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LANCIO D'AGENZIA

POPOLAZIONE RESIDENTE TRENTINO 2017: ISPAT, 538.604 ABITANTI / STRANIERI 8,6%

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17.30 - giovedì 19 ottobre 2017

(Fonte: Ispat, Istituto statistica Provincia autonoma di Trento) – Al 1 gennaio 2017 la popolazione residente in Trentino ammonta a 538.604 abitanti, distribuiti in 177 Comuni. In poco meno di un secolo la popolazione è cresciuta di circa il 31% (nel 1921 la popolazione residente era pari a 409.845 abitanti) e il numero dei comuni si è ridotto di oltre il 50% (erano 370 nel 1921).

Gli stranieri costituiscono l’8,6% della popolazione totale: tale valore è in calo negli ultimi tre anni, dopo aver raggiunto il massimo nel 2013 (9,5%).

Questo dato riflette sia un calo delle iscrizioni anagrafiche di persone provenienti dall’estero sia un aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, che sottraggono 3.461 persone alla quota totale degli stranieri residenti e sono in aumento rispetto al 2015.

Parallelamente all’aumentare della popolazione è cresciuta l’età media della stessa, che è passata dai 38 anni del 1986 ai 44 anni del 2016. L’indice di vecchiaia è prossimo al 146 per cento (era l’86% nel 1985), ovvero ogni 100 giovani fino a 15 anni sono residenti in Trentino 146 anziani di oltre 65 anni.

Nonostante l’invecchiamento progressivo, l’80% circa della popolazione dichiara di godere di buona salute e questa percentuale risulta in crescita negli ultimi anni. La soddisfazione per lo stato di salute si accompagna a livelli altrettanto positivi per quanto riguarda le relazioni con familiari e amici, mentre si evidenzia qualche insoddisfazione maggiore rispetto al tempo libero.

Nel 2016 si conferma in crescita il numero dei matrimoni, che aveva toccato il minimo nel corso del 2014. I matrimoni celebrati tornano sopra le 1.600 unità (1.608) pur rimanendo ancora molto lontani dai valori degli anni Novanta, quando se ne celebravano circa 2.500 all’anno. Il rito civile è arrivato a rappresentare circa il 60% del totale dei matrimoni contratti nell’anno.

Si innalza il livello di istruzione della popolazione residente: la quota di popolazione che ha conseguito al più la licenza di scuola media inferiore è pari al 44% circa (era poco più del doppio nel 1981), mentre la quota di diplomati e laureati è pari al 56% (15% nel 1981).

Il calo della natalità si riflette per il terzo anno consecutivo anche sul numero degli alunni iscritti alle scuole del Trentino (-0,3%), particolarmente significativo per le scuole dell’infanzia (-2,2%) ma non trascurabile anche per gli altri livelli formativi, ad eccezione della scuola elementare (+0,8%).

Le imprese “giovani” attive in Trentino, in cui la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni, sono in continua crescita: nel 2016 sono 4.953 (+2,8% rispetto all’anno precedente), il 9,6% delle imprese totali.

Per la maggior parte (77,9%) sono imprese individuali operanti nei settori dell’agricoltura (21,7%), del commercio (18,4%) e delle costruzioni (15,7%).

Le imprese attive, la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta, invece, in prevalenza da persone non nate in Italia, si attesta intorno alle 3.200 unità (+3,7% rispetto al 2015), di cui circa 700 con imprenditore cittadino dell’Unione europea.

Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile sono circa 8.450 le imprese attive in cui la percentuale di partecipazione femminile risulta superiore al 50%, e rappresentano circa il 18% del totale delle imprese attive in Trentino.

Circa il 50% delle imprese femminili opera nei settori del commercio e dell’agricoltura mentre un altro 16% è attivo nel settore dei servizi di alloggio e di ristorazione.

Anche nel 2016 il comparto turistico conferma la propria importanza nel contesto economico provinciale per la sua capacità di attivare consumi sul territorio e mantenere elevata l’occupazione nei settori dell’alloggio, della ristorazione, del commercio e dei trasporti.

Si stima che il settore turistico attivi nell’anno circa il 10% del Pil trentino.

Nel 2016 gli arrivi e le presenze negli esercizi alberghieri e complementari raggiungono livelli record, con circa 12,4 milioni di presenze nei primi e 5,5 milioni di presenze nei secondi.

Se a queste strutture si aggiungono gli alloggi privati e le seconde case, le presenze turistiche nell’anno raggiungono i 31 milioni.

Entrambe le stagioni turistiche forniscono risultati eccellenti, grazie sia alla componente straniera che a quella italiana, in crescita sostenuta dal 2014. L’importanza della componente straniera è progressivamente aumentata fino a raggiungere il 42% delle presenze nel complesso degli esercizi ricettivi ed il 50% nelle strutture complementari.

In questi anni di difficoltà si è assistito ad un deterioramento della situazione economica della popolazione. Dal 2007 è aumentata la percentuale di famiglie a rischio povertà (10,2% nel 2015) o gravemente deprivate (5,1%), anche se il Trentino rimane ancora lontano dai livelli raggiunti a livello nazionale (rispettivamente 19,9% e 11,5%). Nonostante ciò, circa tre quarti delle famiglie trentine ritiene le proprie risorse economiche adeguate o, addirittura, ottime.

Questa percentuale è in crescita rispetto al valore minimo del 67% registrato nel 2013. La quota più rilevante della spesa sostenuta mensilmente dalle famiglie è destinata all’abitazione e al pagamento delle utenze e dei servizi ad essa connessi (39,2%).

La seconda voce di spesa è rappresentata dai trasporti (11,3%), mentre l’alimentazione e le bevande assorbono il 7,5% della spesa media mensile familiare.

Gli acquisti di abbigliamento e calzature rappresentano il 4,5% della spesa, meno di quanto rappresentano le uscite per ricreazione, spettacoli e cultura (5,9%).

 

 

 

 

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