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NURSING UP – ROMA * PIANO VACCINI – DE PALMA REPLICA ALLE ATS LOMBARDE: « LE GUERRE IN ÀMBITO SANITARIO NON SI VINCONO CON IL BUON CUORE DEI VOLONTARI, MA CON LA COMPETENZA DI PROFESSIONISTI »

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18.18 - giovedì 4 febbraio 2021

Sanita’ Infermieri Nursing Up, De Palma replica alle Ats lombarde: «Piano Vaccini, le guerre in ambito sanitario non si vincono con il buon cuore dei volontari, ma con la dedizione e competenza di professionisti assunti e pagati come si deve».

«Ben venga il supporto degli infermieri pensionati e dei volontari, “ma non certo come motore della campagna vaccinale. Sia prioritaria l’individuazione della squadra di professionisti che dovrà sostenere il peso più grande della battaglia».

Non tarda ad arrivare la controreplica del Presidente del Sindacato Infermieri Italiani, in risposta alle Ats lombarde che hanno manifestato il loro disaccordo sulla sua posizione nettamente avversa rispetto al progetto del bando per reclutare personale a titolo volontario per la campagna di vaccinazione. «Non si tratta di essere dalla parte o meno di chi vuole fare volontariato. Ci mancherebbe! Lo ribadiamo: più volte gli infermieri hanno dimostrato che cuore e umanità è coevo al loro essere ed operare.

Ma è intollerabile che le Ats, enti pubblici che hanno, tra le loro finalità principali, proprio l’erogazione di prestazioni ed attività professionali in ambito sanitario, finalizzate a garantire il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, pensino di poter affrontare quella che loro stessi definiscono “la più grande operazione di vaccinazione di massa” con le prestazioni di volontari e pensionati. Forse pensano di colmare quella voragine di posti lasciati clamorosamente vuoti nel bando Arcuri, e stiamo parlando di 8100 posizioni, con persone che lavorano gratis? Avremmo senz’altro compreso ed accolto un passo del genere (cioè reclutare volontari) qualora il bando Arcuri avesse portato quei 12000 infermieri e 3000 medici attesi, pronti a scendere in campo: allora sì che avremmo compreso la reale portata “integrativa” della chiamata in causa dei volontari e dei pensionati. Ma qui, signori miei, di fatto, mancano ancora quelle donne e quegli uomini che sono fondamentali per gestire “professionalmente” la parte più importante di un piano vaccini che non è ancora decollato»

«Il Sindacato Nursing Up non è affatto contrario alle campagne di volontariato per sostenere il peso di delicate battaglie, come quella in corso, dove tutti combattiamo, uniti dalla medesima causa, per sostenere la salute dei cittadini.

Anzi riteniamo che in un frangente così importante, la collaborazione di professionisti pensionati, che offrono il loro contributo, la loro esperienza, la loro carica umana, può rivelarsi un grande supporto per chi, ogni giorno, affronta sul campo la sfida contro la morte. Ma avete capito, bene, ho detto supporto!

Perchè di fatto mancano ancora migliaia di infermieri all’appello per realizzare “la squadra ideale” numericamente pronta per avviare la campagna vaccinale per i cittadini, che ci porterà, (sino a ieri almeno si sperava), entro fine anno, all’immunità di massa.

Non è possibile infatti che di fronte all’amara realtà di un piano Arcuri che non è ancora decollato, arrivi la proposta di Aziende Sanitarie Regionali convinte di poter “tappare la falla” con personale reclutato a titolo volontario, al quale si aggiungeranno ulteriori 4mila infermieri, cioè quelli che hanno risposto all’appello, e con il rischio reale che, tra questi 4000, saranno davvero pochi coloro i quali, dopo aver conosciuto l’importo reale del compenso mensile previsto, alla fine accetteranno.

Non è la proposta in sé che non ci convince, ma sono le modalità e i tempi che sono decisamente fuori luogo. Se riflettiamo, infatti, su una ormai nota verità denunciata negli ultimi giorni da decine di colleghi interessati, e cioè che la scarsità degli infermieri che hanno risposto al bando Arcuri è legata proprio alle poco edificanti proposte contrattuali che stanno arrivando loro da parte delle famose agenzie esterne che dovrebbero ingaggiarli, chi legge sarà in grado di immaginare perfettamente quale avrebbe dovuto essere l’unica contromossa ideale per dare una sterzata ad una macchina ancora ferma ai box.

Ciò nonostante, mentre, da una parte, i sindacati come il nostro, continuano, da settimane, a chiedere un nuovo bando che coinvolga gli infermieri dipendenti, perchè ce ne sono almeno 100mila disponibili pronti a dare il loro contributo, ecco che arrivano le Ats Lombarde convinte di avere nelle mani la soluzione per vaccinare in men che non si dica 63 milioni di italiani, mentre nessuno ci dice come pensano di compensare alla voragine degli “almeno 8100 infermieri “, che mancano all’appello a causa del flop del bando di Arcuri.

Stiamo scherzando? Vogliamo non o non vogliamo cominciare a costruire dalle fondamenta quello che sarà un grattacielo alto e complesso da costituire prima possibile?».

Così Antonio De Palma risponde alle Ats Lombarde che a loro volta avevano replicato al primo comunicato stampa del Nursing Up in merito alla “scarsa efficacia” di un bando che intende reclutare infermieri volontari.

«Non ci sembra affatto il momento per tutto questo! Le ATS facciano come credono, ma per quanto ci riguarda tutto ciò sarà ben accetto solo più avanti, cioè quando finalmente il piano Arcuri sarà partito, e quando saranno stati “fisicamente individuati” quei 12000 professionisti (base minima), anche selezionati tra colleghi pubblici dipendenti pagati a regime di prestazioni aggiuntive.

Solo allora, infatti, cioè quando le prime linee saranno schierate al fronte, sarà saggio e comprensibile chiamare a raccolta anche i colleghi volontari.

Insomma, per come la vediamo noi, il volontariato può essere un fondamentale sostegno per una campagna vaccinale di massa, ma se vogliamo che la macchina funzioni, prima di tutto ci servono infermieri in attività, meglio se dipendenti delle Aziende sanitarie, e quelli, cari signori delle Ats lombarde, vanno retribuiti come meritano!».

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