I progetti sperimentali delle “Aree montane”, una nuova opportunità di sviluppo e coesione territoriale. Approvati dalla Giunta i criteri per la loro definizione e le modalità di finanziamento
La Giunta provinciale ha approvato su proposta dell’assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, i criteri per l’individuazione delle cosiddette “aree montane in cui realizzare progetti sperimentali” e le modalità di finanziamento dei progetti presentati dai Comuni.
comuni intermedi quelli che distano dai poli urbani (di servizio) tra i 20 e i 40 minuti di percorrenza in auto;
comuni periferici quelli che distano tra i 40 e i 75 minuti;
comuni ultraperiferici quelli che distano più di 75 minuti.
A tale classificazione si aggiungono i comuni di Faedo e di Vignola Falesina considerate le loro caratteristiche geografiche, morfologiche, la dimensione demografica contenuta (inferiore ai 1000 abitanti) e con oltre la metà della popolazione residente in insediamenti abitativi periferici e in masi sparsi. I comuni del Trentino interessati sono 151 su 177. Pertanto possono accedere a finanziamento i comuni che presentano progetti riguardanti aree del territorio comunale poste ad una altitudine superiore ai 600 metri nelle quali siano presenti insediamenti abitativi.
“I progetti – spiega l’assessore Carlo Daldoss – devono riguardare interventi per sostenere la presenza dei cittadini sul territorio, favorendone le condizioni di benessere e creando prospettive di sviluppo locale. In tale ottica gli interventi saranno riferibili ad azioni che incrementano il senso di appartenenza alla comunità, valorizzano l’identità del paesaggio e ogni altra attività veicolo di sviluppo delle zone di intervento con particolare attenzione al coinvolgimento dell’associazionismo locale e alla valorizzazione delle competenze dei cittadini”.
Sono ammissibili a finanziamento le spese strettamente funzionali e necessarie per la realizzazione del progetto; ai fini dell’ammissione a finanziamento si terrà conto anche della capacità di autofinanziamento del Comune richiedente. Il contributo massimo è pari a 30.000 euro. Gli interventi finanziati dovranno rispettare il principio della compartecipazione da parte dei Comuni o Asuc alla relativa spesa.