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PIERANGELO VILLACI * GESTIONI ASSOCIATE: ” VIOLATA L’AUTONOMIA DEI COMUNI, LA MAGGIOR PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI È COMPLETAMENTE INSODDISFATTA “

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04.08 - domenica 3 giugno 2018

Gentile direttore,
nei giorni scorsi l’assessore Daldoss ed il presidente Rossi hanno incontrato i sindaci coinvolti nelle gestioni associate per una ricognizione sullo stato di fatto e per vedere quali sono le criticità.

Ora dalla discussione è apparso del tutto evidente che la maggior parte delle amministrazioni è completamente insoddisfatta e ha avuto un peggioramento della qualità dei servizi forniti ai cittadini: ne hanno beneficiato i comuni molto piccoli associati ad uno grande e che hanno usufruito di tutti i servizi del Comune più strutturato, dando a questo in più solo un carico di lavoro limitato.

Per gli altri comuni, anche se nel nostro caso sebbene sin dall’inizio ci siamo applicati con impegno verso una novità che poteva dare positivi sviluppi, le gestioni associate sono state un fallimento.

La legge sulle gestioni associate obbligatorie è stata, a mio avviso, una pesante violazione dell’autonomia dei comuni: ci è stato infatti imposto obbligatoriamente di associarsi con altri municipi fino a raggiungere insieme almeno 5000 abitanti o andare a fusione con quelli vicini.

Anche gli “ambiti” dei comuni con cui gestire insieme praticamente tutti i servizi ci sono stati “calati dall’alto” ed è successo che alcuni comuni che stavano già gestendo in associata uno o più servizi con un comune vicino abbiano dovuto riprogrammare tutto perché non rientrava nell’ambito scelto dalla Provincia..

Altro problema grande sono gli “spazi finanziari”, cioè la possibilità per i comuni di spendere gli avanzi di amministrazione. In merito parrebbe che ai Comuni vengano assegnati fondi dalla Provincia, ma in realtà riguarda la possibilità di spendere una parte della nostra “musina”, a patto che si riescano ad appaltare i lavori entro il 31/12 (e quindi noi tutti amministratori lasciamo quello che avevamo previsto per correre a spendere questi denari).

Quest’anno vengono concessi ai comuni trentini 50 milioni di ” spazi finanziari” ma noi tutti gli anni produciamo un avanzo ordinario di circa 70 milioni di euro; non riusciamo a spendere questa enorme cifra. Sicuramente il primo problema è che i comuni sono dimensionati con il personale ridotto all’essenziale perché i Sindaci che ci hanno preceduto preferivano realizzare opere pubbliche anziché avere organici sovradimensionati.

Il blocco delle assunzioni che abbiamo da circa sei anni ha portato negli enti locali una riduzione di oltre 400 dipendenti (i comuni della mia gestione associata avevano sette anni fa un terzo dei dipendenti in più). Sono inoltre enormemente aumentati gli obblighi e gli adempimenti legislativi e amministrativi e alla notevole massa di quelli “statali” noi forti della nostra Autonomia riusciamo ad aggiungerne molti altri.

Ora il centro-destra ha messo nel proprio programma la possibilità di uscire da questa “morsa” per i comuni in cui le associazioni non funzionano e penso che lo stesso debba fare anche l’attuale Giunta Provinciale.

Certo associarsi ha un senso ed è nello spirito della nostra Autonomia, ma un Sindaco di un comune molto piccolo che ha uno o due servizi carenti deve poter associare solo quelli con il comune vicino senza l’obbligo di farlo per tutti e la Provincia deve “premiare” questa forma di cooperazione

 

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Pierangelo Villaci
Sindaco di Segonzano e vice Coordinatore di Agire per il Trentino – Valle di Cembra

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