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LANCIO D'AGENZIA

PRESIDENTE FUGATTI RISPONDE A ROSSI – DALLAPICCOLA – DEMAGRI (PATT) * VALDASTICO A ROVERETO SUD: « RICONOSCIUTO LO SCENARIO MAGGIORMENTE RISPONDENTE AGLI OBIETTIVI STRATEGICI EUROPEI, NAZIONALI E LOCALI »

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14.09 - giovedì 1 luglio 2021

INTERROGAZIONE. VALDASTICO PERCHE’ A ROVERETO SUD?

Premesso che,
• da molti anni in Trentino e in Veneto si discute se realizzare o meno un collegamento autostradale fra i due territori;
• nella scorsa legislatura, precisamente in data 1 giugno 2015, il Presidente della Provincia di Trento formalizzava al Ministro dei Trasporti la disponibilità della Provincia di Trento a valutare un’eventuale proposta di approfondimento per l’individuazione di un corridoio e quindi la partecipazione a un percorso per valutare se vi erano le condizioni per raggiungere l’intesa ai sensi dell’art. 19 norma di attuazione dello Statuto di cui al DPR n. 381 del 1974 e dall’art. 1 comma 1, legge 443 del 2001;
• la disponibiltà espressa dalla Provincia di Trento era subordinata alle seguenti condizioni e requisiti:

A) le opere si configurino come interscambio territoriale con il Veneto e in tale prospettiva siano funzionali all’alleggerimento del traffico nella zona dei laghi e dell’Alta Valsugana e di Trento;

B) parallelamente, nel diverso assetto ipotizzato, devono essere previste limitazioni al fine di direzionare il traffico pesante sulla nuova arteria, favorendo la salvaguardia dell’areale ambientale della Bassa Valsugana.
• in esito a successive interlocuzioni e scambio di corrispondenza con il Ministero, il Cipe, in data 6 agosto 2015 prendeva atto dell’accordo intervenuto fra Ministero e Provincia di Trento in ordine all’iter di definizione dell’intesa;

• successivamente è stato costituito il Comitato Paritetico interistituzionale fra Ministero, Provincia autonoma di Trento e Regione Veneto;

• in esito ai lavori di approfondimento tecnico svolti dai membri, in data 9 febbraio 2016, il Comitato Paritetico concludeva il suo mandato, condividendo e sottoscrivendo, con firme degli assessori Gilmozzi per la Provincia di Trento e De Berti per la Regione Veneto, uno scenario di comune interesse che consiste:
– nel corridoio d’interconnessione infrastrutturale della Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie e segnatamente, tra la SS 47 “della Valsugana” e la SS 12 “dell’Abetone e del Brennero”, e che presenta ricadute positive nel contesto dei territori interregionali;
tale scenario prevede:
– un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS47 della Valsugana e SS 12 del Brennero in provincia di Trento in prossimità di località Mattarello/Trento Sud;
– un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio Veneto;
– preveda inteventi sulla SS47 della Valsugana che risolvano le criticità presenti nel territorio veneto.
• In più occasioni l’attuale Presidente della Provincia ha dichiarato che la giunta ritiene preferibile un collegamento con uscita a Rovereto Sud.

 

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Si interroga il Presidente della Provincia per conoscere:

1. se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e in particolare del documento conclusivo del Comitato Paritetico del 9 febbraio 2016;

2. se sia a conoscenza delle motivazioni che hanno portato alla conclusioni del predettto Comitato, in particolare quelle relative alla necessità assoluta di realizzare un’opera che consenta di impedire un incremento di traffico in ingresso nel territorio trentino sulla SS 47 a Grigno e di alleggerire il traffico nel tratto Laghi – Trento della stessa SS 47;

3. quali siano le motivazioni che hanno indotto il Presidente a considerare preferibile un tracciato con uscita a Rovereto Sud;

4. se esiste, sulla base di quale studio di analisi dei flussi di traffico si ritenga preferibile la soluzione con uscita Rovereto Sud;

5. se non ritiene, qualora fosse stata effettuata, di rendere pubblica l’analisi di cui al punto 4.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

Trento, 28 marzo 2019

 

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Ugo Rossi

Dallapiccola Michele

Demagri Paola

 

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****  RISPOSTA

Oggetto: interrogazione n. 383, avente ad oggetto: “Valdastico perché a Rovereto Sud?”, presentata dai cons. Rossi, Dallapiccola e Demagri.
Con riferimento all’interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue.

Punti 1-2-3-4-5.

Il Documento conclusivo del 9 febbraio 2016 del Comitato paritetico costituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (ora Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili) è l’esito di un lavoro congiunto svolto da rappresentanti del Ministero stesso, della Regione del Veneto e della Provincia autonoma di Trento. Vi è esplicitata la determinazione che “sussistono le condizioni per la prosecuzione dell’iter di perfezionamento dell’intesa ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 381 del 1974 e dell’art. 1 della legge n. 443 del 2001 – anche ai fini dell’assenso previsto dal Piano urbanistico della Provincia autonoma di Trento – ed ha riconosciuto lo scenario maggiormente rispondente agli obiettivi strategici europei, nazionali e locali, analizzando e integrando le ipotesi progettuali allo studio nel quadro complessivo dei collegamenti che attraversano l’Arco Alpino Orientale. Lo scenario di comune interesse consiste nel corridoio di interconnessione infrastrutturale tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e la Valle dell’Adige, che in territorio trentino si contestualizza anche come un collegamento tra viabilità ordinarie”.

La Giunta Provinciale, con delibera n. 837 del 19 giugno 2020 “Decisioni della Giunta provinciale in merito al Corridoio d’interconnessione infrastrutturale Valli dell’Astico e dell’Adige”, ne ha ribadito il contenuto, arricchendolo con l’opzione di un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico e la zona di “Rovereto Sud”, la cui individuazione implica un approfondimento tecnico-ambientale equivalente alle ipotesi di tracciato già analizzate in precedenza, limitatamente al tracciato in Provincia di Trento.

Tale integrazione al Documento conclusivo del Comitato paritetico trae origine dal documento “Connessione infrastrutturale fra il Veneto e il Trentino: memorandum integrativo” trasmesso dalla Provincia autonoma di Trento all’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’aprile 2019, nel quale vengono riconosciute le conclusioni del lavoro svolto dal Comitato stesso e viene ribadita la necessità che il Ministero garantisca un’analisi e un approfondimento più marcati in ordine allo scenario complessivo di mobilità tra il Veneto e il Trentino, circostanziando la proposta di collegamento autostradale alternativo rispetto alle ipotesi già valutate nel 2018 con connessione sulla A22 a Sud di Rovereto, sottolineando che il tracciato vada approfondito in un contesto di sostenibilità ambientale e di sviluppo territoriale nel quadro della strategia generale di mobilità.

L’iter di valutazione del progetto è stato dettagliato nella già citata delibera n. 837 del 19 giugno 2020, con la quale la Giunta ha deliberato di avviare il procedimento di variante al Piano urbanistico provinciale, secondo le disposizioni della legge provinciale per il governo del territorio 2015, per affrontare, alla scala della pianificazione territoriale e in coerenza con i contenuti del Programma di sviluppo provinciale della XVI Legislatura, coerenti analisi in ordine allo scenario complessivo di mobilità tra il Veneto e il Trentino.

La variante al Piano urbanistico provinciale, da condurre secondo la procedura di cui agli articoli 28-30 della l.p. n. 15 del 2015, è soggetta a valutazione ambientale strategica, al fine di descrivere e valutare gli effetti significativi che l’attuazione della variante potrebbe avere sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, nonché le ragionevoli alternative possibili alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale della variante stessa. Saranno attivate le forme di consultazione e partecipazione previste dalla normativa, che vedranno il coinvolgimento dei comuni, delle comunità, del Consiglio delle autonomie locali, del Consiglio provinciale e della cittadinanza.

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dott. Maurizio Fugatti

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