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NURSING UP TRENTINO * “PASSARE DA UN INFERMIERE OGNI TRE PAZIENTI AD UNO-QUATTRO È PER NOI INGIUSTIFICATO”

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19.00 - domenica 7 gennaio 2018

Nursing up non condivide le odierne dichiarazioni dell’assessore Zeni diffuse a mezzo stampa e relative alla delibera sugli standard infermieristici.

L’adozione del provvedimento di passare da un rapporto di un infermiere a tre pazienti ad un rapporto di un infermiere a quattro  pazienti è per noi ingiustificato ed appare alquanto problematico nei nostri centri di emodialisi, tra l’altro nella delibera 1117  l’adozione di questo provvedimento organizzativo non è suffragato da nessun tipo di ragionamento concreto che lo giustifichi.

Nei reparti di emodialisi, rispetto al passato, sono oggi presenti pazienti con pluripatologie, sempre più complessi ed anziani, spesso instabili (a rischio emergenza) e che necessitano di una globale presa in carico nonché portatori di difficoltà motorie e che abbisognano pertanto di aiuto in particolare nelle fasi iniziali e finali della seduta dialitica(attacco/stacco), pertanto il rischio che si creino situazioni d’emergenza è sempre dietro l’angolo, occorre pertanto garantire una presenza infermieristica in termini numerici “ottimale” e non certo riferita a standard minimi.

I  servizi di emodialisi periferici sono inoltre gestiti autonomamente dal personale infermieristico,  vista la presenza limitata di un riferimento medico in servizio attivo che si limita ad alcuni accessi mensili, pertanto il professionista infermiere è il principale riferimento per il paziente,sia dal punto di vista clinico che organizzativo.

In alcuni di questi servizi, l’infermiere è addirittura demansionato, in quanto mancano le figure di supporto come gli Oss ( Emodialisi Ospedale di Cles).

Occorre inoltre verificare gli standard assistenziali delle terapie sub-intensive e delle osservazioni brevi dei pronti soccorso, sempre in sofferenza in particolare nei periodi di maggior afflusso turistico.

A tal proposito, nel corso dell’anno abbiamo già riscontrato alcune situazioni dove lo standard assistenziale minimo non era stato garantito dall’azienda sanitaria (Pronto Soccorso Ospedale di Rovereto).

Certo, aspettare il 31/12/2019, così come prevede la delibera 1117,  per vedere applicato uno standard minimo cioè si “sicurezza”, ci sembra un tempo eccessivo, lo pretendiamo fin da subito!

Noi crediamo che l’attuale qualità dell’assistenza e la sicurezza delle cure devono essere mantenute, forse sono altri i settori nei quali è possibile attuare un risparmio economico!

Visti i costi della sanità trentina, ci aspettiamo di vedere applicati standard assistenziali di qualità e non certo di livello minimo!

Sono 3 mesi che abbiamo richiesto e sollecitato un incontro con l’azienda sanitaria, per affrontare queste problematiche, per adesso nessuna risposta.

 

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Cesare Hoffer

Coordinatore provinciale Rsa Trento

 

 

 

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