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OLIVI (PD) – INTERROGAZIONE: COVID-19: « LA GIUNTA PAT COME DARÀ IMPLEMENTAZIONE A QUANTO APPROVATO DAL CONSIGLIO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA?»

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12.54 - giovedì 14 maggio 2020

Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi ha depositato una interrogazione per chiedere conto alla Giunta dei prossimi passi attraverso i quali verrà data implementazione a quanto recentemente approvato dal Consiglio provinciale per fronteggiare gli effetti sociali ed economici dell’emergenza COVID-19.

“Le dimensioni della crisi -scandisce Olivi-  è tale da aver indotto tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio provinciale ad un atteggiamento pragmatico e fattivo.

La condivisione di un mio emendamento ha consentito la creazione di un fondo con 17 milioni per le famiglie e i lavoratori, e l’approvazione di un ordine del giorno di tutte le minoranze ha permesso di rinforzare gli interventi di sostegno al reddito, al lavoro femminile e la sburocratizzazione. Ora è necessario che la messa a terra di tutto questa avvenga attraverso adeguati percorsi di confronto”.

Intenzione del Vicepresidente del Consiglio provinciale è quella di assicurarsi che l’attuazione dell’intero pacchetto di misure economiche e sociali avvenga con rapidità ed efficacia e possa beneficiare dell’apporto fattivo delle parti sociali, delle categorie economiche e delle forze politiche”.

“Abbiamo una sfida in più -conclude Olivi- perché ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “decreto rilancio”, che contiene misure per le imprese e il lavoro in parte sovrapponibili e in parte simili alle nostre. È quindi necessario un lavoro accurato e condiviso per assicurare alle nostre famiglie, ai lavoratori e alle imprese il carattere aggiuntivo delle nostre misure, rispetto agli aiuti da Roma”.

 

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Interrogazione a risposta scritta n.

Tempi, criteri, modalità e interlocutori per l’attuazione di quanto disposto dalla l.p. “Ulteriori misure di sostegno per le famiglie, i lavoratori e i settori economici connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e conseguente variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2020 – 2022” e dall’ dell’odg n. 30/55/XVI

Le dimensioni della crisi, prima sanitaria e poi economica e sociale, causata dal virus COVID-19, è tale da aver indotto tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio provinciale ad un atteggiamento pragmatico e fattivo. Per quanto riguarda i gruppi di minoranza, simile condotta si è in particolare tradotta nell’attiva elaborazione di proposte e in un approccio costruttivo rispetto alle misure elaborate dalla Giunta, e poi consegnate al vaglio delle Commissioni consiliari e dell’Aula. Pur nella diversa valutazione di alcuni punti d’impostazione generale, sono state infatti raggiunte alcune positive convergenze.

In sede di Commissione si è ottenuto un primo risultato grazie all’accoglimento di un emendamento a mia firma per creare un fondo di 17 milioni di euro destinato a sostenere il reddito dei lavoratori più colpiti dalla crisi economica. Un fondo grazie al quale la Giunta provinciale ha ora la possibilità di disporre di un ben più capiente capitolo di spesa per sostenere le azioni necessarie a supportare i nuclei famigliari più esposti agli effetti della crisi. Ciò fatto, è tuttavia assolutamente necessario che dette azioni siano ora predisposte in modo accurato, tempestivo ed efficace.

Accanto a questo, anche la Legge provinciale appena approvata ha potuto avvalersi, nel corso della discussione, di un atteggiamento collaborativo dei Gruppi consiliari che ha consentito di migliorare le misure destinate alle imprese, sia sul piano della liquidità, che con riferimento al carattere qualitativo delle azioni per la ripartenza.
Infine, la proposta di ordine del giorno n. 30/55/XVI sottoscritta da tutte le opposizioni e approvata dall’Aula con voto unanime, ha permesso di rinforzare gli interventi di sostegno al reddito delle famiglie colpite dalla crisi attraverso l’incremento dell’importo erogato grazie all’innalzamento della soglia ICEF; ha stabilito la necessità di una particolare attenzione al lavoro femminile disponendo l’incremento delle deduzioni per i redditi così prodotti; ha previsto la sburocratizzazione dalla procedura che vincolava l’Assegno Unico Provinciale al Reddito di Cittadinanza nazionale.

Al netto di tali risultati, l’indisponibilità della Giunta a prevedere forme di ulteriore coinvolgimento del Consiglio provinciale e delle Commissioni deputate, richiede vengano individuati adeguati percorsi di confronto e concertazione con le parti sociali, con le categorie economiche e con le forze politiche di maggioranza e opposizione per una più efficace implementazione di quanto approvato.

Si aggiunga a questo l’approvazione ieri, da parte del Consiglio dei Ministri, del cosiddetto “decreto rilancio”, che contiene una serie di misure per le imprese e il lavoro in parte sovrapponibili e in parte fortemente somiglianti, con quanto varato in sede locale. Condizione questa che a maggior ragione richiede un’analisi, un monitoraggio e una cura nella selezione dei criteri attuativi delle misure disposte localmente tale per cui risulti evidente il carattere aggiuntivo delle stesse.

Tutto ciò premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:

quali sono i tempi, i criteri, le modalità e gli interlocutori attraverso i quali sarà data attuazione a quanto disposto congiuntamente dalla l.p. “Ulteriori misure di sostegno per le famiglie, i lavoratori e i settori economici connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e conseguente variazione al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2020 – 2022” e dall’ dell’odg n. 30/55/XVI;

come intenda dare attuazione all’intero pacchetto delle misure, sia economiche che sociali, garantendo rapidità e il coinvolgimento delle parti sociali, delle categorie economiche e delle forze politiche di maggioranza e opposizione;

cosa intenda fare per assicurare che le misure provinciali per le famiglie, le imprese e i lavoratori risultino aggiuntive e non siano assorbite dalle misure nazionali.

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

 

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cons. Alessandro Olivi

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