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PAT- ISPAT * CENSIMENTO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (2017): « IN 297 ISTITUZIONI E COMUNI DEL TRENTINO ( 1.728 UNITÀ NEL TERRITORIO) LAVORANO 47 MILA DIPENDENTI (IL 62,6% DONNE) »

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13.18 - giovedì 29 aprile 2021

L’Istituto di Statistica della provincia di Trento (ISPAT) presenta i risultati salienti dell’ultimo Censimento delle Istituzioni pubbliche relativi al 31 dicembre 2017. Le tavole statistiche riportano le elaborazioni sugli enti della Pubblica Amministrazione, rese disponibili recentemente da Istat, per le regioni italiane. Nel report si presentano i principali risultati per il Trentino.

La Pubblica Amministrazione locale opera in Trentino attraverso 297 istituzioni1, all’interno delle quali il numero più consistente è rappresentato dai Comuni. Questi Enti offrono servizi attraverso una rete capillare di 1.728 unità locali, “punti” nei quali viene garantito, direttamente o indirettamente, un servizio al pubblico. Può trattarsi di sportelli, di sedi staccate, di ambulatori, di plessi scolastici, di ospedali e così via.

Nelle singole unità operano oltre 47.000 persone che offrono servizi al cittadino, a cui si aggiungono quasi 2.800 persone afferenti al comparto delle Forze di sicurezza e delle Forze armate. L’incidenza del personale femminile è pari al 62,6%, un dato superiore alla media nazionale (56,9%). Superiore è anche la quota del personale dipendente assunto con contratto a tempo determinato (13% contro l’8,5% a livello italiano) o con altre forme contrattuali (6,7% contro 5,5% dell’Italia).

Gli organi di vertice delle Istituzioni pubbliche in Trentino sono prevalentemente maschili: l’incidenza delle donne è pari al 15,2%, un valore lievemente superiore al dato medio nazionale (14,4%).

L’attività formativa, tramite propria organizzazione o finanziamento della stessa, caratterizza la maggior parte delle Amministrazioni. Alle 9.354 iniziative hanno partecipato quasi 70mila dipendenti pubblici; 179 partecipanti ogni 100 dipendenti. Le principali aree tematiche sono relative all’area giuridica-normativa (36,5%), tecnico-specialistica (33,9%) e, in misura minore, l’area organizzazione e personale, l’area economico-finanziaria e l’ambito informatica e telematica.

1 Nel report il termine istituzione, amministrazione, ente sono utilizzati come sinonimi.

La modalità prevalente di fruizione delle attività formative è la lezione in aula (72%). Nel 2017 erano ancora poco presenti le iniziative organizzate attraverso webinar, autoapprendimento con piattaforme web o altre forme.

La diffusione delle tecnologie informatiche è molto capillare, soprattutto nell’utilizzo del web e dei servizi di cloud computing. Il 37,7% delle Istituzioni pubbliche ha utilizzato i social media per interagire con gli utenti, in particolare i social network. Sono ancora relativamente poche le Istituzioni (17 in Trentino pari al 5,7% contro il 5,9% a livello nazionale) che hanno analizzato grandi quantità di dati informativi (big data) derivanti da fonti eterogenee per finalità di analisi. Le sperimentazioni effettuate sono state principalmente volte a comprendere le esigenze dell’utenza e offrire nuovi servizi e a prendere decisioni che migliorino le azioni dell’Ente.

La sicurezza informatica è un tema molto sentito all’interno delle Amministrazioni. Risulta generalizzato l’uso di software di sicurezza, come antivirus, firewall, l’adozione di procedure di salvataggio dei dati in dispositivi off-line, l’uso profilato dei dispositivi informatici, così come l’analisi dei rischi di vulnerabilità dei sistemi informatici. Su 297 Istituzioni, 28 (9,4%) hanno subito attacchi informatici, soprattutto attraverso virus, spyware o malwarei. Sono 18 le Istituzioni hanno dichiarato di aver subito danni dagli attacchi informatici connessi principalmente alla perdita temporanea di accesso a file e/o reti e/o servizi online.

L’attenzione del ruolo pubblico nel contesto sociale è riconoscibile anche attraverso le forme di rendicontazione sociale e/o ambientale. Solo 41 Istituzioni hanno adottato in Trentino il bilancio sociale e 2 il bilancio ambientale. Si tratta di valori contenuti e inferiori a quanto rilevato nel periodo 2012-2015.

Solo poche Istituzioni provinciali (6 su 297) hanno provveduto alla nomina del responsabile per gli acquisti ambientalmente sostenibili nella logica del Green Public Procurement2 (GPP). Diversamente avviene per il responsabile della prevenzione e della corruzione e per il responsabile della trasparenza, presente in 293 istituzioni su 297. Nella stragrande maggioranza si tratta di una figura unica (287 Istituzioni).

Le azioni messe in campo nell’ambito delle misure di prevenzione della corruzione sono quelle previste dalla normativa. Particolare attenzione è stata riservata all’attivazione di sistemi di tutela del dipendente che segnala illeciti, ai controlli sulla composizione delle commissioni di gara o di concorso e alla previsione di specifici obblighi di comportamento dei soggetti coinvolti nella gestione dei servizi. La rotazione del personale è stata applicata nel 2017 dall’11,8% delle istituzioni.

Sono 237 su 297 le Istituzioni che hanno rispettato gli obblighi di pubblicazione concernenti i servizi erogati (art. 32 del D.Lgs. n. 33/2013). Per 16 Istituzioni si rileva anche la pratica di pubblicare dati ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa. 206 Istituzioni su 297 hanno inoltre effettuato controlli sulla possibile sussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità

2 La pratica del Green Public Procurement consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi finalizzata da un lato a diminuire il loro impatto ambientale, dall’altro ad esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti ecologici.

per gli incarichi previsti dal D.Lgs. n. 39/2013, due terzi delle quali li hanno svolti su tutte le nomine.

Un terzo delle Istituzioni ha adottato atti di programmazione per l’acquisto di servizi e forniture. Sono 190 le Istituzioni, su un totale di 297 (64%), che hanno fatto ricorso a centrali di committenza, un valore molto superiore all’incidenza media nazionale (48,8%).

Il 90,2% delle Istituzioni ha adottato un proprio codice di comportamento dei dipendenti (80,1% in Italia). Il 42% delle Istituzioni ha adottato sistemi di controllo della corretta gestione dei servizi finali e di funzionamento adottando controlli sulla composizione delle commissioni di gara, la rotazione del personale, l’adozione di protocolli di legalità negli affidamenti e attivando altri sistemi di tutela.
I servizi offerti online dalla Pubblica Amministrazione sono diversificati ma la maggior parte delle Istituzioni permette di acquisire e compilare la modulistica (36%) e di consegnare la modulistica compilata (32,7%). Inoltre, si osserva un 31,6% che fornisce informazioni online.

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