News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

NUOVO OSPEDALE TRENTO: FUGATTI, CHI PAGHERÀ LA REVOCA DEL PRIMO BANDO?

Scritto da
14.35 - martedì 26 settembre 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – Interrogazione. Il Consiglio di Stato annulla la revoca del primo bando del Not. Chi paghera’?

Che la realizzazione del Nuovo Ospedale del Trentino fosse iniziata in salita era del tutto evidente; ma arrivare addirittura ad una sentenza similare da parte del Consiglio di Stato risulta davvero imbarazzante e sintomo dell’inadeguatezza politica e gestionale della maggioranza di governo provinciale.

Tra bandi avviati, commissioni poco trasparenti, criteri alquanto discutibili per l’assegnazione dei lavori e imprese che pare non si vedranno mai elargire i risarcimenti richiesti (circa 32 mln di Euro) i danni sono molti e a pagarne le conseguenze saranno inevitabilmente i cittadini trentini.

Il fatto che il Consiglio di Stato abbia annullato la revoca del primo bando comporterà non poche problematiche ora alla Provincia. Infatti la stessa non avrebbe potuto indire un secondo bando cambiando impostazioni dello stesso ma avrebbe dovuto ripartire dal primo bando.

Il punto attorno a cui ruota la vicenda è da ritrovarsi comunque nella composizione della Commissione esaminatrice, dichiarata illegittima dagli organi competenti, viste le incompatibilità di due figure all’interno della stessa ovvero di L.F. (ex Direttore dell’Azienda sanitaria) e L.F.

(ex Dirigente del dipartimento salute) che non avrebbero potuto predisporre il bando dato che “I commissari diversi dal Presidente non devono aver svolto né possono svolgere alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta” e “Va però rilevato che l’art. 84, comma 4, prevede una causa di incompatibilità che può insorgere anche dopo la nomina, perché stabilisce che i commissari non solo “non devono aver svolto” (prima della nomina), ma neppure “devono svolgere” (dopo la nomina e nel corso dei lavori della commissione) “alcun’altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta”.

Ancora si ricordano le parole del Presidente della Giunta provinciale che giustificavano tale decisione puntando sull’esperienza e la qualificazione dei membri; cosa però che ha ben poca importanza dato che la legge in materia parla chiaro e sarebbe stato violato il suo contenuto (art.84 del Codice degli appalti).

Quali soluzioni si presentano ora dato che il secondo bando è già stato avviato e che 12 imprese avrebbero già presentato i loro progetti con relative spese annesse? Chi risponderà delle gravità? I contribuenti trentini dovranno accollarsi l’onere economico della vicenda o ne risponderà chi ha sbagliato?

 

*

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:

1. Ad oggi a quanto ammontano le spese legali della Provincia e le richieste di rimborso da parte delle imprese;

2. Da chi era composto il gruppo di lavoro che ha optato per l’indizione di un secondo bando con criteri diversi dal primo, quanto è costato e perché si era arrivati a tale soluzione;

3. Considerata la decisione del Consiglio di Stato, quali siano ora le intenzioni della Provincia e se risponderanno direttamente le persone coinvolte nella vicenda;

4. Quali i costi sostenuti dalla Provincia per le due gare;

5. Se a fronte del tempo perso, delle risorse economiche impiegate e della lungaggine che si prefigura per la realizzazione di un nuovo ospedale non si sarebbe potuto puntare sulla riqualificazione dell’ospedale Santa Chiara e sul potenziamento degli ospedali di Valle.

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

Lega Nord Trentino
consigliere Maurizio Fugatti

 

 

 

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.