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PARTORIENTI TRENTINE: CIA, COSTRETTE AD ANDARE A VERONA A CAUSA DEI TAGLI PAT?

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12.15 - lunedì 30 ottobre 2017

(Fonte: Claudio Cia) – Cittadine trentine che devono partorire a Verona, Cia (Agire): “Pagano i tagli voluti dal governo provinciale”.

Ennesimo episodio disdicevole riguardante la sanità trentina: dopo i tagli imposti dall’Assessore alla sanità e alle politiche sociali Luca Zeni (Pd) le cittadine della nostra Provincia autonoma continuano a subire grossi disagi. Da ultimo, una donna di Porte di Rendena è stata costretta a partorire due gemelli a Verona.

La causa? Il reparto di neonatologia dell’ospedale Santa Chiara era saturo, di conseguenza la partoriente è stata trasferita a Verona con l’elicottero. Saturo? Da anni sentiamo parlare di calo demogafico e il reparto di neonatologia a Trento è saturo?

Questo è il risultato della chiusura dei punti nascite: Tione, assieme ad Arco e ad altri comuni, ha visto i tagli di Zeni in questo caso avvallati dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, che in cambio ha siglato un protocollo di facciata con l’Assessore del Pd.

Ci sono stati parti per strada denunciati più e più volte, ma tutti nelle Giudicarie vengono giustificati dalle istituzioni con le motivazioni che hanno portato alla chiusura dei punti nascita: la sicurezza. Sembra ironia, ma questa è la posizione ufficiale del Ministero e di Zeni.

Nessuno considera i chilometri che separano le Giudicarie e le altre Valli da Trento e da Rovereto, nessuno pensa a quanto possa essere rischioso trasferire una partoriente, mobilitando pure gli elicotteri.

Purtroppo si pensa con troppa disinvoltura a tagliare i servizi essenziali, pensando di fare cassa sulle spalle dei cittadini, mentre vediamo utilizzare l’autonomia per difendere i vitalizi.

Se vincerà ancora il centrosinistra nel 2018 ci si prepari, dopo alla scure su guardie mediche, punti nascita e ospedali di valle, anche ai tagli sulla scuola.

Ma la vera sfida politica per il futuro non è tagliare, ma lottare affinché i servizi essenziali vengano ripristinati e valorizzati in un’ottica sociale, specialmente nelle valli più lontane dal capoluogo, quelle che vengono definite “periferiche” già per indicarne il destino.

 

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Cons. Claudio Cia
Agire per il Trentino

 

 

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