La scelta delle lavoratrici e dei lavoratori della Sicor di non accettare una trattativa gravata della disdetta da parte dell’azienda del contratto collettivo nazionale, è una decisione democratica della quale ora tutti devono prendere atto. All’atteggiamento neutrale e burocratico tenuto dalla Giunta provinciale hanno risposto gli addetti di quella fabbrica, rivendicando la difesa dei propri diritti, dei propri salari e delle condizioni di lavoro di tutti.
Quel risultato ci dice che non è possibile gestire le relazioni industriali con il ricatto, e che non è accettabile tendere una mano al dialogo mentre con l’altra si disdettano tutele fondamentali dei lavoratori e si aprono brecce nell’esercizio dei diritti di rappresentanza. Auspico che l’Esecutivo provinciale dismetta ora i panni di algido equilibrista e si attivi prontamente e con azioni concrete per favorire il ripristino di un dialogo costruttivo tra le parti.
*
Alessandro Olivi