News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

PRESIDENTE FUGATTI RISPONDE A MANICA (PD) * CONCERTO VASCO ROSSI: « SONO STIMATI 2 MILIONI DI EURO DI INTERVENTI, PER I COSTI DELL’APPRONTAMENTO DELLA “TRENTO MUSIC ARENA” »

Scritto da
11.23 - mercoledì 16 marzo 2022

Prot. n. A001/2022/0177302/2.5-2018-643
Oggetto: interrogazione n. 3442, avente ad oggetto: “Natura e costi delle attività di approntamento della Trento Music Arena”, presentata dal cons. Manica.
Con riferimento all’interrogazione in oggetto, si comunica quanto segue.

 

Punto 1.
Gli interventi si possono ricondurre per lo più ad opere libere e di manutenzione di terreni di proprietà pubblica. Il piano è stato oggetto della conferenza di servizi in data 12.01.2022 nella quale tutti i partecipanti hanno espresso parere positivo. Detti interventi costituiscono opere di sistemazione provvisorie dell’area e di carattere reversibile, senza compromettere o condizionare in alcun modo la futura attuazione della zona F1-AS.

 

Punto 2.
Ulteriore materiale necessario al livellamento del sito proverrà in parte da attività di manutenzione dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche limitrofe all’area di destinazione e in parte tramite fornitura aggiudicata con relativa procedura di gara. Nel rispetto delle indicazioni progettuali e del capitolato tecnico in merito alle caratteristiche del materiale da posare, il vincitore della gara di appalto avrà la facoltà di rivolgersi al mercato per il reperimento del materiale necessario.
Rispetto alle previsioni iniziali il materiale ulteriore ad oggi risulta ridotto a circa 40.000 mc.

 

Punto 3.
Il Piano regolatore vigente prevede per l’area S. Vincenzo la destinazione di “Zone per attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano”, con la specificazione di “AS” – Attrezzature sportive e ricreative di cui all’articolo 65, comma 9 quater delle norme di attuazione del PRG del Comune di Trento. La norma stabilisce in via ordinaria “la possibilità di realizzare volumi di servizio.

– tribune, spogliatoi, magazzini, spazi di ristoro – che dovranno però essere contenuti il più possibile”; nel caso di strutture di maggiore consistenza volumetrica, che prefigurano la trasformazione edilizia dell’area, la norma richiede la valutazione in ordine alle alternative e agli aspetti ambientali, paesaggistici e viabilistici. In entrambi i casi gli interventi previsti sull’area devono essere coordinati da un preventivo progetto unitario da valutare da parte del Consiglio comunale che considererà anche il sistema di accessibilità e della sosta, e che questo non comprometta o condizioni in alcun modo la futura attuazione della zona F1-AS., e solo in tale ultimo caso si avrebbe una necessaria rimessa in pristino allo scadere dei due anni consentiti dalla legge provinciale sul governo del territorio in materia di opere precarie.

Considerato che gli interventi definitivi sull’area devono essere coerenti con un progetto unitario da valutare da parte del Consiglio comunale, ma che comunque ad oggi la destinazione resta quella di “Zone per attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano” (e non agricola), ne discende che le opere funzionali alla valorizzazione definitiva dell’area secondo un elementare quanto di buon senso principio del quod plerumque accidit (ossia secondo una valutazione prognostica di utilizzi ragionevolmente possibili), quanto è stato già autorizzato (livellamento, drenaggi, sottoservizi etc) ha conformità anche con un futuro progetto unitario.

 

Punto 4.
Nell’anno 2005-2006, sono stati effettuati numerosi accertamenti sulle caratteristiche ambientali delle rocce provenienti dall’escavazione della galleria “Someda” di Moena. Le rocce rispettano i limiti (CSC) previsti dalla colonna A della tab. 1 dell’allegato 4 della Parte IV del Titolo V del d.lgs. 152/2006 ma i test di cessione evidenziano la presenza di Solfati. Dal punto di vista della norma provinciale in materia di Terre e rocce da scavo allora vigente (la DGP n. 1227/2009) al punto 6.2 delle “Linee guida e indicazioni operative per l’utilizzo di terre e rocce derivanti da operazioni di scavo” si stabiliva che “Il test di cessione non è richiesto per le terre e rocce da scavo che presentino concentrazioni entro i valori limite stabiliti dalla colonna A.”. Identica posizione era stata espressa anche nella precedente DGP 2173/2008, esprimendo una posizione consolidata della normativa provinciale. Questa esclusione implica che l’esito di un test di cessione effettuato su terre e rocce da scavo con concentrazioni entro i valori limite stabiliti dalla colonna A sia ininfluente per la valutazione della loro compatibilità ambientale e, in ultima analisi, della loro qualifica come sottoprodotto ai sensi del citato art. 186. In aggiunta, comunque, la Provincia nel 2009 ha redatto una specifica valutazione dell’eventuale impatto di queste rocce sulla falda sottostante, che mostrava chiaramente come non vi fosse un apprezzabile impatto sulla qualità di quest’ultima componente, confermando la compatibilità ambientale delle rocce. Tale valutazione ha avuto anche l’avvallo scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità. Al tempo, inoltre, APPA ha interloquito anche con la Procura della Repubblica rappresentando il fatto in questione e trasmettendo a quest’ultima la valutazione effettuata ed il citato parere.

 

Punto 5.
La perizia ambientale facente parte del progetto della circonvallazione di Moena è accompagnata da una specifica relazione in cui sono illustrati gli esiti delle indagini ambientali e riportati i relativi certificati: essa è disponibile per la copia presso APPA.

 

Punto 6.
Le rocce provenienti dalla galleria di Moena sono state accolte nell’area sulla base del progetto approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1245 del 16 giugno 2006, successivamente attuata e dettagliata con determinazione del Dirigente del Progetto Speciale grandi opere civili – ospedali del Trentino – attuazione accordo Stato/PAT n. 29 del 28 maggio 2008, che ne costituiscono il titolo giuridico.

 

Punto 7.
Il livellamento del terreno e la ricopertura del tratto iniziale delle fosse – disconnesse dalla fossa della città con gli interventi eseguiti nei primi anni 2000 per l’apprestamento dell’area su cui doveva sorgere la “Cittadella Militare” – mediante il materiale drenante è legato ad esigenze tecnico-progettuali ed in particolare all’incompatibilità del mantenimento di canali e fossati a cielo aperto all’interno del perimetro, sia per motivi di fruibilità dell’area che per la gestione delle aree logistiche e delle vie di fuga, con mitigazione dei rischi gestionali in fase emergenziale.

 

Punto 8.
L’eccezione a quanto stabilito dal PGUAP è motivata, oltre che dal carattere di interesse pubblico legato alla promozione del sito a fini di fruizione generale e dalla non delocalizzabilità dell’intervento, dal carattere temporaneo dell’intervento stesso in quanto non compromette o condiziona in alcun modo la futura utilizzazione della zona F1-AS.. In particolare la soluzione di progetto per quanto riguarda le fosse è in linea con gli interventi eseguiti nei primi anni 2000 per l’apprestamento dell’area su cui doveva sorgere la “Cittadella Militare” e che hanno portato alla disconnessione delle fosse dalla Fossa Roste della Città rendendole, di fatto, dei canali di drenaggio delle acque che si accumulano localmente solo durante particolari eventi meteorologici, più che corsi d’acqua propriamente detti.

 

Punto 9.
Ad oggi sono stimati 2 milioni di euro di interventi.

Cordiali saluti.
– dott. Maurizio Fugatti –

 

///

 

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino 

 Ill.mo Signor

Walter Kaswalder

Presidente del Consiglio provinciale

SEDE

Trento, 04 febbraio 2022

Interrogazione a risposta scritta n. 3442

Nei giorni scorsi il Presidente Fugatti assieme ai vertici amministrativi della Provincia Autonoma di Trento ha illustrato nel dettaglio le fasi operative che nei prossimi mesi porteranno all’allestimento presso l’area di San Vincenzo a Trento sud della cosiddetta “Trento Music Arena” per il concerto di Vasco. 

Dall’illustrazione fatta si è avuta tra l’altro la conferma che stante l’attuale previsione urbanistica del PRG del Comune di Trento, su quell’area senza un’apposita variante non potranno essere fatte che opere minimali di infrastrutturazione e sistemazione del terreno. Dopo, e solo se il Comune condividerà, si dovranno operare le necessarie variazioni urbanistiche, salvo non lasciare appunto una grande spianata con un impianto elettrico ed una rete idrica. Quindi se il Comune volesse realizzare su quell’area qualcuna delle idee discusse in questi anni i lavori per il concerto di Vasco sarebbero molto probabilmente buttati via.

Ma non è questo l’obiettivo della presente interrogazione, come non lo è entrare nel merito di altri aspetti organizzativi emersi come ad esempio l’abnorme impegno di risorse finanziarie ed umane pubbliche. Si vuole con questo atto entrare nel merito di alcuni aspetti della sistemazione in corso dell’area di San Vincenzo.

Nell’illustrazione si è parlato di due fasi di intervento, di cui la prima avrebbe già avuto il parere nella Conferenza dei Servizi del 12 gennaio. In realtà però nell’area i lavori sono già iniziati da alcune settimane, ad opera come noto della Protezione Civile – e un’altra quindicina di strutture della Provincia precettate d’urgenza stante l’equiparazione dell’evento ad una calamità naturale avvenuta con apposita ordinanza del Presidente della Provincia – con l’abbattimento delle strutture presenti, l’estirpo di svariati ettari di vigneto e frutteto ma soprattutto lo spianamento e la distribuzione di parte dei cumuli di terra presenti in loco. Cumuli di terra li depositati da alcuni anni, trasportati a Trento sud nell’ambito dei lavori di scavo della galleria “Someda” di Moena nel 2008. 

Dalla lettura della documentazione oggetto della Conferenza dei Servizi e del verbale della stessa emergono alcuni aspetti, che meritano per lo scrivente qualche chiarimento. 

Vicolo della Sat, 10 – 38122 TRENTO Tel. 0461 227340 CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino 

Primo, viene chiarito che tutto ciò che sarà realizzato per preparare l’area per il concerto dovrà essere provvisorio e reversibile, pena il contrasto con la destinazione urbanistica attuale. Concetto questo ribadito svariate volte sia da parte provinciale che dalla rappresentanza del Comune di Trento intervenuta nella Conferenza dei Servizi. 

Secondo, per livellare e preparare l’area è necessario sia scavare che apportare una notevole quantità di materiale, con un innalzamento finale del piano di campagna di 1 metro; distribuendo il rimanente di quello già depositato in loco, pari a circa 40.000mc e facendone arrivare da cave idonee altri 75.000 metri cubi! (dati della relazione tecnico illustrativa). A tal proposito, sulle conseguenti variazioni altimetriche del piano di campagna, il servizio Urbanistica del Comune di Trento ribadisce che “Ancora una volta la compatibilità delle opere è legata esclusivamente alla loro provvisorietà” . La logica conseguenza è che se non lo sono, violano le norme.

Sorge spontaneo interrogarsi su quale sia la provvisorietà dello spargimento di oltre 100.000 mc di materiale che unito allo scotico previsto cambierà definitivamente la natura dell’intera area.

Terzo, che il materiale usato non sarà terra vegetale ma smarino dello scavo della galleria “Someda” di Moena, ovvero i cumuli già presenti, e prodotti di cava, ottimi certamente per fare i percorsi ed il fondo drenante per il concerto, difficilmente compatibili con usi altri che si volessero ipotizzare (parco agricolo, orti, biologo, …) e perché no anche un ritorno alla coltivazione. 

Quarto aspetto che emerge dagli elaborati è la previsione di coprire le due Fosse di bonifica denominate Catena e del Palù. Dalla lettura della relazione idraulica e idrogeologica unitamente al verbale della Conferenza dei Servizi saltano all’occhio alcuni aspetti: l’autorizzazione alla loro copertura avviene in deroga rispetto alle norme del PGUAP (Piano di Gestione ed Utilizzo della Acque pubbliche) in ragione “dell’interesse pubblico e della non delocalizzabilità”. Quindi mancando il progetto definitivo della sistemazione dell’area che necessita di un progetto da sottoporre al consiglio Comunale ed una modifica del PRG, di fatto il Concerto di Vasco assurge ad interesse pubblico e giustifica la deroga al PGUAP! Giova sottolineare che anche questo intervento dovrebbe rientrare nel concetto di provvisorietà e rispristinabilità, pena il contrasto con il PRG comunale. 

Ma come possono essere provvisori interventi che prevedono la posa di tubazioni drenanti, materiale e la copertura delle fosse di bonifica? 

Infine ma non ultimo, sul materiale proveniente dalla galleria vengono alla luce due questioni. La prima riguarda una forma di inquinamento da fosfati, rilevata già al tempo del deposito e giudicata dai tecnici non problematica. Non si trovano però allegate le caratterizzazioni e le perizie che avrebbero sancito tale compatibilità con il collocamento nell’area di San Vincenzo. La seconda questione è che la responsabile del Servizio edilizia del Comune di Trento evidenzia come “non risultano depositati titoli edilizi che legittimino la presenza del deposito di materiale sull’area oggetto d’intervento”. Aggiungendo che dagli elaborati non se ne evincono ne la quantificazione ne l’ingombro ne cosa si intenda per ricollocazione dello stesso nel “perimetro stabilito”. Ma se non vi sono titoli che ne giustificano la presenza, come si è potuto movimentarlo? E se non v’erano titoli 

Vicolo della Sat, 10 – 38122 TRENTO Tel. 0461 227340 CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino 

quel materiale non era a tutti gli effetti rifiuto ai sensi delle norme ambientali in materia di terre e rocce da scavo?

Ciò premesso,

si interroga la Giunta provinciale per sapere

1.come può essere considerato un intervento provvisorio ai fini urbanistici la distribuzione di una tale quantità di materiale, di circa 115.000 metri cubi totali, che cambierà definitivamente la conformazione e la geologia dell’area e modificherà le altimetrie del piano di campagna;

2.da quali cave o siti proverranno i 75.000 metri cubi di materiale ulteriore necessario al livellamento del sito;

3.se l’area sarà ancora compatibile con usi agricoli, visto che una parte potrebbe anche tornare tale dati i 26 ettari a disposizione, considerata la natura del materiale che si distribuisce;

4.se è stata effettuata la caratterizzazione del terreno proveniente dalla galleria di Moena per valutarne la compatibilità e l’assenza di inquinanti prima di iniziarne lo spargimento sia nell’area del Centro Vaccinale che in quella destinata al concerto;

5.se sono disponibili le caratterizzazioni e le perizie sui terreni provenienti dallo scavo della galleria di Moena, e nel caso se ne chiede copia;

6.con quale titolo edilizio era giustificata la presenza sull’area del materiale dello scavo di Moena;

7.come può essere qualificato come intervento provvisorio la copertura delle Fosse Catena e del Palù;

8.se esiste un precedente di deroga alle norme del PGUAP finalizzata all’allestimento provvisorio di un’area per manifestazioni;

9.qual è il costo complessivo reale dell’approntamento della Trento Music Arena per la Provincia, con riferimento oltre che alle spese dirette risultanti a quadro economico progettuale anche a tutte le spese di progettazione, costo del personale, indennità, ecc. 

cons. Alessio Manica 

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.