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OPENPOLIS * CAMBIAMENTO CLIMATICO: « 2,2 GRADI LA TEMPERATURA MEDIA AUMENTATA NEI COMUNI ITALIANI RISPETTO AGLI ANNI ’60, A TRENTO VARIAZIONE DI 2,29 »

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14.46 - venerdì 16 dicembre 2022

Molte attività umane comportano l’emissione di sostanze inquinanti, a loro volta responsabili dell’innalzamento delle temperature. Il quale inasprisce gli effetti del cambiamento climatico, alterando gli ecosistemi. L’aumento delle temperature può essere misurato rilevando gli estremi, ma anche comparando le medie relative a periodi differenti. Grazie ai dati forniti dall’osservatorio Balcani Caucaso e dallo European data journalism network, possiamo ricostruire quanto sono cambiate le temperature medie relative al periodo 2009-2018 rispetto a quelle del periodo 1961-1970.

 

In tutti i comuni italiani si è registrato un aumento, mediamente pari a 2,2 gradi centigradi. In 5 comuni, 4 al nord e uno al sud, ha superato i 4 °C. Tra le grandi città, particolarmente esposte alle conseguenze dell’aumento delle temperature per via dell’elevata urbanizzazione, Roma è quella che ha registrato l’incremento più marcato: +3,67 °C.

Uno degli effetti più nocivi della presenza umana sulla terra è il riscaldamento dell’atmosfera. Questo avviene in particolare attraverso una serie di attività come la produzione e il consumo di energia, ma anche l’agricoltura e i processi industriali, che causano l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria e l’accumulo di calore.

L’aumento delle temperature poi a sua volta altera gli equilibri naturali, rendendo gli ecosistemi fragili e sconvolgendo i ritmi di chi li abita. Minando così anche la biodiversità. Contenere l’aumento delle temperature è infatti uno degli obiettivi cruciali della strategia climatica europea e globale.

 

Ci sono vari metodi per misurare l’aumento delle temperature.

Ci sono diversi modi con cui si può quantificare il riscaldamento globale. In approfondimenti precedenti abbiamo parlato ad esempio degli estremi di temperature, come le notti tropicali e le ondate di calore. O ancora degli effetti del caldo intenso, come la siccità e gli incendi. Ma gli istituti di ricerca sul clima individuano anche dei valori di riferimento (di lungo o medio periodo) per vedere quanto è cambiata la temperatura media nel tempo.

I dati comunali sulle temperature medie
Grazie ai dati dell’Osservatorio Balcani Caucaso (Obct), che insieme allo European data journalism network (Edjnet) ha elaborato una piattaforma a livello europeo su questo fenomeno, possiamo analizzare quanto le temperature medie sono aumentate nei comuni italiani rispetto agli anni ’60.

L’aumento ha interessato tutti i comuni della penisola per cui sono disponibili i dati. L’incremento in media è stato pari a 2,2 gradi centigradi. In molti casi l’aumento è stato decisamente più marcato.

673 i comuni italiani in cui le temperature medie sono aumentate di oltre 3 gradi centigradi.

Tra queste una serie di capoluoghi di provincia: Roma, Sondrio, Taranto, Cagliari, Udine, Reggio di Calabria, Milano, Lecce, Biella, Bari, L’Aquila e Gorizia.

Mentre in 4.558 comuni (la fascia più ampia) l’incremento si è attestato tra i 2 e i 3 °C, e in 2.536 tra 1 e 2 °C. In 131 casi l’aumento è stato inferiore al grado, ma in nessun comune la temperatura si è abbassata, né si è mantenuta invariata. A livello europeo, secondo i rilevamenti di Obct e Edjnet, solo 73 degli oltre 100mila comuni d’Europa hanno registrato un calo. E si tratta sempre di cifre molto contenute.

 

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