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OPENPOLIS * ” IL CARICOMETRO DELLA XVIII LEGISLATURA: OLTRE 150 I PARLAMENTARI CHE SVOLGONO INCARICHI POLITICI SUL TERRITORIO “

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15.00 - lunedì 30 aprile 2018

Il nuovo parlamento si è insediato da oltre un mese. Deputati e senatori sono ormai nel pieno delle loro funzioni, anche se in attesa del governo molti organi parlamentari si devono ancora costituire.

Fuori dal parlamento però molti di essi già ricoprono altri ruoli politici. Con il report “Caricometro – XVIII legislatura” abbiamo analizzato i dati di questo fenomeno. Quanti neo deputati e neo senatori hanno incarichi in consigli e giunte comunali e regionali?

Per rispondere a questa domanda è stato svolto un accurato censimento degli incarichi politici in Italia. Un lavoro di monitoraggio che openpolis porta avanti sistematicamente da anni con la piattaforma openpolitici. È giusto ricordare che nessuna istituzione ha in piedi un censimento di questo tipo, in quanto la principale fonte pubblica in materia, l’anagrafe degli eletti del ministero dell’interno, non include gli eletti nel parlamento italiano e in quello europeo.

155 parlamentari svolgono al momento anche un incarico politico a livello comunale o regionale.

In totale sono 155 i parlamentari (108 deputati e 47 senatori) che al momento hanno anche altri incarichi politici, cioè il 16,42% dell’aula. Un dato che varia notevolmente a seconda della lista di elezione. Su 183 seggi assegnati alla Lega, ben 86 sono occupati da parlamentari che hanno anche altri incarichi politici sul territorio. Con questa percentuale (il 46,99% degli eletti) la Lega è di gran lunga la lista con la quota più alta, quasi tre volte la media del parlamento.

A seguire gli eletti con Fratelli d’Italia (30,61%), di Liberi e uguali (22,22%) e di Forza Italia (21,12%). Molto più distanti invece gli altri principali partiti come Partito democratico (7,78%) e soprattutto il Movimento 5 stelle (0,59%).

I doppi incarichi nel parlamento italiano

 

 

La percentuale di eletti nella XVIII legislatura che hanno un incarico politico al livello locale

DA SAPERE

Sono stati considerati tutti gli incarichi elettivi a livello comunale, regionale ed europeo.

FONTE: openpolitici

Il 55% dei doppi incarichi analizzati sono svolti in consigli comunali, di gran lunga la tipologia più ricorrente. A seguire troviamo gli assessori comunali (18%) e i sindaci di comuni con meno di 15.000 abitanti (17%). Tre tipologie di incarichi che sono compatibili con il mandato parlamentare a cui bisogna aggiungerne altre 4 che invece non lo sono, e che sono presenti nella neo-nata XVIII legislatura: sindaci di comuni con oltre 15.000 abitanti, consiglieri regionali, assessori regionali e presidenti di regione.

Quali incarichi sono incompatibili

Nel nostro sistema legislativo il mandato parlamentare è incompatibile con una serie di incarichi. Oltre a non poter svolgere l’incarico di presidente della repubblica (art. 84 della costituzione italiana), deputati e senatori non possono essere né membri del consiglio superiore della magistratura (art. 104), né della corte costituzionale. In aggiunta l’articolo 122 della nostra carta costitutiva stabilisce l’impossibilità per i membri del parlamento di essere allo stesso tempo deputati al parlamento europeo e membri di giunte o consigli regionali. Recentemente la legge 56 del 2014 ha fatto chiarezza sul tema dei sindaci.

Come specificato dal manuale elettorale della camera dei deputati pubblicato a gennaio del 2018, la soglia dei comuni interessati, originariamente fissata a 5.000 abitanti, è stata inalzata. Quindi le cariche di deputato e senatore sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi popolazione superiore a 15.000 abitanti. Sono invece ineleggibili i sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti.

Tra iter lenti e abusi di regolamento

L’organo predisposto all’accertamento delle incompatibilità per i parlamentari è la giunta per le elezioni, a cui spetta il compito di procedere alla verifica dei titoli di ammissione dei parlamentari ed alla valutazione delle cause sopraggiunte di ineleggibilità o di incompatibilità. Se la giunta certifica la presenza di cariche incompatibili, viene dato al parlamentare un termine entro il quale scegliere quale mandato portare avanti.

La giunta per le elezioni svolge quindi un ruolo fondamentale nel contestare la legittimità di portare avanti più incarichi contemporaneamente, ed è l’organo che, nei casi contestati, decide in via definitiva cosa deve avvenire.

Finché non viene costituita la giunta delle elezioni, nessun organo parlamentare può dichiarare l’incompatibilità di alcuni deputati e senatori.

Un iter che a volte, soprattutto in un momento di stallo istituzionale come l’attuale, può essere particolarmente lungo e complesso: con l’attuale mancanza di una giunta per le elezioni, per esempio, non è stata avviata la verifica dei requisiti per la convalida dei nuovi parlamentari e, di conseguenza, non sono ancora stati contestati eventuali doppi incarichi non leciti. Nei casi di incompatibilità costituzionale però, possiamo già parlare di un abuso del regolamento per mantenere il doppio incarico il più a lungo possibile.

Situazione nota è quella del governatore della regione Abruzzo Luciano D’Alfonso (Pd), che ha più volte sottolineato la sua volontà di mantenere la carica di presidente di giunta finché il regolamento glielo consente.

 

 

Lecito ma da monitorare

Oltre a ciò che la legge non permette di fare, abbiamo dato uno sguardo agli incarichi politici che è possibile mantenere durante il mandato parlamentare. Qualsiasi consigliere comunale, nonché assessore, può proseguire il suo incarico anche una volta eletto in parlamento. Una possibilità che però solleva due questioni non da poco. La prima è che non tutti i comuni hanno lo stesso peso. È chiaro che fare l’assessore in un comune capoluogo di regione, non è la stessa cosa che farlo in un comune con meno di 15.000 abitanti. Una differenza, soprattutto in peso e influenza, che ci porta alla seconda questione.

Anche se compatibili, svolgere alcuni incarichi politici contemporaneamente non sembra essere fattibile e soprattutto opportuno.

Una differenza, soprattutto in peso e influenza, che ci porta alla seconda questione. Le opportunità politiche che si hanno nello svolgere due mandati del genere allo stesso momento sono enormi: si può parlare di conflitto di interessi quando un’assessore comunale di Roma, per fare un esempio, è anche parlamentare? E ancora: un consigliere al comune di Milano come Matteo Salvini, quanto riesce a seguire i lavori essendo stato contemporaneamente prima parlamentare europeo e ora senatore?

Da un incarico all’altro

La tendenza ad accumulare incarichi ha un’altra degenerazione: il passare da un ruolo all’altro senza completare il proprio mandato politico. Come ci sono stati parlamentari europei che sono entrati alla camera o al senato lasciando il seggio a Bruxelles anzitempo, così alcuni neo eletti sono già candidati altrove. È il caso per esempio di Massimiliano Fedriga, rieletto per la terza volta alla camera con la Lega, e candidato governatore del centrodestra per le elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia.

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