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POLIZIA DI STATO * VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO: « ALL’AEROPORTO DI ROMA-CIAMPINO ARRESTATO IL LATITANTE NISCEMESE A.A., DI RITORNO DALL’AUSTRALIA »

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16.04 - giovedì 13 agosto 2020

In data odierna, all’Aeroporto di Roma-Ciampino, la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto del latitante niscemese A.A., 30 anni, di ritorno dall’Australia, condannato alla pena di 4 anni di carcere dal Tribunale per i Minorenni di Catania per il reato di violenza sessuale di gruppo commesso con altri 3 complici nel febbraio del 2007, a Niscemi, ai danni di una minorenne.

Le indagini della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Niscemi (CL), coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, prendevano spunto dalla denuncia che la vittima trovava il coraggio di sporgere solo nel febbraio 2012: nonostante i cinque anni trascorsi, i fatti raccontati dalla giovane fornivano una solida base per riscontrare il grave episodio di cui era rimasta vittima ad opera di un gruppo di quattro ragazzi, due dei quali suoi ex compagni di scuola all’epoca tutti minorenni.
La violenza avveniva seguendo un piano preordinato nel dettaglio, all’interno di un appartamento disabitato alla periferia di Niscemi ove la giovane veniva denudata e costretta a subire, immobilizzata, atti sessuali.

Il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, con sentenza del 2013, confermata dalla Cassazione nel 2016, condannava tutti e quattro gli autori per violenza sessuale di gruppo: la pena è stata già scontata dai tre autori ad eccezione dell’A.A. il quale, nel 2013, si allontanava dall’ Italia facendo perdere ogni traccia di sé.
Dopo la condanna definitiva, nell’ambito del Progetto “Wanted” coordinato su scala nazionale dal Servizio Centrale Operativo e mirato alla cattura di latitanti in ambito italiano ed estero, la Squadra Mobile di Caltanissetta ed il Commissariato di Niscemi intensificavano le ricerche di A.A. e riscontravano, attraverso la consultazione di un vecchio profilo Facebook, la pubblicazione di una foto profilo che lo ritraeva nella Baia di Sydney.

Il Servizio Per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha immediatamente attivato i canali di cooperazione con il collaterale estero, collaborando -in sinergia con l`Esperto per la Sicurezza con sede a Canberra – alla localizzazione e al fermo del ricercato.

Nel merito, lo scorso mese di febbraio, grazie agli elementi forniti e alle interlocuzioni con le varie autorità australiane competenti e l`A.G italiana, il Ministero di Home Affairs ha disposto la revoca del visto di residenza temporanea e è stata attivata la procedura di espulsione, perfezionatasi in data odierna, con il rientro in Italia del soggetto, scortato dal personale della ABF Australian Border Force, e con la successiva traduzione in carcere.

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