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NUOVO OSPEDALE CAVALESE (TN): CIVETTINI, DOVE I FONDI PREVISTI PER LA REALIZZAZIONE?

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15.38 - martedì 12 settembre 2017

(Fonte: Claudio Civettini) – Interrogazione. Nuovo ospedale di Cavalese. Dove sono i fondi previsti per la realizzazione? Appalto generato ad hoc proprio per le elezioni provinciali del 2018? Improvvisamente riapre il punto nascite?

La politica, spesso sa generare fiabe che in questo caso, dopo la calura ferragostana, inizia con i primi temporali di settembre. Così pare l’ennesima storia messa in campo con tempi e metodi da maestri dell’ipocrisia che dopo essere stati allora, le ancelle per il sogno/inganno di Metroland, oggi presentano il progetto per il nuovo ospedale di Cavalese.

Un passaggio, che visti gli scenari, gli attori e i tempi, hanno dell’incredibile poiché, di tutto ciò mancherebbero gli stanziamenti, i capitoli di spesa ancor prima che la contezza di quali siano i costi per la realizzazione.

Utile eco politico, le dichiarazioni del Sindaco, sempre in linea e politicamente sempre a disposizione a Trento e ai suoi referenti che attraverso questa azione di marketing territoriale, cercano di carpire con l’ennesima proposta sogno, il consenso alle prossime elezioni provinciali che, guarda caso, anticiperanno o saranno coincidenti, proprio con l’eventuale assegnazione dell’appalto.

Infatti, con consumata arte scenica tipica di una politica particolare, il sindaco, richiamando un lungo iter procedurale, dichiara ciò, dimenticandosi che il NOT sarebbe dovuto essere in campo da anni così come l’esecuzione del progetto di Manifattura Domani, mentre la Loppio -Busa, è un sogno in campo da trent’anni con abusato rinnovo, ogni 5 anni.

Un costo stimato in 230 milioni di euro, quando nel settore della sanità si tagliano i protocolli riabilitativi e si spronano i primari a de-ospedalizzare i pazienti appena operati, con un sottile e perverso incentivo che solo pochi conoscono ma che giocano sui compensi.

Una cifra, che non abbiamo visto nei bilanci se non nelle ipotesi ma vedrebbe proprio nell’esito delle elezioni provinciali del 2018, il bivio fondamentale che coincide perfettamente nelle strategie solite di questa maggioranza, che promette la realizzazione entro il 2022/2023, trovando la sfacciataggine istituzionale di parlare che la nuova struttura garantirà «il servizio di ostetricia e ginecologia. Il progetto, come ci è stato illustrato, prevede la creazione dell’area materno-infantile con annessa pediatria, ginecologia e assistenza alle partorienti».

Un passaggio questo, che definire politicamente vergognoso è poco, poiché, ci viene da chiedere, in base a quali riscontri oggettivi, si può affermare la riattivazione dei percorsi del punto nascite a Cavalese, in base a quali ipotesi ma, soprattutto, senza dire cosa nel frattempo si stia facendo di concreto, difronte ai fallimenti continui delle vane promesse politico-elettorali messe in campo.

Sarebbe infatti da allochi pensare, che l’attrattività professionale, dipenda dalla strutturazione alberghiera dell’attuale ospedale e che l’ipotesi della nuova struttura, attiri neonatogi, pediatri e anestesisti per coprire le necessità di quella che è stata definita quale minima, dai vertici sanitari trentini. Ma soprattutto, senza dire che cosa da qui al 2023, cosa si faccia per garantire la riapertura del punto nascite di Cavalese!

Un intrigo di proposte, che, allo stato, parrebbero, nel suo insieme, un inganno politico perfetto teso al consenso dei soliti noti, che, puntualmente presenteranno casa per casa, l’importanza della loro riconferma per l’attuazione del progetto, magari con la discesa in campo anche dell’attuale sindaco, garante di un percorso che sarà uno dei tanti, che la politica trentina ha messo in campo con un cinismo e tempistica degni di altre latitudini in Italia.

Per finire poi con l’ilarità che merita, la dichiarazione e l’annuncio che prossimamente l’ammirazione locale avrà un incontro a Trento (e perché no a Cavalese?) «per sollecitare il completamento dei lavori alla struttura esistente, rimasti ancora da ultimare».

Un passaggio questo sibillino, poiché, a fronte di quelle che dovrebbero essere le prospettive, appare chiaro che dovrebbero essere resi minimi gli interventi se è vero come è vero che, il progetto, dovrebbe prevedere addirittura l’abbattimento dell’attuale struttura oggi definita pubblicamente “in buono stato”.

Oltre a tutto ciò emblematica la storia portata quale esempio da una Consigliera comunale di opposizione relativa al «magazzino comunale di Cavalese per il quale si è spesa una barca di denaro pubblico per la progettazione e poi archiviato per mancanza di fondi». Un esempio emblematico, ma che ben racconta come le promesse elettorali, spesso, si rappresentino nei sogni

possibili dove, passato il momento del voto e incassato il consenso, si cassano i progetti per ripresentarne la speranza esattamente 5 anni dopo, proprio in vista delle tornate elettorali.

 

 

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Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore provinciale competente per sapere:

 

• A quanto ammonti, ad oggi, il costo per il progetto per il sogno del nuovo ospedale di Cavalese e lo stesso, è un progetto di massima o già dettagliato nella complessa declinazione progettuale che illustra, seppur in sintesi, la strutturazione interna, e la destinazione e l’utilizzo specialistico della struttura interna e nel caso, quante siano le sale operatorie previste, quali i reparti concepiti e quanti i posti letto previsti;

• Quali siano le procedure messe in campo, ad oggi, per approvare l’iter della valutazione e approvazione del progetto dettagliato stesso e ,visto che si è parlato di un costo preventivato di 230 milioni di euro, dove sia, nel bilancio di previsione pluriennale, lo stanziamento certo per detto investimento e, siccome non vi è opera di questo tipo in Italia e in Trentino che abbia contabilmente chiuso come da preventivo, a quanto prudenzialmente si ipotizza la spesa per la eventuale realizzazione di quest’opera;

• Se la realizzazione sia prevista su suolo già pubblico o se invece, serve acquisire aree di privati e nel caso, se siano stati attivati percorsi di acquisizione o di esproprio per pubblica utilità, visto che il 2018, tempo di elezioni, è ormai prossimo;

• Viste le dichiarazioni del Sindaco che afferma che nel progetto sarà «garantito il servizio di ostetricia e ginecologia. Il progetto, come ci è stato illustrato, prevede la creazione dell’area materno-infantile con annessa pediatria, ginecologia e assistenza alle partorienti», a prescindere dalla strutturazione interna di cui se ne chiede conferma nel dettaglio, quale avvallo tecnico sanitario e politico a questa ipotesi e ciò, significa la riapertura del punto nascite di Cavalese nel lontano 2023 e nel caso, quale l’avvallo politico a ciò, sia in sede trentina-che potrebbe essere di auspicio- ma soprattutto in sede romana che oggidì, detta le linee guida in materia;

• Se corrisponda al vero che, recentemente, «la ditta appaltatrice proprio dell’ospedale di Cavalese era fallita e la stessa cosa è accaduto con la Casa di riposo di Tesero, con notevoli ripercussioni negative per gli artigiani che vi hanno lavorato» e che «il magazzino comunale di Cavalese per il quale si è spesa una barca di denaro pubblico per la progettazione e poi archiviato per mancanza di fondi» e, nel caso di conferma, quali le motivazioni di tanti insuccessi, quali i criteri di assegnazione e quali le motivazioni politiche circa la mancanza dei fondi di realizzazione per il magazzino comunale, forse indice di scarsa avvedutezza gestionale;

• Viste le dichiarazioni del sindaco che in attesa della realizzazione “4 stelle” della nuova sede ospedaliera, nei prossimi giorni si incontrerà con i vertici della provincia «per sollecitare il completamento dei lavori alla struttura esistente, rimasti ancora da ultimare», quali siano questi ultimi, quali i costi e quale l’opportunità, se è vero come è stato annunciato, che l’attuale struttura dovrebbe essere rasa al suolo ma, soprattutto, se l’attuale Ospedale civile di Cavalese, presenti una strutturazione inadeguata, strutturalmente insicura e non consona alle attività ospedaliere fin qui svolte.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

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Cons. Claudio Civettini
Lista Civica Trentina

 

 

 

Foto: archivio Pat

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