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LANCIO D'AGENZIA

OLIVI (PD) – INTERROGAZIONE: TRENTINO DIGITALE SPA: « TERMINI LO STILLICIDIO E LA GIUNTA PAT FACCIA CHIAREZZA » / LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE SPINELLI

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11.19 - martedì 21 aprile 2020

Egregio Signor Walter Kaswalder Presidente del Consiglio Provinciale SEDE – Interrogazione a risposta scritta n. 652 – Trentino Digitale spa: termini lo stillicidio e la Giunta faccia chiarezza.

Con un’interrogazione del maggio scorso, il Gruppo del Partito Democratico palesava forti preoccupazioni per le continue contraddizioni e gli strattoni attraverso i quali la Giunta si proponeva di gestire le relazioni con la società Trentino Digitale spa. In quell’occasione, si è chiesto conto all’Esecutivo provinciale delle dichiarazioni contraddittorie dell’assessore Spinelli, che prima aveva annunciato la volontà di privatizzare la società (dichiarando “l’informatica pubblica ha poco senso”) salvo poi indicare la necessità che la stessa producesse di più “in casa” (cioè due cose l’una il contrario dell’altra); che aveva fatto trapelare quanto gli attriti con il cda in carica derivassero dalla non condivisione della Giunta del piano industriale predisposto da quei vertici salvo poi accorgersi che il piano della società ancora non c’era, che aveva caldeggiato per iscritto e con emissari dimissioni “spontanee” di massa invece che prendersi la responsabilità, come il ruolo richiederebbe, delle proprie azioni.

A due mesi di distanza da quell’interrogazione – e senza peraltro che la stessa abbia ricevuto alcuna risposta – le modalità scomposte attraverso le quali la Giunta pare aver deciso di gestire i rapporti con Trentino Digitale spa sembrano persistere, con buona pace del fatto che la Provincia, che del capitale della società possiede ben l’88,52%, avrebbe tutti gli strumenti normativi per governare la questione in modo serio e degno di un’Istituzione. A partire dal meccanismo della revoca, attraverso il quale, naturalmente chiarendo prima in modo esplicito e trasparente le ragioni a motivazione di un simile atto, la Giunta potrebbe revocare i componenti del cda e nominare nuovi vertici. E proprio di questo strumento è sembrato, per qualche istante, che l’assessore Spinelli volesse avvalersi, quando ha chiesto che l’ordine del giorno d’approvazione del bilancio 2018 della società fosse integrato con il punto che prevedeva la revoca anticipata degli amministratori.

Siccome tuttavia prendere una decisione, metterci la faccia e portarla a termine sembra per alcuni un’impresa insuperabile, all’assemblea ordinaria dei soci convocata con l’ordine del giorno che l’assessore Spinelli aveva fatto modificare, la Provincia è intervenuta non più nella persona dell’assessore competente, ma nella figura del direttore Generale, e non più per incassare la revoca richiesta, ma per chiedere che il punto che la prevedeva venisse sospeso e non preso in esame.

Una situazione caotica e paradossale, aggravata di lì a poco da un comunicato ufficiale della Provincia attraverso il quale la Giunta si spinge a segnalare l’esistenza di “molteplici informazioni non corrispondenti alla realtà dei fatti circa le azioni realizzate della Società”. Al di là delle parole usate, e al di là dunque di una certa incauta frettolosità con la quale vengono scelte, la denuncia della Giunta è talmente pesante che non può non prevedere un seguito.

Infatti, delle due l’una: o il primo organo di governo della Provincia accusa a sproposito il cda di una “propria” società di aver ripetutamente mentito riguardo alle proprie attività, e allora saremmo di fronte ad affermazioni di un’incoscienza grave e pericolosa, oppure la Giunta ha fondate ragioni per ritenere che i vertici di Trentino Digitale non abbiano lavorato con trasparenza e rettitudine, e allora esiste un problema che va risolto senza tentennamenti e ambiguità.

Così procedendo, infatti, le continue allusioni, pressioni, indecisioni e retromarce della Giunta non fanno che generare perplessità nell’opinione pubblica, che non sa se si trova di fronte ad una società pubblica che opera in modo retto oppure opaco, e ancor più grave causa un clima di paralisi interno alla società stessa e tra i suoi dipendenti, con conseguente perdita di capacità progettuale e di consapevolezza degli obiettivi da perseguire.

Tanto premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere

  1. quali siano, con chiarezza, le “molteplici informazioni non corrispondenti alla realtà dei fatti circa le azioni realizzate della Società” denunciate pubblicamente;
  2. quali siano, con chiarezza, le valutazioni della Giunta riguardo all’operato del cda di Trentino Digitale spa;
  3. se detto operato sia considerato dalla Giunta così infruttuoso da richiedere la revoca dei componenti del cda della società;

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

 

 

*

Consigliere Alessandro Olivi

 

***

 

Trento, 16 aprile 2020

Prot. n. A046/2020/213780/2.5-2020-18

Oggetto: interrogazione n. 652.

Con riferimento all’interrogazione in oggetto, limitatamente agli aspetti che riguardano direttamente la competenza della Provincia, si comunica quanto segue.

La trattazione della proposta di revoca degli amministratori richiesta dalla Provincia, inserita all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria del 27 giugno 2019, è stata sospesa per consentire alla Società di riscontrare rispetto ai plurimi rilievi mossi dal socio maggioritario agli amministratori. In riscontro, con nota di data 5 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione della Società ha formalizzato congiuntamente le proprie dimissioni irrevocabili.

Coerentemente con quanto dichiarato in sede di assemblea del 27 giugno 2019, la Provincia ha comunque formalizzato con nota del 9 luglio 2019 agli amministratori e per conoscenza al collegio sindacale della Società le circostanze e i principali rilievi mossi, nell’esclusivo interesse pubblico della Provincia. Tale comunicazione, si evidenzia, non è che una sintesi – non esaustiva – delle contestazioni già formalmente rivolte alla Società in copiosa e pregressa corrispondenza (agli atti), intercorsa in particolare nell’ultimo anno di attività, riferita ad innumerevoli disservizi e criticità originati dai comportamenti degli amministratori, con grave pregiudizio per la Società stessa e per gli Enti Soci. Circostanze tali per entità e gravità, concernenti la gestione della Società, da far ritenere al Socio di maggioranza del tutto proporzionata la misura della (proposta di) revoca degli amministratori effettivamente responsabili dei fatti contestati.

 

Distinti saluti.

 

L’ASSESSORE

dott. Achille Spinelli –

 

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