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NOT-CONSIGLIO STATO: ZENI, APPROFONDIMENTO GIURIDICO POI VALUTEREMO LE SCELTE

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14.07 - martedì 26 settembre 2017

(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – Quarta commissione, l’assessore Zeni sulla sentenza del Consiglio di Stato che blocca la gara del nuovo ospedale: dopo l’approfondimento giuridico si valuteranno le scelte per andare avanti.

Nella seduta di oggi si sono aperti i ddl di Viola sul “dopo di noi”, di De Godenz sugli aiuti ai disabili e quello di Degasperi sul reddito di cittadinanza. Via all’iter anche delle proposte di Degasperi e Viola sul cyberbullismo.

Nel corso della seduta della Quarta commissione di oggi l’assessore Zeni, su richiesta del Presidente Giuseppe Detomas (Ual), ha presentato ai consiglieri una breve relazione sulla sentenza del Consiglio di Stato sul bando per il nuovo ospedale di Trento.

L’assessore, ricostruendo l’ormai annosa vicenda, ha ricordato che il bando di finanza di progetto del 2011 ha visto numerosi ricorsi al Tar da parte dei quattro partecipanti, in particolare per la composizione della commissione e l’ avvalimento delle procedure di due partecipanti nei confronti degli altri due.

Dopo la decisione del Tar, ha detto, il Consiglio di Stato nel 2014 aveva espresso in una sentenza una formulazione abbastanza ampia con la possibilità per la Pat di rinnovare la gara con la ripresentazione dell’offerta.

La Provincia ha scelto di revocare il bando e procedere, alla luce anche del nuovo contesto finanziario e economico e dei vantaggi che parevano rilevanti, di procedere con un appalto di progettazione integrato che si è fatto negli ultimi mesi. I quattro partecipanti, nel frattempo, hanno fatto ricorso contro la revoca del bando che il Tar ha respinto non prevedendo neppure il rimborso spese o risarcimenti danni.

Solo una di queste quattro ditte, la Cdm, ha presentato appello al Consiglio di Stato che nel tardo pomeriggio di ieri ha emesso una sentenza con la quale ha accolto il ricorso.

Una sentenza, ha detto ancora Zeni, che il Consiglio di Stato ha motivato riconoscendo che la pubblica amministrazione ha un generale potere di revoca, ma nel momento in cui nella motivazione della revoca è stata citata la sentenza del Tar del 2014 dove si diceva che la Pat “può procedere alla rinnovazione della gara”, quel “può” doveva essere inteso come “deve”.

Ora, ha concluso Zeni senza aggiungere commenti, la Provincia procederà con un approfondimento giuridico e poi si valuteranno le scelte su come procedere.

La seduta della Quarta commissione, presieduta da Giuseppe Detomas (Ual), si è aperta stamattina con l’avvio dell’iter del ddl di Filippo Degasperi (5 Stelle) e di Walter Viola (PT) sul contrasto al bullismo.

Il consigliere di 5 Stelle, presentando la sua proposta, ha detto che l’obiettivo, sul modello di regioni come la Lombardia, è di porre la Pat a fianco di chi sta lottando contro un fenomeno sempre più diffuso e che si propaga con i mezzi di comunicazione.

Nello specifico, nel ddl si riconosce il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo; si definisce un piano provinciale di contrasto della durata di una legislatura; si costituisce l’osservatorio sul bullismo e si prevede un’integrazione delle iniziative con le scuole.

Viola, da parte sua, ha ricordato che di fronte a questi fenomeni, docenti e famiglie sono disorientate e per questo c’è bisogno di sistematizzare le risposte che devono prevedere anche l’educazione all’uso dei social e internet.

Il ddl Viola punta sulla prevenzione coinvolgendo famiglie, scuole e volontariato. La proposta prevede inoltre una commissione per coordinare le azioni di sostegno e finanziamento delle iniziative di contrasto al cyberbullismo.

L’assessora Ferrari ha affermato che il tema è estremamente serio e va affrontato anche in sede legislativa. Oggi, ha ricordato, di bullismo e cyberbullismo si occupa la “cabina di regia” coordinata dall’assessorato politiche giovanili, dall’Iprase, dal Dipartimento della conoscenza, dalla Polizia postale.

Si cerca, ha aggiunto, di creare un “minimo comun denominatore” di consapevolezza tra scuola, genitori e società. Quindi, ha detto ancora l’assessora Ferrari, non si punta solo sulla scuola, ma su tutte le realtà che vengono vissute dai giovani.

Per questo è importante la presenza dei “Tavoli giovani” e un coinvolgimento del mondo dello sport. Insomma, per combattere il bullismo. c’è bisogno di una relazione complessiva con la realtà giovanile. Alla fine del suo intervento Sara Ferrari ha fatto a Viola e Degasperi questa proposta: inserire i ddl sul bullismo e cyberbullismo nella riforma che si sta per realizzare della legge sulle politiche giovanili.

I due consiglieri hanno accettato perché, hanno detto. ciò che conta è dare una dignità di norma alle azioni di contrasto di questo grave fenomeno. Claudio Cia ha fatto notare che più che norme servono atti e ha citato il caso di una bambina di origini peruviane, presa di mira da alcuni bulli. Una vicenda grave, segnalata dai genitori che però non hanno avuto risposte. Al punto che hanno dovuto tenere a casa la bambina negli ultimi 10 giorni di scuola.

Si è passati poi all’apertura del ddl Degasperi sul reddito di cittadinanza. Un disegno di legge, ha detto il consigliere 5 Stelle, che prende spunto dalla situazione creata dalla crisi. L’obiettivo politico è quello di permettere ai cittadini di uscire dalla povertà e superare la paura e rivisitare gli strumenti che oggi la Pat ha a disposizione.

La proposta prevede un assegno annuale, dai 7.500 ai 16 mila euro, non in contanti ma in equivalenti monetari. Un reddito che andrebbe erogato a chi è residente in Trentino da 5 anni e in base ad un patto tra beneficiario e Pat che lo obblighi a svolgere lavori socialmente utili. Le risorse ammonterebbero 89 milioni di euro, una cifra, ha detto Degasperi, che dovrà essere riconsiderata.

L’assessore Zeni, respingendo il ddl, ha detto che le finalità sono già state assorbite nell’assegno unico che tra l’altro, nei casi di povertà risulta più favorevole rispetto al reddito di cittadinanza.

Via anche all’iter del ddl Viola sugli interventi a favore delle persone colpite da disabilità grave che hanno perso genitori, il cosiddetto “dopo di noi”. L’obiettivo è quello di attivare percorsi personalizzati per favorire l’autosufficienza dei disabili rimasti privi di sostegno familiare.

La norma servirebbe a dare ordine e peso alle iniziative già avviate dalla Pat, dalle associazioni e dalle coop. Fondamentale, ha sottolineato, il consigliere di PT, la copertura finanziaria perché l’alternativa, per questi soggetti, è la casa di riposo. De Godenz, ha presentato il suo ddl che interviene sulla formazione e la situazione abitativa delle persone disabili.

L’assessore Zeni ha detto che il tema del “dopo di noi” è centrale e ha chiesto ai proponenti di aspettare qualche settimana per arrivare ad un testo unificato con quello che la Giunta sta elaborando.

Viola ha risposto che ciò che conta è colmare un vuoto che ci pone in ritardi anche rispetto allo Stato, quindi si può anche aspettare qualche settimana ma non qualche mese. Una posizione condivisa da De Godenz.

Cia ha invece esortato i due proponenti a non aspettare la Giunta che, a quanto pare, sta rincorrendo le proposte normative dei consiglieri per metterci il “cappello”. Secondo Giuseppe Detomas è, invece, importante dare un certo ordine all’iter normativo per non dover ripetere le audizioni e per l’organicità stessa delle leggi.

 

 

 

 

Foto: archivio Consiglio Pat

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