Un’altra figura di prima fila, nella storia dell’assemblea legislativa trentina, ci ha infine lasciato. Dopo i dolorosi lutti d’inizio anno – in rapida successione Erminio Boso, il consigliere appena rieletto Rodolfo Borga, l’anziana esponente della Dc, Teresa Sassudelli, infine Sandro Canestrini – ora il Consiglio provinciale deve registrare anche la dipartita di Sandro Boato.
L’architetto – e urbanista, poeta, scrittore – che lavorò al primo P.u.p. della storia trentina, era entrato nell’aula di piazza Dante nell’aprile 1979, prendendo il posto proprio del dimissionario Canestrini, nell’originale formazione politica Nuova Sinistra-Neue Linke.
In corso di legislatura, passò a rappresentare la “Lista Verde per un altro Trentino”. In quella ottava legislatura, Boato fu vicepresidente della Prima Commissione permanente, schierato con l’opposizione alle giunte Mengoni.
Tornò fra i 35 con la lista Verde nella decima legislatura, direttamente eletto (assieme a Berger e Franceschini) in seguito al voto regionale del 20 novembre 1988.
Il Consiglio provinciale gli dedicherà un minuto di silenzio nella prima seduta prossima. Sarà un doveroso omaggio a un personaggio che ha saputo esprimere un impegno politico, culturale e amministrativo di elevato livello. Ai familiari, le condoglianze a nome di tutta l’assemblea.
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Il presidente del Consiglio provinciale di Trento
Walter Kaswalder