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MAURO DORIGONI – PROGETTO TRENTINO * CORONAVIRUS: « LE PROPOSTE CONCRETE ALLA PROVINCIA DI TRENTO PER UN AIUTO AI TEMPI DELLA PANDEMIA »

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01.52 - sabato 18 aprile 2020

PROPOSTE CONCRETE PER UN AIUTO AI TEMPI DELLA PANDEMIA

Qualche giorno fa ho lanciato una proposta alla Provincia Autonoma di Trento per reperire risorse finanziarie provenienti direttamente dal territorio e così fronteggiare l’urgente fabbisogno di liquidità necessario al sostegno delle imprese, delle famiglie e per la ripartenza degli investimenti pubblici messi pesantemente in crisi dall’emergenza coronavirus.

Proponevo di sostenere il crescente fabbisogno di liquidità attraverso la sottoscrizione ed il collocamento di titoli obbligazionari da parte della PAT (una specie di euro bond territoriali) finanziati dal risparmio delle famiglie e imprese trentine, in virtù sia della massiccia disponibilità giacente nei conti correnti bancari che del rating positivo assegnato alla PAT superiore a quello dell’Italia (*).

Nel 2018 il settore bancario alla voce “conti correnti e depositi a risparmio” delle famiglie e delle imprese trentine ha registrato una crescita del +3,2 % su base annua rispetto all’anno precedente(**), facendo salire il totale dei depositi disponibili a 15,3 mdi di euro e il totale dei titoli a custodia a 6,8 mdi di euro (-10,7% rispetto al 2017).

A livello nazionale Bankitalia Unimpresa ha calcolato che, a settembre 2017, la ricchezza privata delle famiglie ammontava a 4.290 miliardi di euro con un +4,22% rispetto all’anno precedente. Il grosso di questo tesoro (circa 1.400 miliardi) risulta in conti correnti e depositi. Il resto è investito in azioni (991), obbligazioni (456), fondi comuni (517) e riserve assicurative (993).

A dimostrazione della forte propensione al risparmio degli italiani confermata anche dai trentini.

Con questa premessa l’emissione di titoli di debito locali permetterebbe alla PAT – forte della propria autonomia e del proprio rating superiore a quello dell’Italia – di attingere a risorse interne, subito disponibili, provenienti direttamente dalla ricchezza dei risparmiatori trentini, alternativa a trasferimenti statali incerti nel “quantum” e nei tempi di erogazione stante il forte condizionamento della trattativa del Governo sugli Eurobond in sede comunitaria.

Non solo, ma forse per la prima volta nella storia recente, i nostri concittadini verrebbero chiamati ad una responsabilità diretta nella gestione territoriale di una crisi certamente di lungo periodo come quella che stiamo attraversando.

Sicuramente almeno due sono gli aspetti  attrattivi di  tale proposta.

In  primo luogo, la durata e i costi di  emissione/collocamento dei titoli in sede domestica sarebbero inferiori rispetto ad un identica operazione effettuata sul mercato esterno. Gli elementi caratteristici del titolo, durata e tasso d’interesse sarebbe un affare solo territoriale da concordare e quantificare esclusivamente con il sistema bancario locale sulla base di un protocollo d’intesa siglato in loco.  Cosa ben diversa da un’emissione concretizzata sul mercato finanziario nazionale o transnazionale (es. con la BEI, Banche tedesche o Francesi), con parametri e tassi dei titoli fissati con politiche d’intervento di altra natura.

In secondo luogo, la liquidazione degli interessi nonché il rimborso del prestito, la cui durata sarà definita in relazione alla tipologia degli investimenti da realizzare,  riverberebbe il suo positivo effetto attraverso il permanere in sede locale del flusso di liquidità (rimborso prestito e quota interessi). A tutto vantaggio delle imprese e delle famiglie trentine.

Si può affermare che a livello macroeconomico è quasi una partita di giro a costo zero nel senso che per la nostra  Provincia sarebbe garantito il permanere dei capitali all’interno dei gangli della propria economia.

Non dimentichiamoci che stiamo parlando di una somma stimata in circa 2,5/3,0 miliardi di euro

da impegnarsi nel prossimo quinquennio per la realizzazione di opere e strutture distribuite sull’intero territorio provinciale.

Rimarchiamo pertanto l’esigenza che tali risorse debbano supportare la ripresa degli investimenti produttivi – nei tempi e nei modi che il Governo provinciale vorrà darsi, ma comunque con la massima sollecitudine – quale unica leva per la crescita rapida dell’economia reale del Trentino.

Nell’attesa della messa a punto dei tecnicismi necessari per un celere avvio dell’operazione, per far fronte e sostenere con rapidità il fabbisogno di liquidità del nostro sistema territoriale è necessario intraprendere una seconda azione d’intervento.

La proposta può essere in questi termini.

Per immettere con rapidità una parte della liquidità necessaria alla ripartenza e sostenere il reddito di famiglie e imprese nell’avviare la ripresa,  magari senza tanti/troppi intoppi burocratici, siamo convinti che ci si debba adoperare, mediante l’uso della leva fiscale, con la sospensione per il biennio 2020/21 dell’applicazione dei tributi IRAP e addizionale IRPEF. Questo garantirebbe, fin da subito, il mantenimento nelle tasche dei nostri concittadini e delle nostre imprese, in via continuativa per il biennio citato, circa 250/260 mni di euro annui (***) stimolando così la ripresa di consumi e investimenti nel settore privato.

Se poi tale intervento dovesse perdurare nel tempo non si può nemmeno escludere un maggior gettito fiscale (es. IVA) derivante dal possibile effetto attrattivo della nostra Provincia sulle imprese provenienti da fuori a tutto vantaggio del bilancio provinciale.

Siamo certi  che la PAT, grazie alla propria autonomia e forte del proprio rating,  possa attivarsi con celerità in questa direzione. Un  alleggerimento della pressione fiscale  di questo tenore rappresenterebbe un messaggio politico forte e chiaro di vicinanza ai propri concittadini ed aprirebbe una strada che, forse, potrebbe essere di esempio per il resto del Paese.

 

 

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Mauro Dorigoni

già Ragioniere generale del Comune di Trento, già Direttore generale di Trentino trasporti, membro del Consiglio direttivo di Pt

 

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(*) LINK http://www.provincia.tn.it/argomenti/tributi/-siti_provincia/pagina34.html

Nel mese di settembre 2018, a seguito dell’azione di rating sull’Italia, l’agenzia Fitch Ratings ha rivisto le prospettive della Provincia Autonoma di Trento da stabili a negative.
Nel mese di novembre 2018, l’agenzia Fitch Ratings ha confermato per la Provincia autonoma di Trento la valutazione di rating di lungo termine “A-“, con prospettive negative.

(**) BANCA D’ITALIA Eurosistema: rapporto annuale sul 2018 “L’economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano”

(***) bilancio provinciale 2019: IRAP 183 mni di euro; Addizionale IRPEF 70 mni di euro

 

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