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LANCIO D'AGENZIA

OLIVI (PD) – INTERROGAZIONI * CORONAVIRUS « LA GIUNTA SI IMPEGNI A RIPRISTINARE LA QUOTA STATALE SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NON ASSEGNATA AL TRENTINO »

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13.19 - venerdì 27 marzo 2020

Servono azioni straordinarie a sostegno delle imprese e la Giunta si impegni a ripristinare la quota statale sugli ammortizzatori sociali non assegnata al Trentino” .

Azioni a sostegno delle imprese e dei lavoratori colpiti dalla crisi a seguito del COVID-19.

La crisi che stiamo attraversando a causa della pandemia da Covid-19 richiede a ciascuno di noi di costruire e di proporre. Per conto del Gruppo del Partito Democratico, nelle scorse settimane avevo depositato alcune proposte di emendamento al disegno di legge n. 50 della Giunta provinciale contenente prime misure di sostegno per le famiglie, i lavoratori e i settori economici connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare, ho proposto di:

1. stanziare un finanziamento straordinario pari o superiore ai 2 milioni di euro per l’anno 2020 a Confidi Trentino Imprese s.c. per attivare nuove erogazioni di credito a breve;

2. stanziare nuovi fondi, per l’importo di almeno 5 milioni di euro, per integrare il Piano provinciale di politiche del lavoro e/o il Fondo di Solidarietà Territoriale in modo da introdurre strumenti di protezione in favore di lavoratori non coperti dagli ammortizzatori sociali;

3. prevedere un contributo straordinario commisurato alla perdita di reddito aziendale per le piccole e medie imprese, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti maggiormente colpiti dalla crisi di liquidità.

In sede di Commissione legislativa, svoltasi il 12 marzo scorso, gli emendamenti relativi alle tematiche sopra indicate sono stati formalmente ritirati e consegnati agli assessori Spinelli e Gottardi affinché le proposte ivi contenute potessero essere analizzate ed eventualmente recepite nel testo finale del disegno di legge.
Purtroppo ciò non è avvenuto in quanto nessun riscontro né formale né sostanziale è pervenuto dalla Giunta sino al giorno della discussione in Aula.
Durante la riunione dei Capigruppo, del 19 marzo scorso, l’assessore competente ha dichiarato che il contenuto e le finalità degli emendamenti erano condivisibili ma che in quel momento la Giunta non riteneva di modificare la sua proposta.
Anche per voce del presidente Fugatti vi è stato l’impegno ad attivare un confronto sulle proposte di miglioramento della manovra economica e sociale che sarà oggetto di un nuovo disegno di legge previsto per il mese di aprile.

Ribadita la disponibilità a dare un contributo propositivo sul rafforzamento delle azioni a favore di lavoratori e imprese, la correlata richiesta di stanziare risorse cospicue ed aggiuntive e l’urgenza di dare risposte ai numerosi settori dell’economia del nostro territorio che si trovano ad affrontare una situazione drammatica;

interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:

1. quando verrà depositata la nuova proposta di legge per incrementare le misure economiche e sociali per l’emergenza COVID-19;

2. quali iniziative la Giunta intende attivare per favorire il confronto sulle proposte che sono già alla sua attenzione.

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

 

cons. Alessandro Olivi

 

 

 

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Crisi economica da pandemia COVID-19 e prerogative della nostra autonomia speciale

La crisi economica causata dalla pandemia COVID-19 è una crisi di proporzioni enormi e come tale va affrontata nell’introduzione di aiuti straordinari alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie che stanno subendo le ripercussioni più pesanti. Il forzato fermo attività delle aziende ha costretto le stesse a ricorrere massicciamente agli ammortizzatori sociali per migliaia di lavoratori.

Lo Stato con il decreto “Cura Italia” ha stanziato risorse per gli ammortizzatori sociali effettuando un riparto tra le Regioni.
Il Trentino ne è uscito penalizzato.

Mancano all’incirca 15/20 milioni di euro. Una cifra enorme che, in prospettiva, comporterà una minore protezione per i lavoratori e minori strumenti per le imprese che vogliono resistere. È evidente che non vi è stata da parte della Giunta una adeguata attenzione politica in questo passaggio.
Sembrerebbe che il Governo abbia considerato le dotazioni del Fondo di Solidarietà Territoriale (circa 15 milioni di euro) sostitutive di una parte dello stanziamento che sarebbe spettato al Trentino  sulla base dei parametri utilizzati per le altre Regioni.

Ribadito invece che il Fondo di Solidarietà trentino è stato istituito per estendere le tutele e le politiche attive per i lavoratori delle piccole imprese del nostro territorio, esso non può essere utilizzato come strumento di compensazione degli interventi statali soprattutto in una fase di acuta emergenza.

La Giunta provinciale deve assumere una immediata iniziativa politica per difendere le prerogative della nostra Autonomia valorizzando la delega sugli ammortizzatori sociali. Mentre invece sul tema del lavoro si è dimostrata remissiva, attendista e timida.

É necessario concordare con il Governo nazionale, nel prossimo provvedimento dedicato alla crisi economica e sociale, il finanziamento di quanto non previsto nel riparto conseguente al decreto “Cura Italia” e nel contempo con nuove risorse provinciali mettere in campo misure dedicate alle categorie non coperte dall’intervento statale: gli stagionali, i lavoratori a chiamata e i liberi professionisti.

 

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Tutto ciò premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:

1. come intende affrontare il rischio concreto di perdere strumenti vitali per affrontare questa crisi economica, come lo sono le quote di risorse stanziate dallo Stato per gli ammortizzatori sociali in sede di riparto tra le Regioni, atteso che ad una prima analisi il Fondo di Solidarietà Territoriale di cui il Trentino si è autonomamente dotato come strumento per aumentare ed estendere le tutele statali, rischia per noncuranza della Giunta di essere considerato da Roma come sostitutivo di una parte di queste;

2. con quali misure dedicate pensa di agire in tutela delle categorie non coperte dall’intervento statale come gli stagionali, i lavoratori a chiamata e i liberi professionisti che stanno subendo gravi perdite di reddito e se non ritiene necessario e urgente dotare il Piano provinciale di politiche del lavoro di risorse aggiuntive per le suddette finalità.

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

 

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cons. Alessandro Olivi

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