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PRESIDENZA CEI * DDL ZAN: « TROPPI I DUBBI, AUSPICHIAMO CHE SI POSSA SVILUPPARE NELLE SEDI PROPRIE UN DIALOGO APERTO E NON PREGIUDIZIALE »

Scritto da
10.23 - mercoledì 28 aprile 2021

Nota sul ddl Zan. Troppi i dubbi: serve un dialogo aperto e non pregiudiziale. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi lunedì 26 aprile, coe- rentemente a quanto già espresso nel comunicato del 10 giugno 2020, nel quadro della visione cristiana della persona umana, ribadisce il sostegno a ogni sforzo teso al riconoscimento dell’originalità di ogni essere umano e del primato della sua coscienza. Tuttavia, una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna.

In questi mesi sono affiorati diversi dubbi sul testo del ddl Zan in materia di vio- lenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, condivi- si da persone di diversi orizzonti politici e culturali. È necessario che un testo così impor- tante cresca con il dialogo e non sia uno strumento che fornisca ambiguità interpretative.
L’atteggiamento che è stato di Gesù Buon Pastore ci impegna a raggiungere ogni persona, in qualunque situazione esistenziale si trovi, in particolare chi sperimenta l’e- marginazione culturale e sociale.

Il pensiero va in particolare ai nostri fratelli e sorelle, alle nostre figlie e ai nostri figli, che sappiamo esposti anche in questo tempo a discriminazioni e violenze.

Con Papa Francesco desideriamo ribadire che «ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza» (Amoris Laetitia, 250).

Alla luce di tutto questo sentiamo il dovere di riaffermare serenamente la singola rità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna, e riconoscia- mo anche di doverci lasciar guidare ancora dalla Sacra Scrittura, dalle Scienze umane e dalla vita concreta di ogni persona per discernere sempre meglio la volontà di Dio.

Auspichiamo quindi che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire alla edifica- zione di una società più giusta e solidale.

 

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La Presidenza della Cei

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