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PAT – ISPAT * FORZE LAVORO TRENTINO * 1° TRIMESTRE 2022: « TASSO DI OCCUPAZIONE (15-64 ANNI) PARI AL 68,1% (73,2% GLI UOMINI, 62,9% LE DONNE) / AUMENTO 6,2% UOMINI E 5,1% DONNE »

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13.28 - giovedì 30 giugno 2022

Dal 1° gennaio 2021 la Rilevazione sulle forze di lavoro recepisce la nuova normativa europea1 che introduce innovazioni metodologiche2 che hanno comportato una modifica delle serie territoriali trimestrali diffuse in precedenza. I dati storici relativi all’offerta di lavoro sono stati parzialmente ricostruiti da Istat per il periodo da gennaio 2018 a dicembre 2020 recependo le indicazioni del Regolamento europeo, pertanto non sono confrontabili con quelli diffusi nelle comunicazioni precedenti.

I dati sull’occupazione e sulla disoccupazione sono relativi al 1° trimestre 2022 (da gennaio a marzo 2022). La rilevazione, in provincia di Trento, è coordinata dall’ISPAT (Istituto di statistica della provincia di Trento).

Il primo trimestre 2022 mostra un mercato del lavoro caratterizzato su base tendenziale da un aumento del numero degli occupati che si affianca alla riduzione dei disoccupati e degli inattivi in età lavorativa. L’aumento dell’occupazione si riflette nella crescita del tasso di occupazione che si affianca alla riduzione dei tassi di disoccupazione e di inattività..

Il confronto congiunturale evidenzia invece segnali di rallentamento: le forze di lavoro si riducono a seguito della flessione dell’occupazione, soprattutto nella componente maschile. Aumentano in modo importante i disoccupati maschi, mentre le femmine registrano una leggera diminuzione. In aumento anche l’inattività, cui contribuisce in maniera prevalente la componente maschile.

 

 

1 Il Regolamento (UE) 2019/1700 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilisce requisiti più dettagliati e vincolanti per le statistiche europee su persone e famiglie basate su dati a livello individuale ottenuti su campioni, con l’obiettivo di migliorarne l’armonizzazione.
2 Le innovazioni riguardano nuovi criteri di identificazione della famiglia e degli occupati.

-) Le forze di lavoro superano le 248mila unità, in crescita su base annua del 5,2% coinvolgendo entrambe le componenti di genere con intensità diverse (+7,3 per le femmine, +3,4 per i maschi). Il tasso di attività femminile della classe 15-64 anni è prossimo al 66% (65,7%), in aumento su base tendenziale di 5,1 punti percentuali (-0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente).

-) Gli occupati raggiungono quasi le 239mila unità, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 7,5%. Tale crescita è imputabile ad entrambe le componenti di genere con intensità pressoché simili (+7,4% per i maschi e +7,7% per le femmine).

-) L’incremento dell’occupazione su base annua si osserva principalmente nel settore dei servizi (+10,7%), grazie alla performance più che positiva registrata nel comparto del commercio, alberghi e ristoranti (+57%), che beneficia della ripresa della domanda turistica dopo le limitazioni legate al periodo pandemico. In crescita anche l’occupazione nell’industria in senso stretto (+4,9%) e nell’agricoltura (+6,8%). Il settore delle costruzioni registra segnali di rallentamento con una perdita di occupazione del 15,1%; di minore intensità invece il calo degli occupati nelle altre attività dei servizi (-0,6%).

-) Per posizione professionale, su base annua, si rileva un aumento dei dipendenti del 7,7% cui si affianca quello degli indipendenti (+6,8%). I dipendenti aumentano in quasi tutti i settori economici, tranne che nelle costruzioni e nelle altre attività dei servizi. Gli indipendenti invece diminuiscono nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni.

-) I disoccupati superano le 9.600 unità e si riducono su base annua del 31,7% grazie alla componente maschile che cala del 47,1%, cui si affianca la minore flessione di quella femminile (-1,5%). I disoccupati senza esperienza di lavoro, pur essendo l’insieme più contenuto dei disoccupati, registrano su base annua la riduzione maggiore (-42,1%), cui contribuisce la sola componente femminile (-90%), a fronte di un aumento di quella maschile (+48%). I disoccupati ex-occupati, che rappresentano più della metà dei disoccupati complessivi, registrano un calo del 40,2%, determinato esclusivamente dalla componente maschile (-60% e +18,7% quella femminile), mentre i disoccupati ex-inattivi calano del 6,2% (rispettivamente -36,1% per i maschi e +42,7% per le femmine).

-) Gli inattivi in età lavorativa si attestano oltre le 99mila unità e diminuiscono su base annua del 13,5%, cui contribuiscono entrambe le componenti di genere con la stessa intensità (-13,5%).

 

Per il primo trimestre 2022 i tassi caratteristici del mercato del lavoro evidenziano che:

-)  Il tasso di occupazione (15-64 anni) è pari al 68,1% (73,2% gli uomini, 62,9% le donne) con un aumento di 6,2 punti percentuali per gli uomini e di 5,1 punti percentuali per le donne. Rispetto al trimestre precedente si rileva una riduzione del gap di genere con il tasso femminile che guadagna 1,7 punti percentuali, mentre su base annua il gap fra uomini e donne aumenta di 1,1 punti percentuali.

-) Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) si attesta al 3,9%, in riduzione di 2,1 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+0,7 punti percentuali su base congiunturale). Nel confronto per genere il decremento è imputabile principalmente alla componente maschile (-3,5 punti percentuali); quella femminile perde invece 0,4 punti percentuali.

-) Il tasso di inattività (15-64 anni) è pari al 29,1%, in calo di 4,4 punti percentuali rispetto al tasso registrato nel 1° trimestre 2021. Tale calo è riconducibile in prevalenza alla componente femminile (-5,1 punti percentuali) e in misura inferiore a quella maschile (-3,7 punti percentuali).

Rispetto all’Italia, il livello dei tassi del mercato del lavoro trentino evidenzia i seguenti differenziali positivi:
– il tasso di occupazione è superiore di 9,0 punti percentuali (59,1% in Italia);
– il tasso di disoccupazione è inferiore di 4,9 punti percentuali (8,8% in Italia);
– il tasso di inattività è inferiore di 6,0 punti percentuali (35,1% in Italia).

 

 

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