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PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI * RIUNIONE 26 LUGLIO: « RELAZIONE AL PARLAMENTO SUGLI OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA / NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI »

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17.30 - martedì 26 luglio 2022

Il Consiglio dei ministri si è riunito mercoledì 26 luglio 2022, alle ore 11.30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

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RELAZIONE AL PARLAMENTO SUGLI OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato la Relazione al Parlamento redatta ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, da presentare alle Camere per la relativa autorizzazione.

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NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato le nomine e il movimento di Prefetti riportato nella tabella seguente.

dott. Maurizio Valiante- da Barletta – Andria – Trani, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Foggia, anche con incarico di Commissario Straordinario del Governo per l’area del Comune di Manfredonia

 

dott.ssa Rossana Riflesso – Nominata Prefetto, è destinata a svolgere le funzioni di Prefetto di Barletta – Andria – Trani

 

dott. Sebastiano Cento – Nominato Prefetto, è collocato fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ai fini del conferimento dell’incarico di Rappresentante del Governo per la Regione Sardegna.

 

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RELAZIONE AL PARLAMENTO 202

PREMESSA
L’incremento dell’inflazione, dovuto soprattutto ai prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime, le difficoltà determinate dall’attuale situazione internazionale, il perdurare della diffusione del virus Covid-19 e le ripercussioni del prolungato periodo di siccità richiedono l’adozione, senza indugio, di un provvedimento di urgenza con cui contrastare le conseguenze negative sui cittadini, sulle famiglie, sulle imprese e sulle prospettive di crescita del Paese.
Nel quadro vigente della governance di finanza pubblica, in circostanze eccezionali, l’articolo 6 della legge 243 del 2012 prevede che, sentita la Commissione Europea, il Governo sottoponga all’autorizzazione parlamentare una relazione, da approvare a maggioranza assoluta, con cui aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica e il relativo piano di rientro.
In occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza del 6 aprile 2022, l’indebitamento netto tendenziale per l’anno in corso indicato nella nota di aggiornamento al DEF 2021 è stato rivisto al ribasso (5,1% del PIL). L’obiettivo programmatico per il medesimo anno è invece rimasto invariato al 5,6 per cento del PIL.
Il margine emerso per effetto dell’aggiornamento del tendenziale rispetto all’obiettivo è stato utilizzato con le modifiche apportate in sede di conversione al decreto-legge n.21 e con il decreto-legge n.50 entrambi del 2022, prevalentemente per far fronte all’emergenza relativa all’aumento del costo delle materie prime e in particolare del gas e dell’energia elettrica.
È rimasto inalterato il percorso di rientro del saldo strutturale verso l’Obiettivo di Medio Termine (OMT).
Per l’anno in corso la Commissione Europea ha confermato l’applicazione della c.d. general escape clause (GEC), già prevista per il 2021. La general escape clause è stata recentemente estesa al 2023 con la Comunicazione COM(2022) 600 final della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, e alla Banca Centrale Europea. L’applicazione della clausola consente agli Stati membri di deviare temporaneamente dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine, sebbene essa non sospenda l’applicazione del Patto di Stabilità e Crescita, né le procedure del semestre europeo in materia di sorveglianza fiscale.

 

I PRESUPPOSTI DELL’INTERVENTO

Nel primo semestre del 2022, nonostante l’evolversi della situazione internazionale, si evince un sostanziale miglioramento del Quadro tendenziale di finanza pubblica. Sulla base delle informazioni al momento disponibili, la previsione dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe essere inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil rispetto alla stima dell’indebitamento netto programmatico formulata in occasione del Documento di Economia e Finanza (-5,6%). In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate
La revisione al rialzo della previsione delle entrate è in larga parte attribuibile alla componente tributaria per la quale il monitoraggio, aggiornato con le informazioni disponibili sui versamenti del 30 giugno, segnala uno scostamento positivo valutato in circa 11,1 miliardi a cui si aggiunge la componente extra-tributaria per la quale si stima una variazione positiva di circa 3,2 miliardi. Le maggiori entrate tributarie derivano, in particolare, dal risultato dei versamenti in autoliquidazione e dalla sostenuta dinamica dell’IVA. La notevole crescita del gettito IVA è principalmente ascrivibile all’incremento dei prezzi dell’energia importata e alla conseguente impennata dell’inflazione.

Sulla base della proiezione a fine anno delle spese basata sul monitoraggio a tutto giugno, si stima una maggiore spesa per interessi passivi legata all’evoluzione dell’inflazione e della curva dei tassi forward, compensata dalla revisione al ribasso della stima della spesa corrente primaria e delle spese in conto capitale.

FINALITÀ DEL PROVVEDIMENTO E PIANO DI RIENTRO

Con la presente Relazione, sentita la Commissione europea, il Governo richiede l’autorizzazione a ricorrere all’indebitamento, confermando per l’anno 2022 sia la previsione di crescita del prodotto interno lordo sia i saldi programmatici già autorizzati con la precedente Relazione al Parlamento di aprile scorso e incorporati nel quadro programmatico del Documento di economia e finanza 2022, nonché il rapporto debito pubblico-PIL.
Le risorse che si rendono disponibili saranno utilizzate con un provvedimento urgente di prossima adozione che il Governo intende adottare per contrastare gli effetti su individui, famiglie, imprese ed enti pubblici legati all’incremento dei prezzi dei prodotti energetici e più in generale dell’inflazione, al perdurare della diffusione del virus Covid-19, alle ripercussioni del prolungato periodo di siccità, nonché per ristorare le amministrazioni centrali dello Stato per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti di urgenza adottati nel corso dell’esercizio. Si tratta, in particolare, dell’abbattimento degli oneri di sistema sull’elettricità e sul gas disposto per il terzo trimestre dell’anno con il decreto-legge n. 50 del 2022.

All’attuazione di questi interventi sono destinati gli spazi finanziari per i quali si chiede l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento per un importo complessivamente pari a 14,3 miliardi di euro nel 2022. Tale autorizzazione, come già evidenziato, confermando i saldi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2022 e il livello del debito pubblico, non richiede la revisione del limite delle emissioni nette già autorizzato e di conseguenza non comporta un aumento del livello della spesa per interessi passivi.

Il valore programmatico del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza e di cassa per il 2022, in considerazione degli effetti delle misure che saranno adottate con il prossimo decreto-legge, è corrispondentemente rideterminato.

Considerato che l’autorizzazione all’indebitamento interessa il solo esercizio 2022, senza determinare un peggioramento dei saldi programmatici rispetto a quanto già previsto nel Documento di economia e finanza 2022, è confermato il percorso di convergenza verso l’OMT indicato nel predetto documento programmatico.

 

 

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