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MINISTERO SANITÀ * COVID: « STABILIZZATA L’INCIDENZA SETTIMANALE / 1.691 PER 100.000 ABITANTI (10/1/2022-16/1/2022) VS 1.622 PER 100.000 ABITANTI (3/1/2022-9/1/2022) »

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17.18 - venerdì 21 gennaio 2022

Aggiornamento 19 gennaio 2022 – Periodo di riferimento: 10/1/2021-16/1/2021. Si conferma una situazione epidemica acuta nella settimana di monitoraggio corrente con una incidenza settimanale che a livello nazionale supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti.

Dopo dodici settimane di crescita continua, si osservano ora dei segnali di stabilizzazione dell’incidenza, della trasmissibilità sui casi ricoverati in ospedale e dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva.

Si confermano segnali plurimi di allerta a livello regionale nelle attività di sorveglianza e indagine dei contatti.

Lo scenario attuale dell’utilizzo dei servizi ospedalieri rende necessario evitare un aggravamento ulteriore delle condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati.

Alla luce della elevata incidenza e della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2, è necessario il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando in particolare situazioni di assembramento.

Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a contenere l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.

Punti chiave:
Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 10 gennaio – 16 gennaio 2022. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nell’ultima settimana del 2021 e nella prima del 2022.
Si è stabilizzata l’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.691 per 100.000 abitanti (10/1/2022-16/1/2022) vs 1.622 per 100.000 abitanti (3/1/2022-9/1/2022), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (2.011 per 100.000 abitanti nel periodo 14/01/22-20/01/22 vs 1.988 della settimana precedente, dati flusso dati aggregati Ministero della Salute).

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 10-19 anni con un’incidenza pari a 2.599 per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni (632 per 100.000 abitanti) che presentano anche una maggiore copertura vaccinale sia con ciclo completo che con dose di richiamo.

Nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00 – 1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,01 (0,99-1,02) all’11/01/2022 vs Rt = 1,2 (1,18-1,22) al 4/01/2022. Si sottolinea però che diverse Regioni/PPAA hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è in lieve diminuzione dopo numerose settimane di costante aumento e che al giorno 18/01/2022 era pari al 17,8% (1715/9616), in un contesto di aumento del numero di posti letto disponibili per fronteggiare le esigenze assistenziali. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva tende a stabilizzarsi, passando da 1.677 (11/01/2022) a 1.715 (18/01/2022) con un incremento relativo dello 0,2%. Il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale è ancora aumentato ed è pari al 29,8% (19448/65302). Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 17.067 (11/01/2022) a 19.448 (18/01/2022) con un incremento relativo del 14%. Questo sta imponendo una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti COVID-19.

Lo scenario attuale dell’utilizzo dei servizi ospedalieri rende necessario evitare un aggravamento ulteriore delle condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari, già oggi fortemente impegnati.
Sette Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto secondo il DM del 30 aprile 2020, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 11 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, cinque Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio Alto secondo il DM del 30 aprile 2020. 3 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso.

15 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.

Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).

L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza pari a circa 40 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento, pari al 15%.

L’epidemia si trova in una fase delicata e si osserva ormai da numerose settimane un forte impatto sui servizi territoriali ed assistenziali. Per questo è necessario evitare un aggravamento ulteriore anche attraverso il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando, in particolare, situazioni di assembramento.

Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti.

 

 

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