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PALAZZO CHIGI * CONSIGLIO EUROPEO: « COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI, LA TRASCRIZIONE »

Scritto da
11.04 - martedì 13 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Signor Presidente, onorevoli Deputati,

il Consiglio europeo del 15 dicembre – un appuntamento molto importante, per le materie cruciali che saranno all’ordine del giorno del dibattito – sarà il primo nel quale l’Italia verrà rappresentata dal nuovo Governo. Tuttavia, non è il nostro primo impegno internazionale, al livello dei leader, avendo io già partecipato, come sapete, alla Cop27 di Sharm El Sheik, al G20 di Bali, al Vertice dei Paesi dei Balcani Occidentali di Tirana, e alla videoconferenza del G7 nella giornata di ieri. E non sarà la mia prima presenza a Bruxelles da Presidente del Consiglio, perché come è noto il Governo, lo scorso 3 novembre, si è recato in missione istituzionale a Bruxelles per incontrare i vertici delle Istituzioni europee, ovvero Presidente del Parlamento Europeo, Presidente della Commissione europea e Presidente del Consiglio europeo. Non è stato un caso che il mio primo viaggio istituzionale all’estero da Presidente del Consiglio fosse presso le istituzioni dell’Unione Europea, non è stato un caso è stata una scelta. Che muoveva da una consapevolezza da una convinzione: la consapevolezza che, alla prova dei fatti, non sarebbe stato difficile dimostrare quanto la realtà di questo Governo fosse distante da un certo racconto disfattista, e interessato, che era stato fatto all’estero alla vigilia della sua nascita e la convinzione che l’Italia debba e possa giocare un ruolo da protagonista in Europa, nell’interesse dell’intera Unione ma avendo sempre, come stella polare, la difesa del proprio interesse nazionale.

Vedete, colleghi, noi abbiamo sempre dibattuto, a volte con decisione veemenza, attorno all’ipotesi che in Italia dovesse esserci “più o meno Europa”. Quasi mai, invece, ci siamo chiesti se in Europa dovesse esserci più o meno Italia. Ecco, l’obiettivo di questo Governo è avere più Italia in Europa, in condizione di pari dignità con gli altri Stati membri, come si conviene ad una grande Nazione fondatrice. Significa non limitarsi a ratificare le scelte a valle, ma contribuire a definire quelle scelte a monte, far sentire forte la voce della nostra Nazione per a indirizzare l’integrazione europea verso risposte più efficaci alle grandi sfide del nostro tempo e verso un approccio più attento ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.

Il Consiglio europeo di giovedì avrà in agenda temi estremamente importanti, sui quali l’Italia ha tutte le carte in regola per offrire il suo contributo autorevole: l’aggressione russa all’Ucraina, la sicurezza e la difesa, l’energia, i rapporti con il Vicinato sud dell’Europa, le relazioni transatlantiche, l’allargamento dell’Unione. Si tratta di questioni apparentemente diverse tra loro che hanno invece un fondamentale aspetto in comune: riguardano tutte la sovranità strategica dell’UE, la sua capacità di garantire quella sicurezza e quel benessere socio-economico dei nostri cittadini che sono stati prima messi in discussione dalla pandemia e poi minacciati dalla guerra in Ucraina e dal domino di conseguenze che quella guerra ha causato, a partire dall’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia. Sfide di portata globale che l’Europa e l’Occidente nel suo complesso devono saper affrontare con visione, strategia ed efficacia. E l’Italia, stato fondatore tanto dell’unione Europea quanto dell’Alleanza Atlantica, non intende tirarsi indietro di fronte a questo compito.
Noi siamo chiamati a essere protagonisti e non comprimari in questo dibattito, forti della capacità che abbiamo avuto di onorare la nostra parte degli impegni assunti tra Nazioni libere che hanno scelto di seguire un percorso comune in base ai comuni valori di libertà e democrazia. Perché, inevitabilmente, a questi valori corrispondono i nostri interessi nazionali e gli interessi stessi dei nostri cittadini, atteso che la storia ci ha insegnato che non ci sono benessere e sviluppo dove non ci sono anche giustizia, pace e libertà.

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