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OLIVI (PD) – INTERROGAZIONE * MERCATO: « PER QUALE RAGIONE SEMBRA ESSERSI ARRESTATO IL PROGETTO PAT PER LA CREAZIONE DI UN INDICATORE DI SVILUPPO TERRITORIALE, ANNUNCIATO COME RIVOLUZIONE? »

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12.37 - venerdì 2 ottobre 2020

Il consigliere Alessandro Olivi ha depositato oggi un’interrogazione per sottolineare il silenzio calato da oltre un anno sull’ennesima misura annunciata come rivoluzionaria dalla Giunta provinciale: l’indicatore di sviluppo territoriale.

Non senza una certa enfasi mista a propaganda, presentando i principali contenuti della manovra di bilancio 2020, la Giunta aveva comunicato l’introduzione un nuovo strumento per indirizzare le misure provinciali in favore dei territori perlopiù periferici e bisognosi di maggiore sostegno che sarebbe servito per colmare le disuguaglianze tra territori e calibrare gli interventi pubblici in favore dei cittadini, degli operatori economici e degli stessi Comuni sulla base del contesto economico e sociale delle diverse aree del Trentino.

A tal fine aveva anche affidato un incarico al professor Enrico Giovannini, ex Ministro del lavoro e presidente dell’Istat nonché fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, per curare il processo di validazione scientifica del suddetto indicatore di sviluppo territoriale.

“Favorire pari opportunità tra le comunità per colmare i deficit strutturali di sviluppo di alcune aree è senz’altro condivisibile ma l’operazione annunciata dalla Giunta provinciale appare puramente astratta e non priva di alcuni rischi” – sottolinea Olivi – “Per creare una vera omogeneità tra territori valorizzandone le diverse specificità sono necessarie politiche strutturali incentrate su servizi pubblici essenziali di prossimità, su una transizione ecologica dell’economia, su un welfare universalistico e su più formazione. Distribuire invece incentivi differenziati dividendo il Trentino per censo rischia di creare frammentazione ed alimentare il conflitto tra città e valli”.

A distanza di un anno è calato il silenzio su uno dei tanti annunci della Giunta e dell’indicatore di sviluppo territoriale nulla è dato più a sapere. Nel frattempo l’arrivo della pandemia da Covid 19 ha cambiato in maniera radicale il contesto economico e sociale imponendo una coraggiosa svolta nella ridefinizione di un modello di sviluppo che dovrà essere sempre più improntato alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e alla valorizzazione dei beni comuni.

Il consigliere Olivi nell’interrogazione chiede alla Giunta le ragioni per cui sembra essersi arrestato il progetto per la creazione di un indicatore di sviluppo territoriale, in che misura e con quali risultati l’incarico affidato al prof. Giovannini ha contribuito ad offrire proposte e soluzioni innovative al progetto, se nell’impostazione dei criteri per l’indicatore si è tenuto conto di tutti i cambiamenti provocati dalla pandemia Covid 19.

L’ennesimo annuncio senza concretezza.

 

***

 

Ill.mo Signor

Walter Kaswalder

Presidente del Consiglio provinciale

SEDE

 

Trento, 30 settembre 2020

 

Interrogazione n.

Indicatore di sviluppo territoriale: un altro progetto annunciato e caduto nel vuoto?

 

Non senza una certa enfasi mista a propaganda la Giunta provinciale, un anno fa, presentando i principali contenuti della manovra di bilancio 2020, aveva annunciato l’introduzione di quella che doveva essere la principale novità nelle politiche di sostegno alle famiglie e alle imprese: l’indicatore di sviluppo su base territoriale. Un nuovo strumento per indirizzare le misure provinciali in favore dei territori perlopiù periferici e bisognosi di maggiore sostegno.

A tal fine nel gennaio 2019 il presidente Fugatti e l’Assessore Tonina incontravano il professor Enrico Giovannini, ex Ministro del lavoro e presidente dell’Istat nonché fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, affidandogli l’incarico di curare il processo di validazione scientifica del suddetto indicatore di sviluppo territoriale.

Secondo le intenzioni della Giunta questo strumento doveva servire a colmare le disuguaglianze tra territori e a calibrare gli interventi pubblici in favore dei cittadini, degli operatori economici e degli stessi Comuni sulla base del contesto economico e sociale delle diverse aree del Trentino.

Se da un lato può essere condivisibile favorire pari opportunità tra le comunità per colmare i deficit strutturali di sviluppo di alcune aree, dall’altro l’operazione annunciata dalla Giunta provinciale appare puramente astratta e non priva di alcuni rischi.

Infatti per creare una vera omogeneità tra territori valorizzandone le diverse specificità sono necessarie politiche strutturali incentrate su servizi pubblici essenziali di prossimità, su una transizione ecologica dell’economia, su un welfare universalistico e su più formazione.

Distribuire invece incentivi differenziati dividendo il Trentino per censo rischia di creare frammentazione ed alimentare il conflitto tra città e valli.

Sta di fatto che a distanza di un anno è calato il silenzio su uno dei tanti annunci della Giunta e dell’indicatore di sviluppo territoriale nulla è dato più a sapere.

Nel frattempo Covid 19 ha cambiato in maniera radicale il contesto economico e sociale imponendo una coraggiosa svolta nella ridefinizione di un modello di sviluppo che dovrà essere sempre più improntato alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e alla valorizzazione dei beni comuni.

 

Tanto premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:

  1. Per quale ragione sembra essersi arrestato il progetto per la creazione di un indicatore di sviluppo territoriale annunciato come la vera rivoluzione nelle politiche pubbliche della Giunta;
  2. Se, in che misura e con quali risultati l’incarico affidato al prof. Giovannini ha contribuito ad offrire proposte e soluzioni innovative al progetto;
  3. Se nell’eventuale lavoro di impostazione dei criteri per l’indicatore di sviluppo territoriale si è tenuto conto di tutti i cambiamenti provocati dalla pandemia Covid 19.

 

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

Consigliere Alessandro Olivi

 

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