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PRESIDENZA CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * “IL CUORE DIVINO DI GESÙ – DAS GOETTLICHE HERZ JESU”: INAUGURATA A PALAZZO TRENTINI DAL PRESIDENTE KASWALDER LA MOSTRA CURATA DA CAVALLINI »

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19.17 - giovedì 20 giugno 2019

È una mostra originale e fervente, quella che il presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder, ha inaugurato oggi pomeriggio negli spazi espositivi di palazzo Trentini a Trento. “Il Cuore divino di Gesù – Das goettliche Herz Jesu” è la prima rassegna organica della legislatura nella sede del Consiglio ed è stata realizzata da Rosanna Cavallini.

L’artista di origini rivane ha vissuto in Sudtirolo ed è tra l’altro la curatrice della sezione che il Museo di San Michele all’Adige dedica alla devozione popolare. Negli anni ha sviluppato un approfondimento specifico sulle raffigurazioni dedicate al Cuore divino di Gesù, a partire dal Sudtirolo, dove la festa religiosa si collega alla tradizione dei fuochi e riecheggia il mito di Andreas Hofer e della sua sacra lotta per la difesa della Heimat. Hofer per l’appunto consacrò la sua battaglia patriottica al Sacro Cuore di Cristo, rinnovando la preghiera rivolta dal Tirolo a Gesù il 3 giugno 1796, perché il Tirolo si salvasse dalla terribile invasione napoleonica alle porte.

“Ma anche nelle case dei trentini un tempo – ha spiegato oggi Cavallini – gli occhi cadevano sempre su un’immagine del Sacro Cuore”. La mostra declina questa devozione in 65 pezzi di grande varietà tipologica, risalenti a un’epoca che va dalla metà del Settecento alla metà del secolo scorso. C’è la statua lignea opera del gardenese Joseph Moroder, proveniente dalla chiesa di Grigno. C’è l’olio su tela che la Curia ha concesso di prelevare dalla chiesa di Torcegno. Ci sono ricami, oggetti e manufatti di vario tipo, messi a disposizione dai collezionisti privati e realizzati da fedeli o da religiosi; ci sono esempi bellissimi delle stampe che uscivano dall’editore Remondini di Bassano e che gli ambulanti del Tesino vendevano e diffondevano in ogni angolo del territorio raggiunto dalla loro indefessa missione commerciale.

“Mi ha colpito e commosso – aggiunge Cavallini – come la devozione popolare si sia applicata con fervore e con composizioni raffinate, a partire da materiali poverissimi e semplici. Qui non ci sono opere preziose nel senso venale del termine, ma c’è l’anima della gente. Il Cuore di Gesù veniva issato sopra i letti matrimoniali, le più belle stampe diventavano dono di nozze, l’affidamento al Cristo si materializzava nelle sacre processioni di giugno. Mi piacerebbe molto che anche questa mostra diventasse “pellegrinante” in tante valli, magari arricchita ogni volta da una statua e da un quadro del Sacro Cuore reperiti nelle chiese locali”.

Il presidente Kaswalder a questa mostra ha creduto molto: “Sono convinto – ha spiegato – che contribuisca a una missione fondamentale delle istituzioni, quella di far conoscere ai trentini e ai giovani in particolare le loro radici, la storia consegnataci dai nostri avi e le fondamenta dell’edificio autonomistico stesso. La devozione per il Sacro Cuore fa parte anche dei miei ricordi più antichi, i miei nonni custodivano l’immagine del Sacro Cuore in casa e ne portavano uno di stoffa sotto la camicia.

A Vigolo Vattaro si facevano le processioni, con i gonfaloni e le Confraternite: le bambine spandevano petali di rosa, le mamme addobbavano le finestre. Questa tradizione richiama peraltro i moti hoferiani, che partirono dal Trentino, richiama i lavori antichi del Tesino, si lega alla nostra storica appartenenza al mondo tirolese e alle radici cristiane”.
“Scopo della mostra – scrive Kaswalder in catalogo – è tracciare un filo conduttore tra noi e i nostri progenitori, rafforzare nella nostra anima il senso delle tradizioni e le ragioni dei sentimenti che le pervadono”.

L’inaugurazione di oggi è stata molto partecipata, Kaswalder ha salutato i consiglieri Dalzocchio, Savoi, Cia, Ambrosi, il vicepresidente del Consiglio regionale Guglielmi, la componente della Commissione dei 12 Penasa. Erano presenti anche le Figlie dell’Istituto Sacro Cuore di Gesù di Trento – fondato nel 1847 – e gli Schuetzen del Welschtirol in forma ufficiale, con lo stendardo che effigia l’aquila tirolese e per l’appunto il Sacro Cuore di Gesù. Il presidente della loro Federazione, Enzo Cestari, ha auspicato che questa grande tradizione possa vivere anche nei nostri tempi moderni.

La mostra è accompagnata da un catalogo (con testi in italiano e tedesco), aperto da Rosanna Cavallini e forte di una dissertazione a carattere storico di Lorenzo Baratter e di un approfondimento sulla devozione del S.C. in Trentino, firmata da Fiorenzo Degasperi. Il critico d’arte oggi pomeriggio ha raccontato a sua volta il simbolismo di questa devozione, che corrispondeva al profondo bisogno di sicurezza della gente, rimesso appunto a un simbolo – il cuore – in cui tutti si potevano riconoscere. Una specificità tutta trentina, rispetto alla tradizione sudtirolese, era quella degli altarini che venivano allestiti nelle case e agli incroci stradali, nonché l’uso di stendere le lenzuola candide alle finestre, come simbolo di purezza.

La rassegna apre al pubblico fino al 31 luglio, dalle 8.30 alle 17.30, il sabati dalle 8.30 alle 12.00. Il 22-29 giugno e il 13-27 luglio verranno effettuate alle ore 10.00 delle particolari visite guidate.

 

 

 

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