Il giorno 10 novembre u.s. in videoconferenza il dott. Ferro dell’APSS ha evidenziato la situazione epidemiologica relativa alle scuole dell’infanzia.
il protocollo è stato modificato:
– per procedere alla messa in quarantena della sezione occorrono almeno 2 casi positivi.
Ad oggi in Trentino c’è solo una sezione in quarantena.
Sono pochissimi i bambini positivi, e nessuno è in condizioni critiche, anzi.
Ciò è probabilmente dovuto al sistema immunitario.
Per i bambini è molto più pericolosa la classica influenza del Covid.
La situazione più pesante è relativa agli insegnanti: vi sono positività di educatrici e/o insegnanti, ma l’inchiesta epidemiologica dimostra che non é avvenuta in classe.
Idem per il personale cuoco e d’appoggio.
• Alla luce di tali indicatori l’azienda sanitaria è favorevolmente propensa a *non chiudere i servizi all’infanzia*, perché non sarebbe rispettoso dei dati, che sono molto confortanti.
• L’incidenza di positività nella fascia 3-6 anni è di 3 casi su mille, tutti tra l’altro con pochissimi sintomi.
Il dato parla da solo rispetto a quanto questo virus possa preoccupare i bambini.
Resta l’invito dell’azienda sanitaria al distanziamento fra gli altri adulti presenti a scuola e all’utilizzo della mascherina e a rispettare tutte le indicazioni relative alla pandemia anche nella vita privata.
Allora ci si chiede:
1. Se, secondo l’inchiesta epidemiologica le positività di educatrici e/o insegnanti non sono state prese in classe, così come per il personale cuoco e d’appoggio, per il dott. Ferro, la positività di educatrici e/o insegnanti é avvenuta solo al di fuori della scuola?!
2. Se per i bambini, nella fascia 3-6 anni, l’incidenza di positività è di 3 casi su mille, perché vengono sconsigliati gli incontri nipoti-nonni?
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Daniela Gualazzi
Onda Civica Rovereto