Con un’interrogazione presentata nell’agosto 2017 Claudio Civettini, consigliere di Civica Trentina, aveva chiesto alla Giunta provinciale di semplificare le lunghe e costose procedure burocratiche che oggi ostacolano eccessivamente l’assunzione di collaboratori specialmente da parte delle piccole aziende agricole, frutticole e vitivinicole, nei periodi di raccolta in cui l’attività d’intensifica molto e cresce il bisogno di aiuto.
Nella sua interrogazione Civettini non si limitava a porre domande ma sottoponeva all’esecutivo alcune ipotesi di soluzione per garantire una gestione corretta delle assunzioni temporanee anche a fini Inps (carte prepagate, buoni con validità in denaro al portatore, apertura a manodopera legata da tutti i gradi di parentela possibile con i coniugi o conviventi titolari dell’azienda agricola, buoni prepagati da acquistare all’Inps). In tal modo si eviterebbe anche il ricorso ala lavoro nero, concludeva il consigliere.
Laconica la risposta inviata qualche giorno fa a Civettini dall’assessore al lavoro Alessandro Olivi. “La disciplina giuslavoristica e previdenziale delle collaborazioni occasionali – precisa Olivi dopo aver richiamato il quadro normativo – rientra nell’esclusiva competenza dello Stato, rimanendo quindi preclusa qualsiasi possibilità di intervento da parte della Provincia.
Si è consapevoli – conclude l’assessore – che talune problematiche legate ai tempi richiesti ai cittadini per poter avviare collaborazioni occasionali in agricoltura. Le stesse vanno portate all’attenzione delle autorità competenti”.
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