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LANCIO D'AGENZIA

MICHELEDALLAPICCOLA.IT * OLIMPIADI 2026 – STADIO GHIACCIO PINÈ (TN): « COME ANDRÀ A FINIRE? QUESTA INFRASTRUTTURA NUTRE SPERANZA DI PROSPERITÀ E SVILUPPO »

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10.39 - domenica 30 maggio 2021

Stadio del ghiaccio di Pinè. Come andrà a finire?. A Pinè è il “trend topic” degli argomenti. Tra gli imprenditori ma anche tra le persone, non si parla d’altro. C’è poco da fare, il discorso, finisce quasi sempre li: il costruendo (o almeno tale) stadio del ghiaccio. Di quale sia la mia opinione personale ne parlerò al termine di questo breve racconto. Prima mi permetto di dare estensione scritta a quanto mi è parso di capire nei colloqui con le persone del posto.

 

La Comunità di Pinè aspetta l’opera.

E con ragione. In questa infrastruttura nutre una speranza cieca, di vita economica, di prosperità e di sviluppo. C’è però una sola grande preoccupazione che serpeggia praticamente tra tutti. Quanto costerà mantenerla nel post evento olimpico? Ce la farà il territorio, pur con tutto l’aiuto promesso? E di quello che in Altipiano manca da sviluppare e da ampliare, chi se ne occuperà? Insomma, avverto un grandissimo senso di responsabilità in (quasi) tutti.
I più scriteriati? Quelli dell’esecutivo provinciale.

Si agganciano ad una particolare saldatura politica locale, già vista altrove. Esattamente come in Provincia con Tonina e in parte Degodenz, anche qui la lega collabora una parte dell’ormai ex UPT. In fin dei conti nulla di strano per un partito a matrice democristiana. Nato, vissuto e mai morto perchè è sempre riuscito ad andare d’accordo con tutti. Quelli che comandano. Qui come a Riva del Garda, delle promesse elettorali, la lega ha fatto vetrina provinciale, una sorta di show room dei propri prodotti. Peccato che le promesse partano da qualcosa ancora molto lontano: una vera disponibilità economica riservata a bilancio. Perchè da Consigliere Provinciale, vi devo confessare che l’altro giorno in Consiglio ho sentito raccontare da Fugatti in persona una cosa affatto attendibile: “abbiamo stanziato 30 milioni di Euro!” ha affermato.

La locuzione più attinente alla realtà sarebbe stata “la nostra intenzione è di stanziare 30 milioni di Euro”. Perchè a che mi risulti questo non è ancora un fatto avvenuto.

Qualora fosse in grado di smentirmi sarò la persona più felice del mondo. Intanto speriamo che nell’atto politico formale che formuleremo come interrogazione, ci vengano date risposte chiare e sincere.

Con la politica ora mi fermo, perchè di queste scaramucce tra maggioranza e opposizione provinciale, all’Altipiano (giustamente) non importa un bel nulla.
Lo sviluppo del pinetano langue ormai da anni. Consigli?

Vaia ha lasciato ancora molte ferite aperte e il ripristino ambientale di quello scempio ancora vegeta. Il paesaggio andrebbe recuperato con ancor maggiore impegno.

Si son persi anni e fondi per provare a costruire un centro acquatico che sarebbe nato morto sotto i colpi di una scarsissima rete di utenza. Pensato male, morto anche peggio.

Davanti ai loro occhi, gli abitanti di questa splendida terra hanno la vera vocazione dall’altipiano. Tutti da sviluppare sono: outdoor, trekking naturalistico, con la Serraia e i suoi paesaggi a disposizione di tutti. Il selvaggio Lagorai come prodotto di nicchia per chi vuole affrontare qualcosa di più impegnativo. Il maneggio Dallapiccola, le bici elettriche, gli agritur e le altre meravigliose aziende agricole e commerciali.

Un’altra cose urgente da fare sarebbe quella di individuare una formula, per quanto complicata, che aiuti a recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio abbandonato. Il paesaggio di Pinè è ancora troppo ostaggio di uno sviluppo distopico tramandato dagli anni ‘70 e ‘80 ai giorni nostri.

Lo meritano soprattutto quegli attuali imprenditori che bravissimi difendono il fortino con i denti! Il Talpa, il Lido, il Filò, i Due Camini, la Spiaggia, il Serraia, la Casa della Pasta, l’Agrigelateria, Le Mandre, Linea Carni, Pinè Salumi, le strutture recettive di Montagnaga, che hanno impostato la loro sopravvivenza sulla qualità. (i meritevoli sono tantissimi ma per brevità, mi scusino, non ho potuto citare tutti). L’aiuto, lo sviluppo anche con gli investimenti della Provincia loro lo aspettano. Di tasca propria hanno già abbondantemente dimostrato di crederci.

 

Detto questo io la penso cosi.

Lo stadio attuale è desueto e rovinato. Va ammodernato perché il pattinaggio è scritto nel DNA dei pinaitri. L’uno senza gli altri non esisterebbero. Io, i dubbi li ho sulla dimensione economica dell’opera copertura. Costa a realizzarla e peggio ancora a mantenerla. Probabilmente si può intervenire convincendo il Comitato olimpico ad accettare che l’evento avvenga in una struttura più a portata di tasca della Provincia per la sua realizzazione e della località per il suo mantenimento.

Considerata la limitatezza dei fondi disponibili e la lentezza nel metterli in campo, sarà difficile che in termini di opere e di aiuti arrivi molto altro ancora.

Meglio dunque prepararsi al peggio con un piano alternativo, anche perché il tempo stringe e se tutto deve essere pronto per il 2026 i lavori dovrebbero esser già cominciati. Per ora non solo non c’è nemmeno la certezza di cosa fare ma neanche di come pagarlo.

Al momento la località un punto a suo favore lo ha; se ho forti perplessità sull’ideologia partitica di alcuni membri della maggioranza locale, del Sindaco sento parlare bene. Anche se il mio amato partito è all’opposizione e la mia stima e la mia fiducia non possono prescindere dal rivolgersi innanzitutto ai suoi rappresentanti del posto, sono convinto che la località saprà individuare da sola dentro al proprio dibattito la miglior strada da prendere per il proprio bene. Ne sono sicuro. Sull’Altopiano da dove viene il mio cognome, vivono persone schiette e genuine. Gran lavoratori che ascoltano tutti ma credono e danno fiducia solo a chi merita.

E hanno sempre un piano B in tasca. A prova di fregatura. Qualora stavolta non ci fosse, consiglio di prepararlo. Il rischio è la fine che fece qualcuno nella mitologica Hamelin.

 

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Michele Dallapiccola

Consigliere provincia autonoma Trento – già Assessore Pat al Turismo

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