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PRESIDENZA CONSIGLIO REGIONALE TRENTINO ALTO ADIGE * VITALIZI: PACCHER AL MINISTO FRACCARO: « I CONSIGLIERI NON HANNO DIRITTO AD ALCUN VITALIZIO GIÀ DAL 2008 »

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14.20 - lunedì 20 maggio 2019

Consiglio regionale -Paccher: “In Trentino-Alto Adige/Südtirol i Consiglieri non hanno diritto ad alcun vitalizio già dal 2008, il sistema contributivo è in vigore dal 2014 e e l’Ufficio di Presidenza ha già elaborato un percorso che è stato presentato agli uffici competenti a Roma la scorsa settimana”.

“Le dichiarazioni del Ministro Riccardo Fraccaro, rilasciate oggi al Corriere della Sera, sono una evidente forzatura politica” – Così Roberto Paccher, Presidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Süditirol, in risposta all’intervista rilasciata da Riccardo Fraccaro, nella quale il Ministro accusa la Regione Autonoma di non essere intervenuta sul tema dei vitalizi – “Innanzitutto chiariamo una cosa che il Ministro forse ignora e cioè che il Trentino-Alto Adige/Südtirol è stata la prima Regione italiana ad abolire i vitalizi per i Consiglieri eletti a partire dal 2008. Per quanto riguarda il sistema contributivo, ancora una volta per primi in Italia, la Regione lo sta applicando già dal 2014 per i Consiglieri in carica.

Infine, non meno importante, proprio le nostre leggi regionali 4/2014 e 5/2014 – visto che hanno operato retroattivamente su questa materia – sono state oggetto di un ricorso alla Corte Costituzionale che, dopo un iter durato diversi anni, ha dato finalmente ragione alla nostra assemblea legislativa il 9 maggio di quest’anno. Già il giorno 14 maggio, l’Ufficio di Presidenza ha elaborato un proprio percorso, che prevede un ulteriore intervento in linea con quanto previsto dalla nuova normativa nazionale, rafforzato ora da una sentenza che ha avvalorato le nostre tesi e dato il via libera anche alle normative statali.

L’iter del nostro disegno di legge è stato nel frattempo già presentato agli Uffici competenti a Roma giovedì scorso e inoltrato al Ministero di Fraccaro e al Ministro Stefani e sarà condiviso con i Capigruppo del Consiglio regionale in questi giorni, prima della scadenza indicata dal Governo, prevista per la fine di maggio. Abbiamo aspettato la sentenza della Corte Costituzionale per una prudenza che si giustifica nella volontà di agire, ancora una volta, nel modo migliore e più efficace e lo abbiamo fatto tempestivamente. Il nostro Consiglio regionale ha lavorato con la massima trasparenza nell’interesse dell’ente pubblico e dei cittadini. Anche in questo caso la Regione, che da sempre viene presa a modello in tutta Italia e non solo, sta operando in questa direzione. Non posso accettare che sia gettato discredito sull’operato di una assemblea legislativa che si contraddistingue – oggi, come in passato – per il proprio modo di amministrare con efficacia e trasparenza, nell’interesse del bene comune”.

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