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ORDINE MEDICI PROVINCIA TRENTO * FASE 2 EMERGENZA COVID-19: PRESIDENTE IOPPI, « FONDAMENTALI LO SCREENING ED I TAMPONI » (IN ALLEGATO LETTERA A PRESIDENTE FUGATTI E ASSESSORE SEGNANA)

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18.21 - giovedì 30 aprile 2020

I dati ufficiali forniti dalla protezione civile stanno a dimostrare la preoccupante situazione in cui si trova la nostra Provincia e obbligano l’Ordine a intervenire per dare il suo contributo in idee e proposte per meglio governare la delicata fase di rientro alla “nuova normalità”.

In questa fase la medicina del territorio, in un piano medico di riorganizzazione, deve avere un ruolo fondamentale per riconoscere, identificare e gestire in prima istanza i nuovi cluster di malattia, che inevitabilmente si presenteranno.

L’Ordine in forza dei tanti medici colpiti dal contagio e per i tanti, troppi, medici morti nello svolgimento del loro dovere ha titolo e merito per richiedere con forza che venga attuato immediatamente e continuativamente un programma di screening, basato sull’estensione dell’uso dei tamponi a partire dagli operatori sanitari che non si limiti al monitoraggio dei sintomi, ma orienti la ricerca anche sui portatori asintomatici ora incomprensibilmente del tutto dimenticata (l’esperienza del Veneto con i suoi dati incoraggianti insegna).

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine, nella seduta svolta in videoconferenza il 29 aprile u.s., nell’esaminare la situazione, ha condiviso una serie di indicazioni, che ha ritenuto opportuno raccogliere in una lettera (che allego) e che oggi è stata inviata al Presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

 

*

Dottor Marco Ioppi

Presidente Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri della provincia di Trento

 

***

 

Stimatissimo Signor

dott. MAURIZIO FUGATTI

Presidente della Giunta Provinciale TRENTO

 

e per c.c.

Stimatissima Signora

STEFANIA SEGNANA

Assessore alla Salute della Provincia di Trento

 

 

Egregio signor Presidente,

i dati ufficiali della protezione civile e quelli che ci provengono dagli studi epidemiologici della pandemia (ad es. studio GIMBE) stanno a dimostrare la preoccupante situazione in cui si trova ancora la nostra provincia e mi obbligano a scriverle nuovamente in difesa della salute dei medici, degli operatori sanitari in genere e dei cittadini tutti.

Nell’affrontare dunque la ripartenza – la fase due – dopo la grande emergenza Covid 19, è ormai opinione comune, specialmente tra gli addetti ai lavori, che la medicina del territorio, in un piano medico di riorganizzazione, assuma un ruolo fondamentale per riconoscere, identificare e gestire in prima istanza i nuovi cluster di malattia, che inevitabilmente si presenteranno.

A questo proposito l’Ordine, che ha merito e titolo di rappresentanza anche in nome dell’alto numero di medici morti durante l’esercizio della loro professione, si permette di avanzare alcune proposte che ritiene necessarie per proseguire la battaglia contro il virus. Eccole di seguito:

  1. Ai medici di medicina generale debbono essere messe a disposizione strutture dedicate, dove poter visitare in sicurezza i malati non critici che lamentano sintomi compatibili con la malattia da coronavirus.

 

  1. Le strutture che sono state affiancate nel periodo di emergenza – le cosiddette USCA – devono funzionare in maniera del tutto analoga ai presidi pubblici dell’Azienda sanitaria, sia per quanto riguarda la regolamentazione degli accessi, la presenza di personale sanitario ausiliario, che per quanto riguarda la sanificazione regolare degli ambienti. La maggior parte di ambulatori presenti sul territorio non garantisce, allo stato attuale, gli standard minimi di sicurezza.

 

  1. E’ necessario programmare e attuare un vero e proprio piano medico-sanitario, che preveda un coordinamento capillare tra le diverse componenti nell’ambito sanitario (medicina territoriale, specialistica, ospedaliera) e socio-assistenziale, garantendo un’adeguata presa in carico delle persone fin dai primi sintomi. Vi è la necessità di poter avere protocolli e linee guida condivise per i percorsi di diagnosi e cura, omogenei su tutto il territorio, senza vincoli burocratici, anche avvalendosi delle tecnologie e applicazioni digitali e dell’intelligenza artificiale.

 

  1. La strategia, più volte ribadita anche da questo Ordine, di effettuare tamponi e sierologia ai soggetti più esposti, anche se asintomatici, è stata riconosciuta vincente e può ora consentire un allentamento in sicurezza delle misure restrittive. L’Ordine sostiene perciò con fermezza, che nella fase di rientro alla “nuova normalità”, oltre alle mascherine, alle regole di distanziamento sociale, all’adozione di corretti stili di vita, igiene personale in primis, venga attuato immediatamente e continuativamente un programma di screening, inizialmente sul personale sanitario e poi diffuso il più possibile tra la popolazione, per identificare e tracciare l’andamento del virus.

 

Il Trentino, in forza della sua Autonomia e della sua dimensione, può fare da laboratorio, per un progetto di screening unico in Italia. Garantire, anche attraverso una trasparente e appropriata comunicazione, la sicurezza ai cittadini, nel momento in cui si tenta di rimettere in moto anche l’economia, è un’occasione imperdibile per ridare al Trentino il posto che, con le sue potenzialità, si merita.

 

Con i miei più cordiali saluti.

 

dott. MARCO IOPPI

Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia Autonoma di Trentp

 

 

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