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PRO VITA E FAMIGLIA * ABORTO: MARIA RACHELE RUIU, « A VERONA LA LIBERTÀ DELLE DONNE SIGNIFICA VAGINE A FORMA DI BLATTA SULLA MIA FACCIA »

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20.11 - giovedì 11 febbraio 2021

Aborto, Pro Vita & Famiglia: “A Verona libertà delle donne significa vagine a forma di blatta sulla mia faccia”.

“Sta accadendo che il successo della nostra campagna #stopaborto contro la pillola abortiva Ru486 stia scatenando rabbia, odio e violenze contro di noi. Parliamo a ragion veduta di successo, perché proprio ieri anche l’Abruzzo ha inviato una circolare che è una forte raccomandazione alle Asl regionali, “affinché l’interruzione farmacologica di gravidanza con utilizzo della pillola RU486 (mefipristone e prostaglandine) sia effettuata preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari” rigettando quindi le assurde direttive della circolare del Ministro Speranza. E siccome queste sono le vere conquiste per le donne ma vengono ostacolate dai mass media e dalle voci progressiste e femministe, a Verona offendevano e bullizzavano la nostra Maria Rachele Ruiu, non avendo altri argomenti su cui dibattere evidentemente” ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, dopo che nella città di Romeo e Giulietta sono stati affissi cartelli prolife con l’immagine della testimonial di Pro Vita & Famiglia, successivamente volgarmente imbrattati ed esaltati sui social dalle femministe di Non una di Meno.

“E successo che ieri – ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia – Repubblica (e poi anche il Corriere) abbia deciso di pubblicare una foto del nostro manifesto imbrattato da #NonUnaDiMeno, dando solo a loro la parola e permettendo, di fatto, un vero e proprio shit storm sulla mia persona. E’ forse questo l’agire che suggeriscono quando parlano di libertà delle donne? E io cosa sono? Stessa domanda rivolgo ai deputati Pd, che nella loro pagina, hanno pubblicato un manifesto ‘rivisto e corretto’. E’ stato usato il mio volto per sponsorizzare un messaggio che non solo non condivido, ma combatto. E questa non è violenza? Teoricamente avrebbero dovuto difendermi dalle ingiurie e dal bullismo che ho ricevuto, visto che si battono per questo. A prescindere da tutto, le donne si meritano più dell’aborto e io mi batterò sempre per questo. Il fatto che i manifesti siano stati accolti così come sono stati accolti mi conferma che oggi, nel 2021, non si può parlare di aborto, se non come dogma”.

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