I dati dell’Istat dimostrano come il nostro Paese soffra da tempo di un problema di declino demografico e denatalità. Di fronte a questa situazione il Pd è l’unico partito che ha posto, e non da ora, la questione al centro della sua azione politica.
Abbiamo previsto nel nostro programma un assegno universale di 240 euro a figlio fino a 18 anni e 80 euro fino a 26, a seconda del reddito. Di fatto aumentiamo le risorse esistenti di 10 miliardi, sostituendo le detrazioni per i i figli a carico e gli assegni famigliari.
Un sostegno economico non a favore dei milionari, come nelle proposte di altri partiti, ma delle famiglie con figli. Un sostegno per tutti, anche incapienti e lavoratori autonomi che oggi ricevono meno.
È l’unica misura concreta per le famiglie esistente nei programmi elettorali. E a questa riduzione delle tasse si aggiunge un piano per potenziare gli asili pubblici e un aiuto concreto, di 400 euro al mese nei primi 3 anni di vita dei bambini, per permettere alle famiglie di pagare direttamente asilo o baby sitter. Fisco più generoso con le famiglie e servizi, per favorire natalità e occupazione femminile.
A questo si deve aggiungere che con il Jobs act abbiamo contrastato le dimissioni in bianco che imponevano alle donne di scegliere tra lavoro e avere un figlio. E con il Jobs act del lavoro autonomo abbiamo esteso la tutela per la maternità a tutte le lavoratrici. E non da ultimo ricordo le misure e le risorse per la non autosufficienza che, in un Paese come il nostro, dove aumenta l’anzianità della popolazione sono un supporto necessario.
Natalità e occupazione femminile quindi sono al centro nei fatti e nella proposte della nostra azione politica.