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NURSING UP TRENTO * SANITÀ: « CARENZE PERSONALE INFERMIERISITICO, SE ENTRO BREVE TEMPO NON AVREMO ADEGUATE RISPOSTE IN SETTEMBRE SARÀ MOBILITAZIONE GENERALE »

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14.41 - domenica 11 agosto 2019

In questi giorni abbiamo ricevuto continue segnalazioni, da noi puntualmente trasmesse alle direzioni competenti, sulla grave carenze di personale infermierisitico e di professionisti sanitari nelle varie UU.OO e servizi dell’azienda sanitaria trentina.

Negli ultimi mesi avevamo sollecitato azienda sanitaria e provincia a procedere con nuove assunzioni, relazionando sulla situazione problematica che si sarebbe venuata a creare nel periodo estivo, in virtù del fatto che in quel frangente il tasso di assenza del personale sarebbe stato maggiore, vista la concomitanza delle ferie estive con un numero più elevato di richieste di congedi parentali, presi per seguire i figli vista la chiusura delle scuole ed asili.

Proprio per questo avevamo chiesto un piano straordinario di assunzione, per poter garantire nel periodo estivo un adeguato livello assistenziale, garantendo nel contempo ai dipendenti di poter usufruire del diritto alle ferie, costituzionalmente garantite e contrattualmente previste.

In termini programmatori, l’azienda sanitaria in primavera già conosceva il fabbisognio di personale per coprire le ferie estive ed il numero dei congedi parentali riferiti a quel periodo, in quanto i dipendenti dovevano formalizzare tali richieste entro il 30 aprile di ogni anno.

Nonostante questo, la situazione si è presentata sempre più grave, in quanto l’azienda sanitaria e i referenti politico-istituzionali provinciali non hanno adottato gli opportuni accorgimenti, sottoponendo il personale a stress, carichi di lavoro sempre piu’ elevati, precarietà nell’usufruizione di ferie e riposi, continui spostamenti da un reparto all’altro, poco funzionali a garantire la qualità del servizio e la sicurezza delle cure.

Emblematica la situazione della geriatria di Rovereto, dove sono stati chiusi dei posti letto ed anche quella dell’Oculistica/otorino dello stesso ospedale, dove abbiamo inviato numerose segnalazioni alle direzioni competenti per carenza di personale.

Da numerosi reparti ci arrivano poi segnalazioni relative alla carenza di personale di supporto come l’Oss, costringendo l’infermiere a svolgere tali attività improprie e demansionanti, emblematico l’esempio del Pronto soccorso di Tione, dove gli infermieri di notte hanno dovuto sostitire addirittura il centralinista perchè mancava o sostituire l’Oss mancante nel turno notturno, per portare le provette in laboratorio, trascurando così la propria attività istituzionale!

Un’altro esempio lo troviamo in Geriatria al S.Chiara, dove in questi giorni gli infermieri sono chiamati a rientrare in servizio per coprire le carenze del personale di supporto.

La situazione poi dei pronti soccorsi degli ospedali provinciali è sempre più grave, vista l’inadeguata dotazione infermieristica strutturalmente prevista, peraltro già da noi ripetutamente segnalata alle direzioni aziendali competenti senza ricevere risposta alcuna, a fronte di un’attività estiva che aumenta in modo esponenziale in alcune realtà turistiche.

Problemi anche al postazione 118 di Borgo, dove il personale infermieristico che è andato recentemente in pensione, non era ancora stato sostituito, problemi anche in Pneumologia al S.Chiara.

E’ inoltre in aumento il disagio del personale delle cure domiciliari e palliative per carichi di lavoro sempre più elevati, a fronte di un’assistenza più complessa con pazienti sempre più anziani ed affetti da pluripatologie, le ferie sono usufruite con difficoltà, spesso chi resta in servizio viene oberato di attività per permettere al collega di andare in ferie.

Se si sono aperti nuovi servizio, come il punto nascite di Cavalese, si incrementino di conseguenza le risorse economiche dedicate alle assunzioni, altrimenti il sistema andrà sempre più in crisi! Quello che succede invece è che a parità di risorse in talune situazioni si incrementano le attività, cosa successa ad esempio per il personale infermieristico ed i professionisti sanitari del polo didattico universitario di Trento, aumentano gli studenti da seguire ma non vengono incrementati gli organici, ne’ adeguatamente valorizzate le figure che si occupano di formazione!

I nostri professiionisti sono sempre più anziani, in costante aumento i problemi di salute e/o le limitazioni funzionali all’attività, ora questa situazione deve essere affrontata seriamente con un tavolo di confronto aziendale e provinciale, che abbiamo già richiesto!

Se entro breve tempo non avremo adeguate risposte, in settembre sarà mobilitazione generale.

 

 

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Cesare Hoffer
Coordinatore provinciale Nursing up Trento

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