappresentare un bambino bisognoso di aiuto e di cure in un Paese in via di sviluppo.

Negli anni essa è diventata un simbolo di solidarietà che unisce chi la realizza, chi la adotta e infine i bambini che, grazie al sostegno dato all’Unicef, saranno salvati.

Le Pigotte nascono dalla fantasia e creatività di nonne e nonni, genitori, volontari e bambini che presso le associazioni, i centri anziani, le case, le sedi dell’Unicef e le scuole di tutt’Italia si adoperano perché la bambola di pezza continui ad essere una speranza di futuro per tutti quei bambini che rischiano di non averlo.

Per una cifra minima di 20 Euro per ogni Pigotta adottata, l’Unicef può fornire a un bambino un kit salvavita per un parto sicuro, antibiotici, una zanzariera, Vitamina A e vaccini.

Interventi che riducono drasticamente il pericolo di mortalità nei primi cinque anni di vita di un bambino.

Il Comune di Trento regala dal 2003 una Pigotta ad ogni mamma residente nel Comune che registra la nascita del proprio figlio negli uffici dello Stato Civile, aderendo così al progetto “Per ogni bambino nato, un bambino salvato”.

E in Trentino, in maniera del tutto inattesa, la Pigotta si è trasformata in un progetto sociale che coinvolge molti gruppi anziani, scuole, singole persone spesso sole che hanno trovato, nella realizzazione delle bambole, un modo per dare uno scopo alla loro vita: dà senso alle loro giornate creare qualcosa di bello (ricordando però che la bellezza è un concetto molto personale e che non si tratta di un lavoro “professionale” ma piuttosto di dono di tempo, creatività, passione) e allo stesso tempo utile per salvare un bambino.

La cartolina che accompagna ogni Pigotta e che è composta da una “carta di identità” della bambola e da una cartolina postale da rendere a chi ha realizzato la bambola, completa un ciclo di solidarietà in maniera originale.

Spesso le cartoline restituite dai genitori dei bambini beneficiari, a volte accompagnate da lettere o da foto dei neonati, sono gelosamente conservate in album ricordo. A testimonianza di un lavoro apprezzato e capito e come ricordo di un impegno portato avanti con passione e costanza.

Stamani presso l’ufficio stato civile l’assessore Chiara Maule e la Presidente dell’Unicef trentina Lucia Rigotti hanno consegnato a Francesca Dallape la pigotta “Camilla” .

Francesca, coinvolta in qualità di neo mamma di Ludovica, si è dichiarata particolarmente felice di sostenere iniziative di solidarietà, in modo particolare se sono rivolte ai bambini e per questo ha ringraziato Unicef.

L’impegno della volontarie di Unicef ha permesso di fornire le bambole nel corso di questi anni anche ad altri Comuni del Trentino (Aldeno, Ville d’Anaunia, Predaia, Moena e gli altri comuni della Valle di Fassa, Cavalese, Sfruz, Caldes, Rabbi, Cavizzana, Monclassico, Vermiglio, Brentonico, Tre Ville, Tione, Revò, Vigo di Ton, Breguzzo, Stenico, Terres, Calavino, Cavizzana, Cis, Sardonico e Sporminore), a tutte le persone che hanno voluto regalare una Pigotta ai propri cari e anche a rifornire, di tanto in tanto, la vendita on-line delle Pigotte curata da Unicef Italia.

In questi 18 anni di impegno in Trentino sono state realizzate più di 30.000 bambole, più di 30.000 bambini aiutati a crescere.

 

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

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