La gestione dei tamponi per gli operatori nelle RSA è, a dir poco, allarmante.
E’ del 7 aprile la nostra interrogazione in merito alla “gestione delle RSA della regione nelle quali sembra gestita in maniera superficiale e dilettantistica” la questione legata ai tamponi.
Come sottolineato nell’interrogazione allegata ci“risulta che alcuni operatori sanitari siano stati posti in malattia dal proprio medico curante, avendo i sintomi del Covid-19 e senza aver effettuato nei giorni successivi il tampone di conferma per Covid-19. Questo ha comportato che non è stato dichiarato all‘ INAIL lo stato di infortunio sul lavoro, ma solo all’ INPS la malattia lunga con tutte le differenze di gestione che ne conseguono”
Oggi la lettera da cui ha preso spunto la nostra interrogazione è pubblicata cosi come, purtroppo, anche alcuni articoli su ulteriori problemi legati all’aver negato il tampone ad un Oss all’Ospedale di Trento.
Assistiamo troppo spesso ad una gestione in rincorsa del virus, modificando le norme di attenzione sempre a posteriori, quando il danno è maggiore.
Questo ovviamente nonostante le richieste e sollecitazioni inviate alle quali si risponde che stanno facendo tutto secondo le norme, peccato che poi le norme cambiano il giorno dopo nella direzione peraltro sollecitata in precedenza. Cosi è stato per Dolomiti Ambiente, Farmacie Comunali, Trentino Trasporti e via dicendo.
Ora addirittura pare non si seguano in alcuni casi neanche le direttive nelle RSA e negli ospedali.
Crediamo che qualcuno “dovrà assumersi le responsabilità e le eventuali conseguenze”.