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PARLAMENTO EUROPEO * DIRITTI CIVILI: « UE DICHIARATA “ ZONA DI LIBERTÀ LGBTIQ “, IN RISPOSTA AL DETERIORAMENTO DELLA SITUAZIONE IN UNGHERIA »

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17.38 - giovedì 11 marzo 2021

Il PE dichiara l’Unione europea una “zona di libertà LGBTIQ”.

La dichiarazione è una risposta alle più di 100 ”zone esenti da LGBTIQ” in Polonia

Crescente discriminazione e attacchi alla comunità LGBTIQ

La Commissione dovrebbe usare tutti gli strumenti in suo potere per porre rimedio alle violazioni dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ.

Giovedì, i deputati hanno dichiarato l’UE “zona di libertà LGBTIQ” in risposta all’arretramento sui diritti LGBTIQ in alcuni Paesi UE, in particolare in Polonia e Ungheria.

In una risoluzione adottata giovedì, con 492 voti favorevoli, 141 contrari e 46 astensioni, il Parlamento ha dichiarato l’UE una ”Zona di libertà LGBTIQ”, a due anni dalla prima “zona esente da LGBTIQ” dichiarata da un’autorità polacca.

Da marzo 2019, più di 100 regioni, contee e comuni polacchi hanno adottato delle risoluzioni in cui si dichiara di essere esenti dall'”ideologia” LGBTIQ. Secondo queste risoluzioni, i governi locali dovrebbero astenersi dall’incoraggiare la tolleranza verso le persone LGBTIQ e bloccare i finanziamenti alle organizzazioni che promuovono la non discriminazione e l’uguaglianza.

Aumentano gli attacchi discriminatori contro le persone LGBTIQ in Polonia

I deputati sottolineano anche che queste ”zone esenti da LGBTIQ” siano parte di un contesto nazionale più ampio in cui la comunità LGBTIQ in Polonia è soggetta a un aumento di attacchi discriminatori e, in particolare, a un odio crescente da parte delle autorità pubbliche, dei funzionari eletti (compreso l’attuale presidente), e dei media filo-governativi. I deputati disapprovano anche gli arresti degli attivisti e gli attacchi e divieti alle marce del Pride.

Anche se la Commissione ha respinto le domande di finanziamento UE nell’ambito del suo programma di gemellaggio tra città polacche che hanno adottato tali risoluzioni, i deputati sollecitano l’Istituzione ad andare oltre. La Commissione dovrebbe usare tutti gli strumenti, comprese le procedure di infrazione, l’articolo 7 del trattato sull’UE, così come il regolamento adottato recentemente sulla protezione del bilancio UE e il risetto dello Stato di diritto, al fine di porre rimedio alle violazioni dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ nell’UE.

Deterioramento della situazione in Ungheria

Nella risoluzione del PE viene menzionato anche il deterioramento della situazione in Ungheria. Nel novembre 2020, la città ungherese di Nagykáta ha adottato una risoluzione che vieta la ”diffusione e la promozione della propaganda LGBTIQ”. Un mese dopo, il Parlamento nazionale ha adottato degli emendamenti costituzionali che limitano ulteriormente i diritti delle persone LGBTIQ, che non tengono conto dell’esistenza delle persone transgender e non binarie e limitano il loro diritto a una vita familiare.

Secondo i deputati, ‘le persone LGBTIQ ovunque nell’UE dovrebbero godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere senza temere intolleranza, discriminazione o persecuzione, e le autorità a tutti i livelli di governo in tutta l’UE dovrebbero proteggere e promuovere l’uguaglianza e i diritti fondamentali di tutti, comprese le persone LGBTIQ”.

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