News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

NURSING UP TRENTO * COVID: « NELL’AZIENDA UNIVERSITARIA DI VERONA TAMPONI PER TUTTI I DIPENDENTI, NELL’APSS TRENTINA IL PERSONALE SANITARIO TRATTATO COME L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO »

Scritto da
18.28 - sabato 18 aprile 2020

Nell’azienda universitaria di Verona tamponi per tutti i dipendenti, nell’Apss Trentina il personale sanitario è trattato come l’ultima ruota del carro.

Dai dati emersi ieri dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di Sanità, sono gli infermieri e le ostetriche le categorie più contagiate dal Coronavirus a livello nazionale. Sono circa 7.000 i nostri colleghi contagiati, pari al 43,2% degli oltre 16 mila operatori sanitari infettati dall’inizio della pandemia, oltre un centinaio in trentino. Dai dati nazionali analizzati il contesto assistenziale più frequente dove si è verificata l’infezione è l’ospedale o nei servizi di urgenza/emergenza.

Le nostre innumerevoli richieste alla Giunta provinciale ed all’Azienda sanitaria sono rimaste ancora inascoltate, come sindacato esprimiamo profonda indignazione e sdegno nei confronti delle istituzioni, i tamponi e gli esami sierologici fatti ai nostri colleghi sono ancora pochi, siamo tuttora la categoria più a rischio, ci sentiamo trattati come l’ultima ruota del carro, continuamente spostatati da una struttura all’altra in situazioni di alto rischio personale per compensare le enormi disorganizzazioni verificatesi.

Nella vicina Azienda ospedaliera universitaria di Verona, che evidentemente ha a cuore la salute dei propri dipendenti e dei loro familiari, 5850 dipendenti su 6300 sono già stati sottoposti a tampone, alcuni effettuati ripetutamente, ed ora la stessa è in procinto di iniziare uno screening sierologico di massa per la ricerca delle immunoglobuline. In confronto, i dati dell’azienda sanitaria trentina sono impietosi, migliaia di operatori sanitari e di supporto sono tuttora senza tampone e lavorano senza sapere di essere positivi, quindi a rischio di infettare pazienti e familiari.

La cosa è ulteriormente preoccupante perché molti di questi operano nei servizi di frontline come 118, pronto soccorso, cure domiciliari.
I nostri infermieri trentini sono stati mandati a combattere una pandemia in condizioni inadeguate, ma lo hanno fatto muniti della propria fede e coraggio, della grande dedizione, professionalità ed altissimo senso civico, ora pero’ sono stanchi, sfiniti e arrabbiati, non è più accettabile la situazione di vuoto ed abbandono istituzionale che si è creata, dove

Provincia ed Azienda non si degnano nemmeno di dare loro le doverose tutele e risposte!
A livello nazionale abbiamo pagato un prezzo altissimo, sono morti oltre 30 infermieri ed oltre 130 medici. Questo non deve essere dimenticato e se qualcuno pensa già di mettere la polvere sotto il tappeto, archiviando velocemente la Fase 1 della pandemia per la Fase 2 senza una seria analisi e riflessione ed un serio ed approfondito confronto con noi su quello che è accaduto nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comunichiamo fin d’ora che per quanto ci riguarda la polvere rimarrà bene in vista per i prossimi mesi! Ancor più grave il fatto che in trentino nessun tipo di incentivo economico sia stato ancora riconosciuto ai nostri professionisti, dopo tutto l’enorme sforzo compiuto.

In assenza di riscontri, la nostra sede nazionale ha già preannunciato che attuerà su tutto il territorio nazionale e quindi anche in Trentino, le forme di mobilitazione che riterrà più opportune!

 

*
Cesare Hoffer

Coordinatore Nursing up Trento

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.