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OPENPOLIS * AMBIENTE: « LA TOSCANA È LA REGIONE IN CUI SI RACCOGLIE PIÙ PLASTICA (415,94 KG A PERSONA) / ALL’OTTAVO POSTO IL TRENTINO-AA (53,49) »

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08.02 - venerdì 3 marzo 2023

Ambiente.Aumenta la raccolta di plastica in Italia. La plastica è un materiale dannoso per l’ambiente. Per il suo recupero è necessario incentivare la raccolta differenziata e puntare sulle infrastrutture adibite a questo scopo.

L’8,84% dei rifiuti raccolti nel differenziato nel 2021 è plastica.
La Toscana è la regione in cui si raccoglie più plastica (415,94 kg a persona).
Dalla mappa emerge che spesso sono i comuni più piccoli a raccoglierne di più.
Il 95% dei rifiuti di plastica raccolti con la differenziata è un imballaggio.

 

 

In Italia, dal 2015 la raccolta differenziata è in costante aumento. È maggiore anche il recupero della plastica, uno dei materiali più presenti negli oggetti utilizzati nella vita di tutti i giorni. Essa comporta però dei rischi importanti per l’ambiente. Da un lato, la sua produzione richiede un grande utilizzo di combustibili fossili. Dall’altro lo smaltimento è molto difficoltoso, a causa dei tempi lunghissimi di disintegrazione e del rilascio di microplastiche, ovvero piccoli frammenti che vengono dispersi nell’ambiente. Queste particelle causano danni al sistema respiratorio e spesso vengono ingerite dagli animali.

Sono necessarie molte azioni per limitare la dispersione della plastica. Essendo dannosa per l’essere umano e per gli ecosistemi, limitare il suo uso è cruciale. Sfruttare materiali alternativi è una delle possibili soluzioni ma così anche limitare la produzione di determinati prodotti. In questa direzione vanno ad esempio le regole europee sugli imballaggi o sui prodotti usa e getta. Non sempre è possibile limitare l’utilizzo della plastica quindi è fondamentale una raccolta corretta. Per poterla fare, è necessario disporre delle giuste infrastrutture e incentivare la popolazione locale a effettuare la differenziata.

La raccolta della plastica in Italia. Secondo Ispra, nel 2021 la raccolta differenziata in Italia raggiunge il 64% dei rifiuti urbani prodotti, andando sempre più vicino all’obiettivo del 65% fissato nel 2012. Equivale a quasi 19 milioni di tonnellate. Circa 1,7 milioni sono rifiuti plastici.

8,84% quota di rifiuti di plastica sul totale dei rifiuti di raccolta differenziata. Sono circa 28,42 kg pro capite. La raccolta della plastica è in costante aumento ma ci sono aree del paese in cui i valori erano maggiori. Nel nord la differenziata intercetta 32 kg pro capite, nel centro 27 e nel sud 24. Andiamo quindi a vedere quali regioni raccolgono più plastica.

La Toscana è la regione in cui si raccolgono più rifiuti plastici. Si parla di 415,04 kg pro capite. Seguono Emilia-Romagna (225,94), Piemonte (140,66) e Campania (128,06), tutte aree molto grandi e con un certo numero di abitanti. I territori che riportano valori minori sono invece Abruzzo (5,71 kg a persona), Valle d’Aosta (1,59) e Basilicata (1,56), tre regioni piccole. È possibile analizzare il dato a livello locale.

Il dato indica i kg pro capite di plastica raccolta dalla differenziata per ogni singolo comune. Non si considera quindi la totalità della plastica prodotta dal momento che una parte potrebbe rientrare nell’indifferenziato.

I comuni che riportano i valori maggiori sono spesso quelli più piccoli e quelli più lontani dai centri. Oltre alle capacità di raccolta dei singoli territori, incide anche la produzione stessa di rifiuti, che è maggiore in città più grandi. Inoltre, essendo un dato pro capite, il numero di abitanti ha una sua importanza.

Quasi tutti i rifiuti plastici sono imballaggi. Il 95% dei rifiuti plastici raccolti con la differenziata è composto da packaging. Nel 2021 rappresentano quasi 2,3 milioni di tonnellate, un dato in crescita rispetto all’anno precedente (+65mila tonnellate). Per questo motivo numerose misure messe in atto a livello comunitario riguardano gli imballaggi. Tra queste, si segnala la direttiva 2015/720 legata alla riduzione dell’utilizzo di borse di plastica in materiale leggero. Stando ai dati Ispra, nel 2021 il 75,1% delle borse in commercio è composto da materiali biodegradabili e compostabili. L’aumento della raccolta dell’umido è un chiaro incentivo al loro maggiore utilizzo dal momento che risultano idonee per il riciclaggio dei rifiuti organici.

Per ridurre ulteriormente la quota di imballaggi di plastica, è richiesto uno sforzo alle aziende. Come abbiamo scritto in un approfondimento dedicato, frutto di una collaborazione con lo European data journalism network (Edjnet), le grandi multinazionali sono tra i principali responsabili dell’inquinamento da plastica. Molte di loro hanno preso degli impegni per ridurne l’utilizzo ma non è sempre facile capire se vengono fatte azioni concrete oppure se si tratta di operazioni di greenwashing.

 

 

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Foto di Nareeta Martin

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