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PATT – SEZIONE DI ALA (TN) * BLITZ ANTIDROGA IN PAESE: ” GRANDE SODDISFAZIONE DEGLI AUTONOMISTI, MA CHIAREZZA SU CHI AFFITTA LOCALI ALLA DELINQUENZA “

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07.24 - giovedì 14 giugno 2018

Si è tenuto all’alba un blitz antidroga nelle vie del centro cittadino alense, che ha coinvolto alcune persone nell’ambito del mondo del traffico di stupefacenti. La sezione del Patt alense esprime grande soddisfazione e il ringraziamento unanime per il risultato ottenuto dalla Questura di Trento, che ci rassicura circa il concreto impegno delle forze di polizia sul territorio e dei risultati che conseguono.

Tuttavia ci preoccupa, in questo clima di crescente tensione circa i rapporti fra i nostri concittadini e gli stranieri sul territorio, il sospetto diffuso, benché errato, che i richiedenti asilo gestiti da Cinformi sul territorio e quelli allocati presso abitazione private, abbiano la stessa gestione e lo stesso tipo di controllo.

I richiedenti asilo sul territorio comunale gestiti da Cinformi nelle strutture individuate in sinergia con Provincia e Comune sono otto. Quattro in Ala e quattro in Pilcante. Sono tra l’altro persone che si impegnano quasi quotidianamente, affiancati dalle associazioni locali, nella cura del bene comune come la pulizia dei parchi e delle strade e che, a dispetto di quanto riportato sui quotidiani oggi, nulla hanno a che vedere con la retata nel centro storico di Ala.

Ma è un dato di fatto che la presenza di persone straniere, anche profughi in attesa di risposta sulla propria richiesta di asilo politico, sia ben superiore a questo numero e che la parte di loro che “ciondolano” nelle vie cittadine sia considerevole. Ma allora chi sono? Quanti sono? Perchè sono qui? Come possiamo controllarli?

E’ purtroppo diventato frequente venire a conoscenza di casi in cui i privati cittadini trentini affittano locali d’uso abitativo a persone straniere richiedenti asilo anche senza reddito certo. Appartamenti magari piccoli che improvvisamente vedono un grande viavai di gente, ben al di sopra delle possibilità di capienza dello stesso, per il quale è facile ipotizzare qualche caso di subaffitto degli stranieri stessi ai connazionali.

C’è da chiedersi se questa “prassi” abbia preso piede anche ad Ala, e se sì in quale misura.

Ecco perchè chiediamo e, sollecitando gli organi preposti, faremo in modo di ottenere maggiore controllo sulla questione, con un inasprimento delle ispezioni specialmente nelle aree maggiormente a rischio come nei palazzi del centro storico, per scongiurare questa ipotesi.

Ci chiediamo inoltre dove finisca la buona fede dei padroni di casa – in molti casi sicuramente ignari del fatto che all’interno delle loro proprietà si consumino illeciti penali ma in altri è difficile pensare che non ne abbiano quantomeno il sospetto – e dove inizi una sorta di corresponsabilità, implicitamente tollerata pur di riscuotere il canone d’affitto.

In tutti i casi, è il momento di fare chiarezza circa la reale incidenza degli eventi criminosi (specialmente, alla luce dei recenti fatti, dell’acutizzarsi del fenomeno dello spaccio di droga nella città) ad opera degli stranieri richiedenti asilo fuori dai progetti “Cinformi”, poiché se è vero che molti di loro hanno saputo inserirsi nel tessuto sociale in maniera corretta, è altrettanto vero che troppi di loro occupano le strade cittadine nella nullafacenza più totale, spesso in spregio alle buone maniere, all’educazione, e condizionando pesantemente la percezione di sicurezza dei cittadini.

 

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La Segretaria Politica Patt sezione di Ala (Tn)
Francesca Aprone

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