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NURSING UP – TRENTO * CORONAVIRUS: « LE ALTRE REGIONI ADOTTANO ATTI CONCRETI A FAVORE DEI PROFESSIONISTI SANITARI, DALLA PAT SOLO PROMESSE MA LA PAZIENZA È FINITA »

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11.06 - giovedì 16 aprile 2020

I nostri professionisti oltre a mettere in gioco il loro sapere scientifico, il loro saper agire e il saper essere un professionista sanitario, stanno letteralmente sacrificando loro stessi in nome della salute pubblica. Di contro dobbiamo purtroppo constatare il disinteresse istituzionale della nostra Provincia.
Dobbiamo registrare come la vicina regione veneta ha gestito in maniera più efficace l’emergenza coronavirus, eseguendo molti più tamponi ai dipendenti ospedalieri, in questo modo tutelando i professionisti sanitari, i pazienti e le loro famiglie.

Nonostante i nostri continui solleciti, nella nostra provincia continuiamo a vedere invece promesse dichiarate a mezzo stampa sull’esecuzione dei tamponi e sulle indagini sierologiche, la cui attuazione viene sempre più dilazionata nel tempo. Abbiamo richiesto dati sul numero dei dipendenti che sono stati sottoposti a tampone e sistematicamente non ci vengono forniti. Non ci è dato nemmeno di sapere quanti infermieri e professionisti sanitari si sono ammalati nella nostra provincia, abbiamo notizie di colleghi ricoverati in ventilazione assistitita.

Quella attuata dalla nostra Provincia non ci sembra per nulla una gestione trasparente di questa pandemia! E ci continuano a giungere segnalazioni sulla carenza di materiale: adesso mancano le mascherine FFP3 in alcuni settori dedicati all’emergenza ed i nostri professionisti sono sempre più preoccupati!
A questo punto, abbiamo dato mandato ai nostri legali di vagliare le azioni consentite dal nostro ordinamento a tutela dei nostri diritti.

Le regioni Lazio, Toscana ed Emilia-romagna hanno già stipulato con celerità accordi sindacali per riconoscere economicamente il grande impegno di infermieri e professionsti sanitari. A Trento non abbiamo ricevuto neanche una concreta proposta sulla quale iniziare una proficua discussione.

Ci saremmo aspettati che la Provincia di Trento, dotata di autonomia e poteri speciali, fosse la prima ad adottare determinata iniziative a tutela e riconoscimento dei propri professionisti sanitari, invece ancora nulla!

Eppure certe cose, dopo quello che abbiamo dimostrato, non dovremmo nemmeno chiederle, dovrebbe essere un atto di riconoscimento dovuto.

Come sindacato abbiamo sempre dimostrato la massima collaborazione, ora però le cose devono cambiare! È una questione di giustizia, equità e riconoscimento agli enormi sforzi fatti dai nostri professionisti, che non solo hanno riguardato loro stessi, ma anche le loro famiglie.

A questo punto, se non avremo celeri riscontri, valuteremo quali azioni di protesta adottare, i nostri profesionisti infermieri e sanitari meritano rispetto e riconoscenza, che deve tradursi in atti concreti, è giunto il momento di dare un senso alle tante belle parole spese per noi dai nostri politici.

 

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Cesare Hoffer
Coordinatore Nursing up Trento

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