(Fonte: Ufficio stampa Arcidiocesi di Trento) – Vescovo Lauro sul cimitero per Ognissanti: “Beato chi cerca la felicità degli altri”. “Non lasciamoci chiudere nello schermo di uno smartphone o nella frenetica ossessione operativa. La vita non scorre in un’immagine digitale o in un conto in banca”
Il cimitero “non custodisce la morte”, ma il “tesoro vivo” dei nostri cari. Lo afferma l’arcivescovo Lauro nell’omelia della messa per la solennità di Tutti i Santi, nel pomeriggio di oggi, 1 novembre, sul cimitero di Trento (ore 14.30). Monsignor Tisi, commentando la pagina biblica dell’Apocalisse e delle beatitudini evangeliche, sottolinea che “felicità e beatitudine non consistono nel piccolo cabotaggio di una vita che mira solo allo ‘star bene’.
Ma felici sono l’uomo e la donna che mirano a ‘far star bene’, provano gioia nel rimanere presso l’altro, nel cercarne la felicità”. E’ questa – argomenta – la direzione del Regno di Dio, ma anche quella indicata dalle nostre lacrime, nel ricordo struggente del volto di chi abbiamo amato.
“Per questo, ci ribelliamo all’idea che il nulla li abbia inghiottiti e l’amore individua ogni strada per impedirne l’oblio”.
Don Lauro definisce la festa dei Santi una “contestazione poderosa al sistema tecnologico-finanziario, nuova religione che vorrebbe chiudere gli uomini dentro lo schermo di uno smartphone e in una frenetica ossessione operativa”.
E conclude: “I nostri cari ci provocano: non lasciarti rubare la parte più bella della vita!”, perché “la vita non scorre in un’immagine digitale o in un conto in banca”.
In allegato l’omelia integrale:
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Foto: da comunicato stampa (Ognissanti 2016 – Gianni Zotta)
